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Lady Lawyer
Presentazione e mostra. Una nuova rivista giuridica. Un prezioso oggetto d’arte
Comunicato stampa
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Un evento per raccontare, con immagini e fotografie, il percorso internazionale di un nuovo periodico trimestrale femminile per il mondo giuridico: Lady Lawyer.
Una realtà che ha sede e redazione proprio in città e lancia in questi giorni da Bologna il primo numero sul Made in Italy.
Capo di Lucca presenta Lady Lawyer, la rivista nata quest’anno dall’idea dell’avvocato bolognese Michela Cocchi, a un secolo dalla nascita della prima donna avvocato in Italia.
Questa novità editoriale è un prezioso oggetto d’arte, non solo per i contenuti ma anche per il progetto grafico innovativo e di comunicazione, per i materiali con cui viene realizzata: saranno esposti in mostra pannelli tratti dalle pagine del periodico, appena rientrato dal “tour” di presentazione del numero 0, che ha toccato New York a gennaio e marzo, Parigi in aprile, Lisbona a giugno e Roma a settembre in Campidoglio.
Con un comitato scientifico nazionale ed internazionale, la rivista sviluppa i suoi contenuti dando spazio di volta in volta a diversi interventi di specialisti e ogni numero è dedicato ad una tematica specifica, secondo una struttura costruita nelle cinque parti dell’orazione giudiziaria descritta da Quintiliano. Inoltre il periodico è pubblicato in italiano e in inglese.
In questa occasione a Bologna viene presentato in anteprima il numero 1.
COME E PERCHE’ NASCE LADY LAWYER
E’ trascorso un secolo dalla nascita della prima donna avvocato in Italia e, tuttora irrisolto, anche nell’esercizio della professione forense, è il problema delle false pari opportunità. Il titolo Lady Lawyer è stato scelto a proposito: Lady Lawyer, nell’ambiente forense americano, è un’espressione che suona peggiorativa, essendo spesso usata dagli avvocati uomini per riferirsi alle colleghe donne. Al contrario nessuno sente il bisogno di specificare “uomo avvocato”. E’, questa, la sfida che Lady Lawyer, tutti coloro che vi contribuiscono e l’avvocato Michela Cocchi, come sua proprietaria e direttore responsabile, hanno voluto accettare come punto di partenza. Lady Lawyer, infatti, “non è che una convenzione, per poter parlare di legge, di avvocati, di società, di noi, dunque, del nostro pensare e sentire, del nostro insistere, per raggiungere e conquistare, della nostra traccia su questo sentiero d’inizio secolo, d’inizio millennio”, come chiarisce Michela Cocchi.
La rivista è pubblicata in italiano e in inglese. E’ distribuita gratuitamente, in edizione limitata, in Italia, Stati Uniti, e altri Paesi, a un pubblico legato al mondo giuridico femminile, appartenente alla professione forense, a organizzazioni e istituzioni nazionali, europee e internazionali, al mondo degli affari, selezionato dalla redazione e dal comitato scientifico, di cui sono membri avvocati provenienti da vari Paesi, Italia, Stati Uniti, Portogallo. Chi scrive su Lady Lawyer sono donne e uomini, da varie parti del mondo, di solito personalità ben conosciute nel loro settore di riferimento. Ogni numero individua, come proprio filo conduttore, un singolo tema giuridico e, nella sua struttura, è costruito nelle cinque parti dell’orazione giudiziaria, descritte da Quintiliano: l’esordio (prohoemium), l’esposizione (narratio), la conferma (probatio), la confutazione (refutatio) e la perorazione (peroratio). Ogni copia di ogni numero è distinta dal proprio numero di identificazione: qualcosa di simile ad un’opera d’arte.
Lady Lawyer vuole rappresentare un luogo del pensiero dove viene lasciato spazio al dialogo sulla vita e il lavoro, sulle tematiche economiche e sociali.
Una realtà che ha sede e redazione proprio in città e lancia in questi giorni da Bologna il primo numero sul Made in Italy.
Capo di Lucca presenta Lady Lawyer, la rivista nata quest’anno dall’idea dell’avvocato bolognese Michela Cocchi, a un secolo dalla nascita della prima donna avvocato in Italia.
Questa novità editoriale è un prezioso oggetto d’arte, non solo per i contenuti ma anche per il progetto grafico innovativo e di comunicazione, per i materiali con cui viene realizzata: saranno esposti in mostra pannelli tratti dalle pagine del periodico, appena rientrato dal “tour” di presentazione del numero 0, che ha toccato New York a gennaio e marzo, Parigi in aprile, Lisbona a giugno e Roma a settembre in Campidoglio.
Con un comitato scientifico nazionale ed internazionale, la rivista sviluppa i suoi contenuti dando spazio di volta in volta a diversi interventi di specialisti e ogni numero è dedicato ad una tematica specifica, secondo una struttura costruita nelle cinque parti dell’orazione giudiziaria descritta da Quintiliano. Inoltre il periodico è pubblicato in italiano e in inglese.
In questa occasione a Bologna viene presentato in anteprima il numero 1.
COME E PERCHE’ NASCE LADY LAWYER
E’ trascorso un secolo dalla nascita della prima donna avvocato in Italia e, tuttora irrisolto, anche nell’esercizio della professione forense, è il problema delle false pari opportunità. Il titolo Lady Lawyer è stato scelto a proposito: Lady Lawyer, nell’ambiente forense americano, è un’espressione che suona peggiorativa, essendo spesso usata dagli avvocati uomini per riferirsi alle colleghe donne. Al contrario nessuno sente il bisogno di specificare “uomo avvocato”. E’, questa, la sfida che Lady Lawyer, tutti coloro che vi contribuiscono e l’avvocato Michela Cocchi, come sua proprietaria e direttore responsabile, hanno voluto accettare come punto di partenza. Lady Lawyer, infatti, “non è che una convenzione, per poter parlare di legge, di avvocati, di società, di noi, dunque, del nostro pensare e sentire, del nostro insistere, per raggiungere e conquistare, della nostra traccia su questo sentiero d’inizio secolo, d’inizio millennio”, come chiarisce Michela Cocchi.
La rivista è pubblicata in italiano e in inglese. E’ distribuita gratuitamente, in edizione limitata, in Italia, Stati Uniti, e altri Paesi, a un pubblico legato al mondo giuridico femminile, appartenente alla professione forense, a organizzazioni e istituzioni nazionali, europee e internazionali, al mondo degli affari, selezionato dalla redazione e dal comitato scientifico, di cui sono membri avvocati provenienti da vari Paesi, Italia, Stati Uniti, Portogallo. Chi scrive su Lady Lawyer sono donne e uomini, da varie parti del mondo, di solito personalità ben conosciute nel loro settore di riferimento. Ogni numero individua, come proprio filo conduttore, un singolo tema giuridico e, nella sua struttura, è costruito nelle cinque parti dell’orazione giudiziaria, descritte da Quintiliano: l’esordio (prohoemium), l’esposizione (narratio), la conferma (probatio), la confutazione (refutatio) e la perorazione (peroratio). Ogni copia di ogni numero è distinta dal proprio numero di identificazione: qualcosa di simile ad un’opera d’arte.
Lady Lawyer vuole rappresentare un luogo del pensiero dove viene lasciato spazio al dialogo sulla vita e il lavoro, sulle tematiche economiche e sociali.
12
dicembre 2006
Lady Lawyer
12 dicembre 2006
fotografia
arte contemporanea
presentazione
arte contemporanea
presentazione
Location
CAPODILUCCA
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Vernissage
12 Dicembre 2006, ore 18