Con l'apertura del nuovo spazio fsmgallery in Via San Zanobi 19r, la Fondazione Marangoni si apre al pubblico e, fra le sue attività, prosegue il ciclo di incontri "INCURSIONI. Fotografia. Arte. Architettura. Pensiero." Iniziato nel maggio 2006, promosso e organizzato dalla Fondazione Studio Marangoni e curato da Daria Filardo, il progetto prevede conferenze e seminari con l'obiettivo di proporre una riflessione approfondita e particolareggiata sull'ampio spettro della pratica artistica - non solo fotografica - e sulle sue implicazioni nella società dei nostri giorni. Gli incontri offrono uno sguardo sulla fotografia contemporanea, sulle nuove esperienze video, multimediali, performative e di story-telling, con interventi su particolari aspetti tematici.

I prossimi appuntamenti prevedono la partecipazione di fotografi, artisti e curatori tra cui: Cesare Pietroiusti (artista), Andrea Lissoni (Accademia di Brera/Xing), Paul di Felice (curatore, Café Crème, Lussemburgo), Augusto Pieroni (Università La Sapienza), Luca Molinari (editor, Skira), Roberta Valtorta (direttore del Museo Fotografia Contemporanea), Elio Grazioli (Università di Bergamo e Istituto Europeo di Design), Arabella Natalini (curatore), grazie ai quali saranno approfonditi temi come la realizzazione di progetti di arte pubblica, le interferenze fra ambiti artistici, la rinnovata funzione di 'mediatore' della critica, il linguaggio dell'arte e altro ancora.



Dopo l'incontro con Eva Brunner-Szabo e Martin Breindl, curatori della mostra fotografica tuttora in corso alla fsmgallery "Taboo, Six photographers from Austria", il secondo appuntamento del mese sarà il 19 dicembre con la conferenza intitolata L'immagine fotografica e la distanza dall'esperienza tenuta da Cesare Pietroiusti. Artista italiano noto sulla scena nazionale e internazionale, Cesare Pietroiusti trasforma l'esperienza della vita in arte indagando microeventi, situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe dell'esistenza e puntando la sua attenzione sui pensieri non funzionali o sulla dimensione "subliminale" che un gesto, una traccia o un'immagine possono avere. Spesso le sue operazioni, generalmente antispettacolari, coinvolgono direttamente il pubblico; altre volte implicano un forte impegno personale che può mettere in causa i limiti della resistenza fisica o psicologica dell'artista stesso. In ogni caso però, si svolgono sempre secondo un progetto precisamente definito e rigorosamente adottato, con grande disponibilità ad accogliere la deviazione e lo scarto o l'effetto collaterale imprevedibile ma rivelatore e capace di aprire spazi di conoscenza e nuove questioni. Sempre attento alla dimensione collettiva e agli aspetti relazionali e "pubblici" dell'arte, Cesare Pietroiusti è uno degli artisti più lucidi, dal punto di vista teorico, del panorama italiano.