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Bruno Caruso
Nei disegni, nelle incisioni, nelle litografie trovano la loro espressione in segni netti e rigorosi
Comunicato stampa
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L’arte di Bruno Caruso, arte di pretesti figurativi, si esprime con infinite variazioni “nei volti, negli sguardi, nella sinuosità dei corpi, nel tremolio delle piante mosse dal vento, nei brividi che traspaiono nelle espressioni degli uomini e delle donne, per cogliere la dolcezza degli umili e l’arroganza dei potenti”, come scrive lo stesso Maestro.
Nate da una meditazione poetica e da un raccoglimento intimo e profondo le sue rappresentazioni vivono in funzione dell’umano.
Questa finezza di sentimenti, si traducono, nella pittura, in temi a serie come viaggi nello spazio e nel tempo.
Nei disegni, nelle incisioni, nelle litografie trovano la loro espressione in segni netti e rigorosi, in gamme di grigi, di bianchi, di neri, con luci argentee, in tocchi di colore perfettamente conclusi, in variare di profili, in rete fittissima di segni ondulati, inclinati, incrociati a seconda dell’intensità tonale.
I confronti che si impongono tra i bellissimi fogli compresi in questa mostra segnano il passaggio costante da una visione obiettiva a un ripensamento poetico. Il prodigio di abilità tecnica, il mondo guardato con partecipazione e con distacco si accoppia all’emozione che solo un fatto poetico può suscitare.
Il Maestro è presentato da Mario Bernardi per una antica dimestichezza nata nel secondo dopoguerra nel corso di una residenza di lavoro a Palermo accanto a Caruso, a Buttitta, e all’editore Flaccovio.
Luigina Bortolatto, affascinata dai risultati assoluti toccati dal Maestro e dalla sua personalità di memorialista e moralista, che integra e qualifica la sua straordinaria produzione grafica e pittorica, illustra l’esposizione e ricorda le precedenti partecipazioni alle mostre de LE VENEZIE.
L’intermezzo musicale: J.S. Bach Dalla partita in la minore, Sarabanda, è eseguito da Francesca Dotto, flauto traverso.
Bruno Caruso, nasce a Palermo nel 1927.
Disegnatore di grande rilievo intraprende la sua attività sin da bambino sotto la guida del padre copiando i disegni degli antichi maestri ed eseguendo in particolare le copie di Leonardo, Pisanello, Mantegna, Michelangelo, Raffaello, Goya e molti altri.
Compie gli studi classici e dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia e alcuni corsi dell’Accademia di Belle Arti, raggiungendo un completo connubio tra intelletto e pratica manuale.
Terminata la guerra, tiene la prima mostra personale a Palermo presentando una raccolta di disegni sulle periferie segnate dalla violenza del conflitto, le case diroccate e i quartieri poveri della città.
Durante il 1946 decide di lasciare la terra natale per intraprendere un lungo e determinante viaggio in Italia e in Europa. Conosce le più importanti vicende artistiche europee che gli servono a perfezionare lo stile e ad esprimere nelle sue opere l’orrore causato dalla guerra nazista. A Vienna infatti si avvicina all’Espressionismo grazie ai capolavori di Klimt e Schiele, mentre a Praga realizza alcune opere sul cimitero ebraico e diventa amico di Thomas Mann.
E’ interessato a rappresentare con la sua arte la gente semplice ed emarginata della società, denunciando la lotta per l’emancipazione culturale della Sicilia, impegnandosi contro la mafia e l’inquinamento della politica.
Nel 1953 la Regione Siciliana lo incarica di pubblicare la rivista d’arte Sicilia. Segue la pubblicazione di numerosi libri, promuove iniziative di grafica e tipografia diventando attivo in un’intensa attività editoriale. In questa occasione esce la sua prima monografia con un testo di Leonardo Sinisgalli.
Dal 1953 al 1958, dopo aver lavorato per alcuni anni al manicomio di Palermo, esegue una serie di disegni in cui denunzia la condizione degli ospedali psichiatrici e l’abuso della pratica della camicia di forza e delle terapie di stampo medievale. Queste opere diventano premessa per una proposta di una nuova riforma psichiatrica insieme a Basaglia.
Negli anni successivi intraprende diversi viaggi in Europa, negli Stati Uniti e in Oriente che gli consentono di eseguire disegni sull’America e pubblicarli su Time, studiare l’arte della miniatura ma soprattutto a denunziare con maggior rilievo i drammi e le tragedie, la fame, la guerra, la sopraffazione nei paesi del terzo mondo.
Nei numerosi viaggi ha occasione di conoscere i più importanti pittori, letterati, e politici del tempo: Picasso, Fernand Legèr, Ungaretti, Verga, Malcom X, il giapponese Hokusai, Stravinskj, Magritte e di eseguire vari ritratti, interpretazioni e allegorie poi pubblicate in Mitologia dell’Arte Moderna.
E’ grande appassionato di scultura classica greca-romana, conosce quella egizia, la glittica, i marmi antichi. Interessato al teatro collabora con importanti musicisti e coreografi.
Dal 1965 compila il Manoscritto sulle meraviglie della natura, il Racconto del Vespro siciliano di Michele Amari, i Racconti siciliani di Giovanni Verga, la Biblioteca arabo sicula di Amari, i libri sul manicomio La real casa dei matti, Dai Luoghi della follia e manicomio per le edizioni della colonna Infame, Del giardino di Vita Sackville West, A la manera española, Napoli 1799, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La mia preistoria di Nello Cassata.
Pubblica molti libri di disegni politici e illustra moltissime opere della letteratura italiana ed europea: Macchiavelli, Mallarmè, Kafka, Arpino, Sciascia, Ungaretti, e altri autori dell’Ottocento e del Novecento.
Espone in tutto il mondo e le sue opere si trovano nei principali musei. Gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, la medaglia d’oro come benemerito della Cultura dal Presidente della Repubblica e nel 2003 consegue il Premio Archimede riservato ai siciliani illustri nel mondo. Moltissimi i riconoscimenti da parte di Accademie e Stati stranieri.
Centinaia sono i volumi e i saggi in cui compare la sua opera.
Nate da una meditazione poetica e da un raccoglimento intimo e profondo le sue rappresentazioni vivono in funzione dell’umano.
Questa finezza di sentimenti, si traducono, nella pittura, in temi a serie come viaggi nello spazio e nel tempo.
Nei disegni, nelle incisioni, nelle litografie trovano la loro espressione in segni netti e rigorosi, in gamme di grigi, di bianchi, di neri, con luci argentee, in tocchi di colore perfettamente conclusi, in variare di profili, in rete fittissima di segni ondulati, inclinati, incrociati a seconda dell’intensità tonale.
I confronti che si impongono tra i bellissimi fogli compresi in questa mostra segnano il passaggio costante da una visione obiettiva a un ripensamento poetico. Il prodigio di abilità tecnica, il mondo guardato con partecipazione e con distacco si accoppia all’emozione che solo un fatto poetico può suscitare.
Il Maestro è presentato da Mario Bernardi per una antica dimestichezza nata nel secondo dopoguerra nel corso di una residenza di lavoro a Palermo accanto a Caruso, a Buttitta, e all’editore Flaccovio.
Luigina Bortolatto, affascinata dai risultati assoluti toccati dal Maestro e dalla sua personalità di memorialista e moralista, che integra e qualifica la sua straordinaria produzione grafica e pittorica, illustra l’esposizione e ricorda le precedenti partecipazioni alle mostre de LE VENEZIE.
L’intermezzo musicale: J.S. Bach Dalla partita in la minore, Sarabanda, è eseguito da Francesca Dotto, flauto traverso.
Bruno Caruso, nasce a Palermo nel 1927.
Disegnatore di grande rilievo intraprende la sua attività sin da bambino sotto la guida del padre copiando i disegni degli antichi maestri ed eseguendo in particolare le copie di Leonardo, Pisanello, Mantegna, Michelangelo, Raffaello, Goya e molti altri.
Compie gli studi classici e dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia e alcuni corsi dell’Accademia di Belle Arti, raggiungendo un completo connubio tra intelletto e pratica manuale.
Terminata la guerra, tiene la prima mostra personale a Palermo presentando una raccolta di disegni sulle periferie segnate dalla violenza del conflitto, le case diroccate e i quartieri poveri della città.
Durante il 1946 decide di lasciare la terra natale per intraprendere un lungo e determinante viaggio in Italia e in Europa. Conosce le più importanti vicende artistiche europee che gli servono a perfezionare lo stile e ad esprimere nelle sue opere l’orrore causato dalla guerra nazista. A Vienna infatti si avvicina all’Espressionismo grazie ai capolavori di Klimt e Schiele, mentre a Praga realizza alcune opere sul cimitero ebraico e diventa amico di Thomas Mann.
E’ interessato a rappresentare con la sua arte la gente semplice ed emarginata della società, denunciando la lotta per l’emancipazione culturale della Sicilia, impegnandosi contro la mafia e l’inquinamento della politica.
Nel 1953 la Regione Siciliana lo incarica di pubblicare la rivista d’arte Sicilia. Segue la pubblicazione di numerosi libri, promuove iniziative di grafica e tipografia diventando attivo in un’intensa attività editoriale. In questa occasione esce la sua prima monografia con un testo di Leonardo Sinisgalli.
Dal 1953 al 1958, dopo aver lavorato per alcuni anni al manicomio di Palermo, esegue una serie di disegni in cui denunzia la condizione degli ospedali psichiatrici e l’abuso della pratica della camicia di forza e delle terapie di stampo medievale. Queste opere diventano premessa per una proposta di una nuova riforma psichiatrica insieme a Basaglia.
Negli anni successivi intraprende diversi viaggi in Europa, negli Stati Uniti e in Oriente che gli consentono di eseguire disegni sull’America e pubblicarli su Time, studiare l’arte della miniatura ma soprattutto a denunziare con maggior rilievo i drammi e le tragedie, la fame, la guerra, la sopraffazione nei paesi del terzo mondo.
Nei numerosi viaggi ha occasione di conoscere i più importanti pittori, letterati, e politici del tempo: Picasso, Fernand Legèr, Ungaretti, Verga, Malcom X, il giapponese Hokusai, Stravinskj, Magritte e di eseguire vari ritratti, interpretazioni e allegorie poi pubblicate in Mitologia dell’Arte Moderna.
E’ grande appassionato di scultura classica greca-romana, conosce quella egizia, la glittica, i marmi antichi. Interessato al teatro collabora con importanti musicisti e coreografi.
Dal 1965 compila il Manoscritto sulle meraviglie della natura, il Racconto del Vespro siciliano di Michele Amari, i Racconti siciliani di Giovanni Verga, la Biblioteca arabo sicula di Amari, i libri sul manicomio La real casa dei matti, Dai Luoghi della follia e manicomio per le edizioni della colonna Infame, Del giardino di Vita Sackville West, A la manera española, Napoli 1799, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, La mia preistoria di Nello Cassata.
Pubblica molti libri di disegni politici e illustra moltissime opere della letteratura italiana ed europea: Macchiavelli, Mallarmè, Kafka, Arpino, Sciascia, Ungaretti, e altri autori dell’Ottocento e del Novecento.
Espone in tutto il mondo e le sue opere si trovano nei principali musei. Gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, la medaglia d’oro come benemerito della Cultura dal Presidente della Repubblica e nel 2003 consegue il Premio Archimede riservato ai siciliani illustri nel mondo. Moltissimi i riconoscimenti da parte di Accademie e Stati stranieri.
Centinaia sono i volumi e i saggi in cui compare la sua opera.
02
dicembre 2006
Bruno Caruso
Dal 02 dicembre 2006 al 14 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
LE VENEZIE
Treviso, Viale Trento E Trieste, 19, (Treviso)
Treviso, Viale Trento E Trieste, 19, (Treviso)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 09.00 – 13.00; giovedì, sabato, domenica ore 15.00 – 19.00
Vernissage
2 Dicembre 2006, ore 18
Autore
Curatore