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Aldo Lurci
mostra del pittore
Comunicato stampa
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Dopo un anno ricco e fecondo CONFARTE (Commissione Culturale di Confartigianato Imprese Prato) si accinge a traghettare nel 2007 presentando una nuova esposizione. Sabato 16 dicembre, alle ore 17.30, nei locali della Sede Provinciale (viale Montegrappa 138 – 59100 PRATO) di Confartigianato Imprese Prato verrà inaugurata una mostra dedicata al pittore Aldo Lurci.
Aldo Lurci, nato a S. Marcello Pistoiese il 5 ottobre 1949, ha frequentato l'Istituto statale d'Arte di Firenze; il Magistero d'Arte ed il Corso superiore di Disegno Industriale. Inoltre ha frequentato la Facoltà di Architettura di Firenze.
In questa mostra l’artista presenta una parte significativa dei suoi lavori più recenti che raccolgono, con una linea coerente di suggerimenti, formali e descrittivi, temi diversi. Alcune sono opere il cui progetto e l'esecuzione si sono conclusi nell'anno ancora in corso ed in quello immediatamente precedente; in parte riflettono elementi sintattici e grammaticali che appartengono e contraddistinguono lavori antecedenti, con un'attenzione particolare al quadrato di cm 100 x 100. Costruzioni su bianchi e grigi di fondo, fratture "raccordate" da fasci di linee rette, quasi a sottolineare il verso e la direzione del percorso visivo: superfici ridotte di rossi, viola, gialli, per limitare i "campi" più ampi dei grigi / blu, posti al centro delle composizioni. Le opere di più piccola dimensione, realizzate invece per un orizzonte ravvicinato, denotano una maggiore densità di elementi pittorici, a volte sovrapposti, a volte accostati gli uni agli altri, con tracce esigue di profondità, dove brevi segni grafici scandiscono ritmi più serrati o momenti, descritti più precisamente attraverso l'uso interrotto della scrittura, che naturalmente non ha qui un significato letterale ma ne presuppone la possibilità... come possibili gli sono apparse, nello svolgersi del lavoro, alcune reciprocità formali sulle quali ho più volte insistito.
Di più piccolo formato, infine, le ultime opere si compongono in multipli, come "pagine d'album", costruite mediante una tecnica assai diversa dai lavori precedenti; si tratterà poi di interpretare, con l'apporto di una serie di elementi lineari tratti dal "fondo" del quadro, ciò che è nascosto. Il gioco della fantasia o della memoria?
Scrive nella presentazione alla mostra il critico Giuseppe Billi: “Per tanto tempo, non mette titoli alle sue opere, Aldo Lurci, perché sono di intenzionale e purissima astrazione. Il titolo, talvolta, potrebbe paralizzare, in arte, un evento che è un miracolo di mobilità "immobile": così, Aldo Lurci cerca subito il "sublime" (l'al di là del "limite" provvisorio).
Certo, per lui, cercatore instancabile e insaziabile di "verità" che transitano nelle forme, esiste un percorso che attraversa varie esperienze, dove, però, predomina una visione di integrità geometrica, tra masse, fasce, blocchi (dove c'è - pure - una evocazione di volumi) e lame, di compatta intensità formale. La sua è un'astrazione, anche, del "movimento", insieme alla riduzione frontale di oggetti "dal vivo".
Molto diverso è il suo linguaggio da quello di artisti di astrazioni mentali e - pure - da un minimalismo che va direttamente al simbolo, senza desumerlo da quella complessa plasticità, in cui invece affonda Lurci.
Siamo, dichiaratamente, nel "concettuale", questa volta nel senso che il movimento di plessi geometrici che si incontrano, si integrano e divergono, è l'elaborazione precisa e "ideale" di un processo che è, nel medesimo tempo, razionale e poetico, oppure anche, poetico - razionale.
L'economia delle immagini ha proprio questo scoperto messaggio: non rinunciare al "corpo" dell'oggetto, anche se le figure si spogliano di ogni definizione contingente che, poi, è quella che serve ad una realistica e pigra compiacenza, o a un deposito "neutrale" dei tradizionali (e pacificati) elementi dell'ottica fisica e sensoriale.”
Annotava Paola Ballerini nella presentazione ad una mostra tenuta nel 2004 alla Monash University: “…nelle ultime opere, campiture geometriche di colori luminosi, per lo più primari - il rosso, il blu, il giallo - ma anche secondari - il verde, il viola - disposte in obliquo sulla tela, creano fasci dinamici di grande vigore, spesso si affilano formando cunei puntati verso l'alto - un richiamo all'azione?- Ma in tanta forza alcuni tocchi radi pittoricamente emotivi, che sembrano errori nel nitido rigore delle forme, ci invitano a dubitare, ci svelano il palpito che ancora restituisce la pittura. Il velo è sollevato un poco, poi tutto si ricompone e pare contenere l'emozione in partiture limpide e salde dove tutto si tiene con struggente intensità.
Così questa ricerca, fondata su un autoascolto meditato, sul rigore conoscitivo che verifica ogni possibile percorso nella sperimentazione diretta della pittura, ricomponendo la varietà e le differenze in equilibrio per valorizzare ogni piccola parte dell'insieme, ci offre la testimonianza di un serio impegno culturale e civile…”
Aldo Lurci, nato a S. Marcello Pistoiese il 5 ottobre 1949, ha frequentato l'Istituto statale d'Arte di Firenze; il Magistero d'Arte ed il Corso superiore di Disegno Industriale. Inoltre ha frequentato la Facoltà di Architettura di Firenze.
In questa mostra l’artista presenta una parte significativa dei suoi lavori più recenti che raccolgono, con una linea coerente di suggerimenti, formali e descrittivi, temi diversi. Alcune sono opere il cui progetto e l'esecuzione si sono conclusi nell'anno ancora in corso ed in quello immediatamente precedente; in parte riflettono elementi sintattici e grammaticali che appartengono e contraddistinguono lavori antecedenti, con un'attenzione particolare al quadrato di cm 100 x 100. Costruzioni su bianchi e grigi di fondo, fratture "raccordate" da fasci di linee rette, quasi a sottolineare il verso e la direzione del percorso visivo: superfici ridotte di rossi, viola, gialli, per limitare i "campi" più ampi dei grigi / blu, posti al centro delle composizioni. Le opere di più piccola dimensione, realizzate invece per un orizzonte ravvicinato, denotano una maggiore densità di elementi pittorici, a volte sovrapposti, a volte accostati gli uni agli altri, con tracce esigue di profondità, dove brevi segni grafici scandiscono ritmi più serrati o momenti, descritti più precisamente attraverso l'uso interrotto della scrittura, che naturalmente non ha qui un significato letterale ma ne presuppone la possibilità... come possibili gli sono apparse, nello svolgersi del lavoro, alcune reciprocità formali sulle quali ho più volte insistito.
Di più piccolo formato, infine, le ultime opere si compongono in multipli, come "pagine d'album", costruite mediante una tecnica assai diversa dai lavori precedenti; si tratterà poi di interpretare, con l'apporto di una serie di elementi lineari tratti dal "fondo" del quadro, ciò che è nascosto. Il gioco della fantasia o della memoria?
Scrive nella presentazione alla mostra il critico Giuseppe Billi: “Per tanto tempo, non mette titoli alle sue opere, Aldo Lurci, perché sono di intenzionale e purissima astrazione. Il titolo, talvolta, potrebbe paralizzare, in arte, un evento che è un miracolo di mobilità "immobile": così, Aldo Lurci cerca subito il "sublime" (l'al di là del "limite" provvisorio).
Certo, per lui, cercatore instancabile e insaziabile di "verità" che transitano nelle forme, esiste un percorso che attraversa varie esperienze, dove, però, predomina una visione di integrità geometrica, tra masse, fasce, blocchi (dove c'è - pure - una evocazione di volumi) e lame, di compatta intensità formale. La sua è un'astrazione, anche, del "movimento", insieme alla riduzione frontale di oggetti "dal vivo".
Molto diverso è il suo linguaggio da quello di artisti di astrazioni mentali e - pure - da un minimalismo che va direttamente al simbolo, senza desumerlo da quella complessa plasticità, in cui invece affonda Lurci.
Siamo, dichiaratamente, nel "concettuale", questa volta nel senso che il movimento di plessi geometrici che si incontrano, si integrano e divergono, è l'elaborazione precisa e "ideale" di un processo che è, nel medesimo tempo, razionale e poetico, oppure anche, poetico - razionale.
L'economia delle immagini ha proprio questo scoperto messaggio: non rinunciare al "corpo" dell'oggetto, anche se le figure si spogliano di ogni definizione contingente che, poi, è quella che serve ad una realistica e pigra compiacenza, o a un deposito "neutrale" dei tradizionali (e pacificati) elementi dell'ottica fisica e sensoriale.”
Annotava Paola Ballerini nella presentazione ad una mostra tenuta nel 2004 alla Monash University: “…nelle ultime opere, campiture geometriche di colori luminosi, per lo più primari - il rosso, il blu, il giallo - ma anche secondari - il verde, il viola - disposte in obliquo sulla tela, creano fasci dinamici di grande vigore, spesso si affilano formando cunei puntati verso l'alto - un richiamo all'azione?- Ma in tanta forza alcuni tocchi radi pittoricamente emotivi, che sembrano errori nel nitido rigore delle forme, ci invitano a dubitare, ci svelano il palpito che ancora restituisce la pittura. Il velo è sollevato un poco, poi tutto si ricompone e pare contenere l'emozione in partiture limpide e salde dove tutto si tiene con struggente intensità.
Così questa ricerca, fondata su un autoascolto meditato, sul rigore conoscitivo che verifica ogni possibile percorso nella sperimentazione diretta della pittura, ricomponendo la varietà e le differenze in equilibrio per valorizzare ogni piccola parte dell'insieme, ci offre la testimonianza di un serio impegno culturale e civile…”
16
dicembre 2006
Aldo Lurci
Dal 16 dicembre 2006 al 14 marzo 2007
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
Dal lunedì al giovedì 8.30-13.00 14.30.18.00
Venerdì 8.30-13.00 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
16 Dicembre 2006, ore 17.30
Autore