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Messaggi dell’anima
bipersonale della scultrice Liliana Bordoni e del pittore Bartolomeo Genovese
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Roma- con la bipersonale “Messaggi dell’anima” presso la galleria “Cassiopea” la scultrice Liliana Bordoni e il pittore Bartolomeo Genovese, inaugurano il loro ennesimo “taccuino di viaggio”, con una pluralità di opere espresse secondo due poetiche assai diversificate tra loro ma, ugualmente di alto spessore artistico,La prima in una posseduta osmosi fortemente equilibrata tra pieni e vuoti, traduce la propria spiritualità, secondo il senso di una plasticità assai idealizzata delle forme e nelle sapienti soluzioni cromatiche.
Con agganci lievi alla poetica di Marino Marini per le semplificazioni plastiche, la scultrice codifica una poetica solida, enigmatica ed eterea insieme.
E’ proprio in questo gioco di contrapposizioni che la Bordoni manifesta una personalità forte, in un contesto intellettivo di analisi della materia, sia quando si esprime con la creta, che con il bronzo o quando utilizza ossidi capaci di creare effetti di luci assai suggestivi.
Diversa è la poetica di Bartolomeo Genovese, che il critico d’arte Luigi Tallarico definisce “ campo d’azione degli oggetti non più muti” …Se il microcosmo di Morandi ha assorbito nella “luce tenera e diffusa” le relazioni spaziali e perciò i connotati di una realtà sempre nuova, la “natura morta” di Genovese ha seguito un diverso,anche se convergente, risultato sul piano della identificazione del rapporto oggetto-spazio. Si sa che dal barocco agli impressionisti il colore-luce, diventato atmosfera, ha dissolto sia lo spazio che gli oggetti legati ad un solo contingente, non ha cercato di rappresentarne il significato limitato, ma ha lasciato che le “cose ordinarie” per i rapporti tonali con cui ha acceso l’atmosfera dello spazio, cogliessero i “valori nascosti” delle cose stesse, al di là di ogni segnaletica esteriore
Per cui le brocche e le bottiglie “silenziose”, che avrebbero sollecitato la rilevanza “muta” delle cose passivamente contemplate, perdono in effetti la loro immobilità ottica e movimentando il campo d’azione, svelano la loro aspirazione ad una vita organica, non più staticamente costruita.
Con agganci lievi alla poetica di Marino Marini per le semplificazioni plastiche, la scultrice codifica una poetica solida, enigmatica ed eterea insieme.
E’ proprio in questo gioco di contrapposizioni che la Bordoni manifesta una personalità forte, in un contesto intellettivo di analisi della materia, sia quando si esprime con la creta, che con il bronzo o quando utilizza ossidi capaci di creare effetti di luci assai suggestivi.
Diversa è la poetica di Bartolomeo Genovese, che il critico d’arte Luigi Tallarico definisce “ campo d’azione degli oggetti non più muti” …Se il microcosmo di Morandi ha assorbito nella “luce tenera e diffusa” le relazioni spaziali e perciò i connotati di una realtà sempre nuova, la “natura morta” di Genovese ha seguito un diverso,anche se convergente, risultato sul piano della identificazione del rapporto oggetto-spazio. Si sa che dal barocco agli impressionisti il colore-luce, diventato atmosfera, ha dissolto sia lo spazio che gli oggetti legati ad un solo contingente, non ha cercato di rappresentarne il significato limitato, ma ha lasciato che le “cose ordinarie” per i rapporti tonali con cui ha acceso l’atmosfera dello spazio, cogliessero i “valori nascosti” delle cose stesse, al di là di ogni segnaletica esteriore
Per cui le brocche e le bottiglie “silenziose”, che avrebbero sollecitato la rilevanza “muta” delle cose passivamente contemplate, perdono in effetti la loro immobilità ottica e movimentando il campo d’azione, svelano la loro aspirazione ad una vita organica, non più staticamente costruita.
09
dicembre 2006
Messaggi dell’anima
Dal 09 dicembre 2006 al 09 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
10.00-13.00 (su appuntamento) / 17.00-19.30 esclusi giorni festivi
Vernissage
9 Dicembre 2006, ore 18
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