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Daniel Spoerri – Non per caso
grande mostra antologica dedicata alla pluridecennale attività di Daniel Spoerri
Comunicato stampa
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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta dal 3 febbraio al 29 aprile 2007 una grande mostra antologica dedicata alla pluridecennale attività di Daniel Spoerri.
Nato nel 1930 a Galati in Romania, trasferito in Svizzera nel 1942 per sfuggire alle persecuzioni fasciste rumene, Spoerri si è affermato alla fine degli anni Cinquanta in Francia, approdando all'arte attraverso esperienze giovanili di danza, teatro e poesia.
Oggi è considerato uno dei maggiori protagonisti della scena artistica internazionale: è stato il primo a ideare la riproduzione seriale d’arte in “multipli” (MAT, Multiplication d'Art Transformable); ha co-fondato il gruppo dei Nouveaux Réalistes; ha concepito un'arte “sotto licenza” garantita da brevetti speciali; ha inventato la Eat Art; ha partecipato attivamente al movimento Fluxus; ha trasformato gallerie e spazi museali in ristoranti; ha aperto e gestito a sua volta un ristorante e una galleria d’arte a Düsseldorf; si è interessato all’aspetto magico degli oggetti; ha documentato e raccolto gli effetti delle acque miracolose della Bretagna; ha studiato e sviluppato diverse “investigazioni criminali”; ha trasformato studi di fisiognomica del XVII secolo mettendoli in rapporto ad oggetti provenienti da differenti culture; ha impiegato trattati di anatomia e medicina operatoria del XIX secolo rielaborati in un vasto Cabinet anatomique; ha ricostruito la genesi e le relazioni fra singoli oggetti raccolti al “mercato delle pulci”; ha creato assemblaggi di oggetti trovati, fusi in bronzo per metterne in evidenza la forma finale ispirata a figure fantastiche, feticci o idoli misteriosi; ha infine costituito una fondazione dove ha collocato le proprie opere accanto a quelle di artisti di fama internazionale, integrandoli nel paesaggio alle pendici del Monte Amiata in Toscana.
Di fronte a tale straordinaria e tuttora inesaurita carriera, il suo nome rimane ancora legato alla realizzazione dei Tableaux-pièges (i cosiddetti “quadri-trappola”, creati a partire dal 1960 fissando su tavole oggetti trovati, avanzi di pasti o rifiuti), e al suo interesse per le combinazioni del “caso” e l'evocazione dell'aneddoto, teorizzate e raccontate anche in vari scritti e pubblicazioni ed estese a città intere nei suoi progetti di Musée sentimental. Nonostante ciò, per Spoerri ogni incontro fortuito con l’oggetto si traduce nella creazione multiforme e si riproduce nella successione progressiva delle sue opere, entrando nel campo della necessità perseguita dall’artista per quasi mezzo secolo con caparbia ossessione.
La mostra, curata da Stefano Pezzato in stretta collaborazione con l’artista, tende a sottolineare la profonda coerenza della sua ricerca che, partendo sempre da situazioni impreviste, oggetti inaspettati e singole combinazioni, scaturisce da un’esigenza personale che ha spinto Spoerri a compiere un intero percorso artistico complesso e innovativo “non per caso”.
Come ha affermato l’artista: Non sono mai uscito da una linea diritta. Seguo il mio proprio cammino ma constato sempre più che tesso una sorta di motivo e che alla fine sono il solo da cui si possa attendere a ragione che sappia cos’è e cosa fa.
D’altra parte la mostra, che è la più importante ed esaustiva antologica mai realizzata in Italia, si svolge “non per caso” in Toscana: qui Spoerri ha ottenuto nel 2005 la cittadinanza onoraria presso il Comune di Seggiano (Grosseto), dove ha istituito la fondazione che porta il suo nome; e qui riceve un importante riconoscimento da un museo italiano l’artista che ha esordito in Italia, tenendo la prima personale alla galleria Arturo Schwarz di Milano nel 1961 e “celebrando” L’ultima cena: banchetto funebre del Nouveaux Réalisme nel 1970, per affermarsi poi in tutto il mondo.
L’esposizione di Prato, promossa dalla Regione Toscana, presenta 150 opere provenienti da importanti musei europei come il Mumok Stiftung Ludwig di Vienna, il Kunstmuseum di Solothurn, il Museo Morsbroich di Leverkusen, da gallerie e collezioni private italiane ed europee, fra cui la Fondazione Mudima di Milano, oltreché dalla collezione personale dell’artista. Ripercorrendo in modo articolato gli sviluppi della ricerca di Spoerri dal debutto nel 1960 (data della prima opera venduta da Spoerri proprio in Italia) fino alle ultime creazioni del 2006, l’esposizione ne documenta vari capitoli e le principali tematiche: le prime collezioni di oggetti e i “quadri-trappola”; le opere di Eat Art, i risultati di azioni nei ristoranti e i banchetti; la disillusione della rappresentazione e la moltiplicazione della visione; la magia, il mistero e la morte; la camera privata (inclusa l’imponente Reconstruction de la chambre no.13 de l'hôtel Carcassonne del 1998); l’antropologia, l’anatomia e la genetica; i “tavoli da lavoro” e i “corpi tritati”; il “mercato delle pulci”; i feticci più recenti. Conclude il percorso una sala interamente dedicata agli artisti del Giardino di Daniel Spoerri, che comprende disegni, opere e progetti di importanti autori quali, fra gli altri, Eva Aeppli, Jean Tinguely, Roland Topor.
Accompagna la mostra un corposo catalogo, curato da Marco Bazzini e Stefano Pezzato con saggi dei curatori, un’ampia antologia di testi dell’artista tradotti per la prima volta in italiano, apparati critici aggiornati, la riproduzione di tutte le opere esposte e immagini d’archivio.
In occasione dell’antologica saranno attivati collegamenti speciali al “Giardino di Daniel Spoerri” a Seggiano (Grosseto) e saranno organizzati incontri d’approfondimento e due giornate di studio sul tema: Fenomenologia dell’oggetto nell’arte del XX secolo, a cura della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena.
Nato nel 1930 a Galati in Romania, trasferito in Svizzera nel 1942 per sfuggire alle persecuzioni fasciste rumene, Spoerri si è affermato alla fine degli anni Cinquanta in Francia, approdando all'arte attraverso esperienze giovanili di danza, teatro e poesia.
Oggi è considerato uno dei maggiori protagonisti della scena artistica internazionale: è stato il primo a ideare la riproduzione seriale d’arte in “multipli” (MAT, Multiplication d'Art Transformable); ha co-fondato il gruppo dei Nouveaux Réalistes; ha concepito un'arte “sotto licenza” garantita da brevetti speciali; ha inventato la Eat Art; ha partecipato attivamente al movimento Fluxus; ha trasformato gallerie e spazi museali in ristoranti; ha aperto e gestito a sua volta un ristorante e una galleria d’arte a Düsseldorf; si è interessato all’aspetto magico degli oggetti; ha documentato e raccolto gli effetti delle acque miracolose della Bretagna; ha studiato e sviluppato diverse “investigazioni criminali”; ha trasformato studi di fisiognomica del XVII secolo mettendoli in rapporto ad oggetti provenienti da differenti culture; ha impiegato trattati di anatomia e medicina operatoria del XIX secolo rielaborati in un vasto Cabinet anatomique; ha ricostruito la genesi e le relazioni fra singoli oggetti raccolti al “mercato delle pulci”; ha creato assemblaggi di oggetti trovati, fusi in bronzo per metterne in evidenza la forma finale ispirata a figure fantastiche, feticci o idoli misteriosi; ha infine costituito una fondazione dove ha collocato le proprie opere accanto a quelle di artisti di fama internazionale, integrandoli nel paesaggio alle pendici del Monte Amiata in Toscana.
Di fronte a tale straordinaria e tuttora inesaurita carriera, il suo nome rimane ancora legato alla realizzazione dei Tableaux-pièges (i cosiddetti “quadri-trappola”, creati a partire dal 1960 fissando su tavole oggetti trovati, avanzi di pasti o rifiuti), e al suo interesse per le combinazioni del “caso” e l'evocazione dell'aneddoto, teorizzate e raccontate anche in vari scritti e pubblicazioni ed estese a città intere nei suoi progetti di Musée sentimental. Nonostante ciò, per Spoerri ogni incontro fortuito con l’oggetto si traduce nella creazione multiforme e si riproduce nella successione progressiva delle sue opere, entrando nel campo della necessità perseguita dall’artista per quasi mezzo secolo con caparbia ossessione.
La mostra, curata da Stefano Pezzato in stretta collaborazione con l’artista, tende a sottolineare la profonda coerenza della sua ricerca che, partendo sempre da situazioni impreviste, oggetti inaspettati e singole combinazioni, scaturisce da un’esigenza personale che ha spinto Spoerri a compiere un intero percorso artistico complesso e innovativo “non per caso”.
Come ha affermato l’artista: Non sono mai uscito da una linea diritta. Seguo il mio proprio cammino ma constato sempre più che tesso una sorta di motivo e che alla fine sono il solo da cui si possa attendere a ragione che sappia cos’è e cosa fa.
D’altra parte la mostra, che è la più importante ed esaustiva antologica mai realizzata in Italia, si svolge “non per caso” in Toscana: qui Spoerri ha ottenuto nel 2005 la cittadinanza onoraria presso il Comune di Seggiano (Grosseto), dove ha istituito la fondazione che porta il suo nome; e qui riceve un importante riconoscimento da un museo italiano l’artista che ha esordito in Italia, tenendo la prima personale alla galleria Arturo Schwarz di Milano nel 1961 e “celebrando” L’ultima cena: banchetto funebre del Nouveaux Réalisme nel 1970, per affermarsi poi in tutto il mondo.
L’esposizione di Prato, promossa dalla Regione Toscana, presenta 150 opere provenienti da importanti musei europei come il Mumok Stiftung Ludwig di Vienna, il Kunstmuseum di Solothurn, il Museo Morsbroich di Leverkusen, da gallerie e collezioni private italiane ed europee, fra cui la Fondazione Mudima di Milano, oltreché dalla collezione personale dell’artista. Ripercorrendo in modo articolato gli sviluppi della ricerca di Spoerri dal debutto nel 1960 (data della prima opera venduta da Spoerri proprio in Italia) fino alle ultime creazioni del 2006, l’esposizione ne documenta vari capitoli e le principali tematiche: le prime collezioni di oggetti e i “quadri-trappola”; le opere di Eat Art, i risultati di azioni nei ristoranti e i banchetti; la disillusione della rappresentazione e la moltiplicazione della visione; la magia, il mistero e la morte; la camera privata (inclusa l’imponente Reconstruction de la chambre no.13 de l'hôtel Carcassonne del 1998); l’antropologia, l’anatomia e la genetica; i “tavoli da lavoro” e i “corpi tritati”; il “mercato delle pulci”; i feticci più recenti. Conclude il percorso una sala interamente dedicata agli artisti del Giardino di Daniel Spoerri, che comprende disegni, opere e progetti di importanti autori quali, fra gli altri, Eva Aeppli, Jean Tinguely, Roland Topor.
Accompagna la mostra un corposo catalogo, curato da Marco Bazzini e Stefano Pezzato con saggi dei curatori, un’ampia antologia di testi dell’artista tradotti per la prima volta in italiano, apparati critici aggiornati, la riproduzione di tutte le opere esposte e immagini d’archivio.
In occasione dell’antologica saranno attivati collegamenti speciali al “Giardino di Daniel Spoerri” a Seggiano (Grosseto) e saranno organizzati incontri d’approfondimento e due giornate di studio sul tema: Fenomenologia dell’oggetto nell’arte del XX secolo, a cura della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena.
03
febbraio 2007
Daniel Spoerri – Non per caso
Dal 03 febbraio al 29 aprile 2007
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Orario di apertura
tutti i giorni, ore 10-19, chiuso martedì
Vernissage
3 Febbraio 2007, ore 18
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore