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Fabio Giampietro – Dreamland
personale del giovane artista milanese
Comunicato stampa
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Fabbrica Eos inaugura 'Dreamland', personale del giovane artista milanese Fabio Giampietro. L'esposizione presenta una ventina di lavori a olio su tela, alcuni di grandi dimensioni raffiguranti paesaggi nebulosi proiettati in un tempo indefinito. Lampi di una fanciullezza non ancora evaporata nella memoria, le giostre dei suoi Luna Park irrompono invece in un mondo fantastico dove la meraviglia e la semplicita' dei bambini lasciano spazio ai dubbi degli adulti. Nelle opere 'Vertigo', infine, ci si trova al cospetto di una visione ribaltata di palazzi altissimi che prospetticamente accentuano il senso di vertigine.
Fabio Giampietro dipinge e sogna in un mondo che non possiamo toccare ma solo immaginare, chiudendo gli occhi e domandandoci il perche' delle cose. La sua pittura aderisce nei colori e nella tecnica al simbolismo rappresentativo: la gamma cromatica, dapprima definita dagli ocra e dai seppia, ora si allarga ai gialli e ai grigi. Le fenditure di bianco sono sottrazioni di pigmento dalla tela, che l¹artista raschia per riportarla all'originaria verginita'. Paradossalmente, rivoluziona una delle piu' profonde riflessioni di Michelangelo: la scultura e' l¹arte del togliere (dal blocco di marmo lo scultore elimina tutta quella materia che imprigiona la statua), la pittura e' l'arte del mettere (il pittore aggiunge materia per dar corpo alla raffigurazione).
Stende la materia e, per far brillare luci e contrasti tonali dando rilievo alle forme, non aggiunge bianco ma elimina. I colori spenti riflettono, simbolicamente, la memoria di tempi vissuti di emozioni e sentimenti, di stupori mai sopiti. Le luci crepuscolari e i tramonti sugli sfondi insinuano un velo di romanticismo. E anche se Giampietro presume di essere alieno da liriche visioni, di fatto e' un sognante poeta della realta'.
Fabio Giampietro dipinge e sogna in un mondo che non possiamo toccare ma solo immaginare, chiudendo gli occhi e domandandoci il perche' delle cose. La sua pittura aderisce nei colori e nella tecnica al simbolismo rappresentativo: la gamma cromatica, dapprima definita dagli ocra e dai seppia, ora si allarga ai gialli e ai grigi. Le fenditure di bianco sono sottrazioni di pigmento dalla tela, che l¹artista raschia per riportarla all'originaria verginita'. Paradossalmente, rivoluziona una delle piu' profonde riflessioni di Michelangelo: la scultura e' l¹arte del togliere (dal blocco di marmo lo scultore elimina tutta quella materia che imprigiona la statua), la pittura e' l'arte del mettere (il pittore aggiunge materia per dar corpo alla raffigurazione).
Stende la materia e, per far brillare luci e contrasti tonali dando rilievo alle forme, non aggiunge bianco ma elimina. I colori spenti riflettono, simbolicamente, la memoria di tempi vissuti di emozioni e sentimenti, di stupori mai sopiti. Le luci crepuscolari e i tramonti sugli sfondi insinuano un velo di romanticismo. E anche se Giampietro presume di essere alieno da liriche visioni, di fatto e' un sognante poeta della realta'.
30
novembre 2006
Fabio Giampietro – Dreamland
Dal 30 novembre 2006 al 13 gennaio 2007
giovane arte
Location
FABBRICA EOS
Milano, Piazzale Antonio Baiamonti, 2, (Milano)
Milano, Piazzale Antonio Baiamonti, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedi' a sabato 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Vernissage
30 Novembre 2006, ore 18,30
Autore