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Andrea Penzo
Dopo aver assimilato le classiche tecniche di lavorazione, ho sentito che il vetro conteneva in sé un elevato potenziale espressivo che andava oltre la bravura ed una semplice forma
Comunicato stampa
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Nasce a Murano nel 1969. Vive e lavora a Venezia. Attualmente collabora come docente presso la Scuola del Vetro Abate Zanetti, ed è uno dei membri fondatori dell’associazione culturale “Overglass”. Negli ultimi anni ha partecipato a numerose esposizioni mettendo in mostra le sue sculture e le sue installazioni. Il vetro è la materia con cui preferisce confrontarsi.
Per molte persone che crescono a Murano il vetro è un’esperienza indissolubile che caratterizza una vita intera. Ritengo di essere una persona che vive nel presente e come tale sento la necessità di esprimermi in modo contemporaneo, ma crescendo in un’isola la tradizione mi è entrata nell’anima come un veleno inoculato piano piano.
Dopo aver assimilato le classiche tecniche di lavorazione, ho sentito che il vetro conteneva in sé un elevato potenziale espressivo che andava oltre la bravura ed una semplice forma. Consideravo straordinario e non sufficientemente valorizzato il fatto di rendere visibile e al tempo stesso impenetrabile una determinata cosa. Ero affascinato dal fatto di poter usare il vetro per proteggere e al tempo stesso esporre, ma anche per fingere di occultare, per riflettere.
La tecnica e lo studio dei materiali mi interessano molto, in ciò che faccio coesistono tradizione e contemporaneità. All’interno di questa unione, i due elementi si contendono tra loro lo stesso spazio creativo in modo discontinuo ed in alcuni casi violento. Tradizione e Contemporaneità, insieme, sono cose di molto valore… se si pensa che non sono indispensabili l’una per l’altra.
Per molte persone che crescono a Murano il vetro è un’esperienza indissolubile che caratterizza una vita intera. Ritengo di essere una persona che vive nel presente e come tale sento la necessità di esprimermi in modo contemporaneo, ma crescendo in un’isola la tradizione mi è entrata nell’anima come un veleno inoculato piano piano.
Dopo aver assimilato le classiche tecniche di lavorazione, ho sentito che il vetro conteneva in sé un elevato potenziale espressivo che andava oltre la bravura ed una semplice forma. Consideravo straordinario e non sufficientemente valorizzato il fatto di rendere visibile e al tempo stesso impenetrabile una determinata cosa. Ero affascinato dal fatto di poter usare il vetro per proteggere e al tempo stesso esporre, ma anche per fingere di occultare, per riflettere.
La tecnica e lo studio dei materiali mi interessano molto, in ciò che faccio coesistono tradizione e contemporaneità. All’interno di questa unione, i due elementi si contendono tra loro lo stesso spazio creativo in modo discontinuo ed in alcuni casi violento. Tradizione e Contemporaneità, insieme, sono cose di molto valore… se si pensa che non sono indispensabili l’una per l’altra.
08
gennaio 2007
Andrea Penzo
Dall'otto gennaio all'undici febbraio 2007
arti decorative e industriali
Location
RAGNO
Milano, Via Madonnina, 11, (MILANO)
Milano, Via Madonnina, 11, (MILANO)
Autore