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Premio Oscar Signorini 2006 – Attrazione frattale
La XXIII° edizione del Premio Oscar Signorini, volge l’attenzione alla Teoria del Caos e ai frattali. Il Premio di quest’anno giunge nel ventiseiesimo anniversario della scomparsa di Oscar Signorini (1910-1980), fondatore della D’Ars
Comunicato stampa
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La XXIII° edizione del Premio Oscar Signorini, volge l’attenzione alla Teoria del Caos e ai frattali. Il Premio di quest’anno giunge nel ventiseiesimo anniversario della scomparsa di Oscar Signorini (1910-1980), fondatore della D’Ars, sempre attento alla creatività dei giovani artisti e alle nuove forme espressive in ambito artistico. Molti sono i giovani che hanno affrontato questo concorso riservato ogni volta a ricercatori in ambito di differenti espressioni artistiche e rigorosamente segnalati da specialisti di settore. Si tratta di ricercatori di età inferiore ai trentacinque, in linea con il pensiero di Oscar Signorini, invitati al fine di promuovere e sostenere la creatività dei giovani artisti «ponendola in contatto con la vita …perché possa inserirsi e vivere nel luogo, nell’ambiente, nel tempo che le si addice», in un confronto che «è una necessità culturale dell’artista, luogo di concerto della propria anima messa sufficientemente allo scoperto e sospinta a manifestarsi».
Riportiamo il testo “Il caos colpisce lo spazio del nuovo sapere” del curatore Ruggero Maggi: "La classificazione delle cose che compongono un caos: niente di meno si tenta qui. Si potrebbe pensare che Hermann Melville - nello scrivere questa frase nel suo celebre "Moby Dick" - abbia pensato che la fanatica caccia del Capitano Achab alla mitica Balena Bianca potesse essere metafora della più grande ricerca mai effettuata, a vari livelli, da matematici, fisici, biologi, filosofi: la ricerca di un superiore principio d'ordine universale che regoli ogni manifestazione fisica, di una teoria unificata dei sistemi complessi che aiuti l'Essere Umano a dipanare tutti gli aggrovigliati intrichi della Natura. Sul vocabolario alla voce caos si legge: "…l'indistinzione originaria di tutti gli elementi, la materia informe, prima che fosse formato ed ordinato il mondo."
Nella moderna teoria del caos (a definirla così, nel 1975, è stato Jim Yorke, un matematico dell'Università del Maryland) che è alla base di questa affannosa ricerca, tale termine ha però acquisito un nuovo significato. Infatti, se prima era sinonimo di disordine e confusione, ormai da vari anni, a livello scientifico per sistema caotico s'intende un sistema non solo casuale, ma dotato di un complesso schema d'ordine. La risposta a tale ricerca si esprime anche attraverso l'idea di estetica collegata ad un certo grado di intuizione e di sensibilità, sia ad una particolare "Bellezza Matematica" cha ad una certa "Eleganza Geometrica" descritte da Jules-Henry Poincarè (matematico francese - 1854/1912) come risultato di una selezione operata da ciò che egli chiamò "l'io subliminale" che, prendendo in esame un numero enorme di possibilità e di soluzioni matematiche, permetteva solo a quelle "interessanti" di emergere a livello conscio. "Si tratta" - disse Poincarè - "di un vero e proprio senso estetico , noto a tutti i matematici, ma di cui il profano è così all'oscuro da essere spesso tentato di sorriderne." Questo senso estetico della Scienza, che seleziona l'eleganza in certe formule matematiche, permette all'errore di risaltare come una nota sbagliata in un ritmo di pensieri e schemi creativi.
Il Ritmo che troviamo nei numeri, nella Natura e nell'Arte "…è la base" - come dice anche Michele Pavel - "delle figurazioni in ambito temporale e auditivo (musica, canto), spaziale o visivo (Arte, Architettura…). "Si pensi, a questo proposito, a certe decorazioni arabo-islamiche ed allo yantra (immagine che conduce alla meditazione) induista nepalese risalente al 1750 circa oppure all'emblema religioso ebraico: la stella a sei punte di David, che ricordano in modo incredibile le elaborazioni generate per iterazione di una delle figure frattali più famose, descritta per la prima volta nel 1904: la curva di Helga von Koch detta a "Fiocco di neve".
Quindi "selezione inconscia" e ritmo, che si riferiscono ai due aspetti fondamentali - temporale e spaziale - riconducono ad un'unica origine fisica e metafisica dei processi creativi. In un mio testo ("Fratello frattale" - 1998) scrivevo: "Il Caos va oltre la conformazione prettamente fisica della nostra vita ed invade il terreno della stessa coscienza umana, per regolare, in una successione di eventi solo apparentemente casuali, la nostra esistenza. Credo che la vita possa perciò ritenersi un elemento frattale molto complesso in espansione sia su un piano prettamente fisico che metafisico, sia temporale che spaziale…"
Anche il poeta Novalis descrive questo ritmo come principio organizzatore e generante: "…gli arabeschi, i disegni, gli ornati sono vera musica visibile; l'Architettura è musica congelata." La consapevolezza, che segue la "selezione inconscia" di aver trovato una forma, che ha in sé l'Armonia "necessaria" è la risposta alla ricerca: la sensazione che tutte le tessere siano al posto giusto nel mosaico della Natura, della Vita, dell'Arte. Non è ancora l'opera finita, non è ancora Poesia, Musica, Danza, Scienza….ma lo sarà tra breve!!!!”.
Riportiamo il testo “Il caos colpisce lo spazio del nuovo sapere” del curatore Ruggero Maggi: "La classificazione delle cose che compongono un caos: niente di meno si tenta qui. Si potrebbe pensare che Hermann Melville - nello scrivere questa frase nel suo celebre "Moby Dick" - abbia pensato che la fanatica caccia del Capitano Achab alla mitica Balena Bianca potesse essere metafora della più grande ricerca mai effettuata, a vari livelli, da matematici, fisici, biologi, filosofi: la ricerca di un superiore principio d'ordine universale che regoli ogni manifestazione fisica, di una teoria unificata dei sistemi complessi che aiuti l'Essere Umano a dipanare tutti gli aggrovigliati intrichi della Natura. Sul vocabolario alla voce caos si legge: "…l'indistinzione originaria di tutti gli elementi, la materia informe, prima che fosse formato ed ordinato il mondo."
Nella moderna teoria del caos (a definirla così, nel 1975, è stato Jim Yorke, un matematico dell'Università del Maryland) che è alla base di questa affannosa ricerca, tale termine ha però acquisito un nuovo significato. Infatti, se prima era sinonimo di disordine e confusione, ormai da vari anni, a livello scientifico per sistema caotico s'intende un sistema non solo casuale, ma dotato di un complesso schema d'ordine. La risposta a tale ricerca si esprime anche attraverso l'idea di estetica collegata ad un certo grado di intuizione e di sensibilità, sia ad una particolare "Bellezza Matematica" cha ad una certa "Eleganza Geometrica" descritte da Jules-Henry Poincarè (matematico francese - 1854/1912) come risultato di una selezione operata da ciò che egli chiamò "l'io subliminale" che, prendendo in esame un numero enorme di possibilità e di soluzioni matematiche, permetteva solo a quelle "interessanti" di emergere a livello conscio. "Si tratta" - disse Poincarè - "di un vero e proprio senso estetico , noto a tutti i matematici, ma di cui il profano è così all'oscuro da essere spesso tentato di sorriderne." Questo senso estetico della Scienza, che seleziona l'eleganza in certe formule matematiche, permette all'errore di risaltare come una nota sbagliata in un ritmo di pensieri e schemi creativi.
Il Ritmo che troviamo nei numeri, nella Natura e nell'Arte "…è la base" - come dice anche Michele Pavel - "delle figurazioni in ambito temporale e auditivo (musica, canto), spaziale o visivo (Arte, Architettura…). "Si pensi, a questo proposito, a certe decorazioni arabo-islamiche ed allo yantra (immagine che conduce alla meditazione) induista nepalese risalente al 1750 circa oppure all'emblema religioso ebraico: la stella a sei punte di David, che ricordano in modo incredibile le elaborazioni generate per iterazione di una delle figure frattali più famose, descritta per la prima volta nel 1904: la curva di Helga von Koch detta a "Fiocco di neve".
Quindi "selezione inconscia" e ritmo, che si riferiscono ai due aspetti fondamentali - temporale e spaziale - riconducono ad un'unica origine fisica e metafisica dei processi creativi. In un mio testo ("Fratello frattale" - 1998) scrivevo: "Il Caos va oltre la conformazione prettamente fisica della nostra vita ed invade il terreno della stessa coscienza umana, per regolare, in una successione di eventi solo apparentemente casuali, la nostra esistenza. Credo che la vita possa perciò ritenersi un elemento frattale molto complesso in espansione sia su un piano prettamente fisico che metafisico, sia temporale che spaziale…"
Anche il poeta Novalis descrive questo ritmo come principio organizzatore e generante: "…gli arabeschi, i disegni, gli ornati sono vera musica visibile; l'Architettura è musica congelata." La consapevolezza, che segue la "selezione inconscia" di aver trovato una forma, che ha in sé l'Armonia "necessaria" è la risposta alla ricerca: la sensazione che tutte le tessere siano al posto giusto nel mosaico della Natura, della Vita, dell'Arte. Non è ancora l'opera finita, non è ancora Poesia, Musica, Danza, Scienza….ma lo sarà tra breve!!!!”.
19
dicembre 2006
Premio Oscar Signorini 2006 – Attrazione frattale
Dal 19 dicembre 2006 all'otto gennaio 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARS
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 19 sabato e festivi su appuntamento
martedì e venerdì dalle 10 alle 20 su appuntamento
Vernissage
19 Dicembre 2006, ore 18-23
Autore
Curatore