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Elke Warth
Elke Warth presenta nei suoi quadri alcuni spaccati di vita quotidiana di impronta autobiografica o di personaggi noti dal mondo dello spettacolo
Comunicato stampa
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Elke Warth presenta nei suoi quadri alcuni spaccati di vita quotidiana di impronta autobiografica o di personaggi noti dal mondo dello spettacolo. Questo universo si riempie di motivi di reminiscenza intensamente simbolica, densi di sentimento e di memoria, su uno sfondo costituito spesso da pattern astratti riconducibili al design degli anni Sessanta particolarmente caro all’artista.
La miscela di figurazione, di simbolismo, di richiamo al quotidiano e, al tempo stesso, alla memoria del passato costituiscono i segni di un alfabeto visivo che si misura con la tradizione ascoltando sempre il presente.
Uno dei soggetti prediletti dall’artista è la favola immersa nel quotidiano, che si carica di malinconia e di disincanto allo stesso tempo, nelle visioni di streghe e di fate, di amanti e di cuori infranti. Qui, il pittore diventa spesso un voyeur di scene di vita privata o riprende amichevolmente alcuni momenti di vita familiare in immagini che sembrano istantanee fotografiche prive di sentimentalismo.
In queste opere, il concetto del tempo è espresso chiaramente da tali segni del passato, i quali costituiscono il “significato” linguistico pittorico a cui corrispondono soluzioni formali che definiscono il “significante” in distillazioni di trittici anche raddoppiati per svelare i passaggi di una storia.
Nel lavoro di Elke, la memoria appare vulnerabile e rappresentata visivamente anche nei motivi nostalgici in forme pleonastiche nello sfondo di tanti quadri o nell’intera superficie. Infatti, tali intrecci floreali, suggestivi e inebrianti, sembrano le trame dei pensieri dei personaggi a cui sono affiancati, le viscere di un vissuto fagocitato e digerito. Eppure, è riconoscibile un dualismo concettuale e un bipolarismo di carica tra le situazioni sentimentali espresse nelle scene a carattere figurativo e la freddezza di questo tipo di astrazione. In tal senso, sembra che i due universi non aprano un dialogo diretto, ma appaiono convergere nel mistero che si cela tra le trame di ogni storia e nell’enigma stesso che percorre ogni esistenza. Nel silenzio.
La miscela di figurazione, di simbolismo, di richiamo al quotidiano e, al tempo stesso, alla memoria del passato costituiscono i segni di un alfabeto visivo che si misura con la tradizione ascoltando sempre il presente.
Uno dei soggetti prediletti dall’artista è la favola immersa nel quotidiano, che si carica di malinconia e di disincanto allo stesso tempo, nelle visioni di streghe e di fate, di amanti e di cuori infranti. Qui, il pittore diventa spesso un voyeur di scene di vita privata o riprende amichevolmente alcuni momenti di vita familiare in immagini che sembrano istantanee fotografiche prive di sentimentalismo.
In queste opere, il concetto del tempo è espresso chiaramente da tali segni del passato, i quali costituiscono il “significato” linguistico pittorico a cui corrispondono soluzioni formali che definiscono il “significante” in distillazioni di trittici anche raddoppiati per svelare i passaggi di una storia.
Nel lavoro di Elke, la memoria appare vulnerabile e rappresentata visivamente anche nei motivi nostalgici in forme pleonastiche nello sfondo di tanti quadri o nell’intera superficie. Infatti, tali intrecci floreali, suggestivi e inebrianti, sembrano le trame dei pensieri dei personaggi a cui sono affiancati, le viscere di un vissuto fagocitato e digerito. Eppure, è riconoscibile un dualismo concettuale e un bipolarismo di carica tra le situazioni sentimentali espresse nelle scene a carattere figurativo e la freddezza di questo tipo di astrazione. In tal senso, sembra che i due universi non aprano un dialogo diretto, ma appaiono convergere nel mistero che si cela tra le trame di ogni storia e nell’enigma stesso che percorre ogni esistenza. Nel silenzio.
12
dicembre 2006
Elke Warth
Dal 12 dicembre 2006 al 03 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
WEBER & WEBER ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16-19.30
Vernissage
12 Dicembre 2006, ore 18-21
Autore