Le opere che compongono questa mostra hanno come protagonista l’albero. Federica Amichetti durante un viaggio in Olanda è stata conquistata dal fascino di un bosco da lei ha attraversato. Il suo silenzio l’ha ammaliata così come l’incanto dei suoi colori. Alberi rappresentati con libertà compositiva e come metafora dell’essere umano e dell’esperienza del vivere quotidiano anche in una dimensione spirituale. Dalla terra, con le sue radici l’albero si protende verso il cielo, verso la luce. Federica negli attuali quadri non rappresenta né le radici né le fronde: solo segmenti di tronchi forse indicando, con questo, che quello che conta è l’oggi, consapevoli che esiste un passato e un futuro. Preziosa e accurata la tecnica pittorica di Federica sia quando tratta l’olio su tavola o su carta, sia quando usa la matita con raffinata sensibilità. Gli oli su carta, esposti in questa mostra, sono soprattutto eseguiti con il colore bianco e il colore nero con le stesse modalità coloristiche che l’artista usa quando raffigura figure umane in immagini di carattere intimistico. Amichetti è una abile ritrattista ma in questa esposizione solo il bosco è raffigurato in varie versioni che confermano la validità creativa di questa giovane artista e con soggetti adatti all’attuale tempo natalizio.

Grazia Chiesa - novembre 2006


Federica Amichetti è nata a Recanati. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Macerata nel 2001, sezione pittura, con una tesi in Estetica dal tema ”Corpo come Teatro”. Nel 2000 ha partecipato al workshop organizzato dal Comitato delle pari opportunità di Pesaro tenuto dall’artista Betty Bee e al seminario-laboratorio, organizzato dall’Associazione Zenit di Torino tenuto dall’artista francese Bernhard Rudiger, Ha frequentato la scuola di recitazione Minimo Teatro di Macerata. Espone dal 2003.