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Bruno Locci – Fermo immagine
Diciassette dittici, scatto analogico, stampa lambda su carta fotografica
Comunicato stampa
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Diciassette dittici, scatto analogico, stampa lambda su carta fotografica, 60x45 cm. Questi i riferimenti essenziali, i soli compagni di viaggio necessari per intraprendere il percorso proposto da Bruno Locci nelle sale del museo ligure. Trentaquattro freeze frame, montati riproducendo il ritmo incalzante, sincopato delle immagini che si riaffacciano alla mente nei momenti in cui il ricordo fluisce senza incontrare ostacoli, come durante il pre-sonno, i pochi istanti che precedono l’addormentarsi. In quella fase il cervello umano emette onde simili a quelle prodotte durante la meditazione e, secondo studi recenti, raggiunge il picco più alto di potenziale creativo, elaborando dati in modo cosciente ma libero da condizionamenti. È proprio allora che il processo di visualizzazione mentale permette di ripercorrere una sequenza di immagini ricostruendone la memoria retinica e ricombinando i ricordi secondo una logica difficilmente rintracciabile ma non casuale.
È tra questo tipo di produzioni visive mentali che si potrebbero collocare i fermo-immagine di Locci, non immagini catturate direttamente dal mondo reale, ma piuttosto rievocate dalla mente a posteriori, sottratte ad un flusso che procede lungo l’asse del tempo e non dello spazio, isolate, ”fermate” da un movimento che coinvolge la mente e le sue produzioni. Si susseguono così particolari di volti, giochi di luce su fiori dalle forme esotiche, immagini rubate alla memoria di un altrove misterioso, popolato da figure intente a compiere rituali di cui si è perso, forse, il significato ma, attraverso i colori eccessivi e i contorni incerti, si rivive il pathos “registrato” al momento dell’osservazione.
Il processo, curiosamente, è analogo a quello che isola e ferma sulla pellicola fotografica l’immagine di un paesaggio, colto da un osservatore al finestrino del treno in corsa. In questo caso, però, il viaggio da compiere non attraversa nessuno spazio.
D.B.
È tra questo tipo di produzioni visive mentali che si potrebbero collocare i fermo-immagine di Locci, non immagini catturate direttamente dal mondo reale, ma piuttosto rievocate dalla mente a posteriori, sottratte ad un flusso che procede lungo l’asse del tempo e non dello spazio, isolate, ”fermate” da un movimento che coinvolge la mente e le sue produzioni. Si susseguono così particolari di volti, giochi di luce su fiori dalle forme esotiche, immagini rubate alla memoria di un altrove misterioso, popolato da figure intente a compiere rituali di cui si è perso, forse, il significato ma, attraverso i colori eccessivi e i contorni incerti, si rivive il pathos “registrato” al momento dell’osservazione.
Il processo, curiosamente, è analogo a quello che isola e ferma sulla pellicola fotografica l’immagine di un paesaggio, colto da un osservatore al finestrino del treno in corsa. In questo caso, però, il viaggio da compiere non attraversa nessuno spazio.
D.B.
16
dicembre 2006
Bruno Locci – Fermo immagine
Dal 16 dicembre 2006 al 16 gennaio 2007
fotografia
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA CASA DEL CONSOLE
Calice Ligure, Via Roma, 61, (Savona)
Calice Ligure, Via Roma, 61, (Savona)
Orario di apertura
sabato/domenica 10.30-12.30 15.30-18.30; anche su appuntamento
Vernissage
16 Dicembre 2006, ore 18
Autore
Curatore