Il Caos della mitologia greca è lo stato primordiale di esistenza da cui emersero gli dei. Nella scienza classica, il caos era per definizione, assenza di ordine. Oggi è considerato una dimensione retta da leggi non definibili, infatti, il concetto di disordine è inteso come complessità.

Radiocaos, il progetto presentato da Gianni Lillo allo studio pls design di Firenze, manifesta la difficoltà di scindere tra la molteplicità degli input acustici un assoluto, un messaggio definito, una regola. L'artista rintraccia la fisionomia del caos nel rumore derivato dalla sovrapposizione dei suoni originati da un insieme di radio accese su frequenze diverse; gli apparecchi, generano un ritmo disarmonico, discorde e quasi fastidioso invadendo lo spazio di instabilità percettiva.

Al Caos originato dagli elementi radiofonici si contrappone una tremula scritta luminosa che diventa il corpo visivo del suono, una forma in continuo movimento in un tempo che lascia sedimenti di linee, suoni e figure. L' immagine, in Radiocaos è composta da questa iscrizione una parola muta sommersa da segnali sonori scombinati ed è singolare come anch'essa riviva solo grazie ad un altro suono, quello della voce che la fruisce