Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Simona Di Lascio – I cannot dance upon my Toes
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cosa lega oggi un artista alla pittura?
Per Simona Di Lascio, che costruisce il suo percorso artistico sul mezzo pittorico, l’attenzione alla materia è una necessità espressiva che permette di raccontare la vita interiore dei suoi personaggi creando corrispondenze tra l’intensità del suo tratto e la sensibilità dei soggetti.
All’interno delle sue tele, la materia forma i volti delle figure, svela nella complessità una delicata intimità ed il tratto vulnerabile, instabile e quasi imperfetto rimanda alla loro problematicità.
La luce non è solare e non deriva da un’unica sorgente, lo sfondo è sempre chiaro, chiari gli incarnati illuminati da una luce spesso frontale, definite le cavità degli sguardi che assumono contorni dolci e innocui. Le figure sono quasi abbagliate.
La massa delle carni del viso e delle mani è una stratificazione luminosa di colore che crea lo spazio sospeso indefinito ed intangibile in cui le figure si collocano, da sole.
Il lavoro sulle tele quasi sempre inizia per Simona Di Lascio dalla fotografia dalla quale però l’artista si distacca volontariamente per ricollocare i suoi ritratti in una dimensione quasi eterea.
Una ricerca, la sua, che parte da motivazioni personali e da un contatto diretto avuto con i soggetti da lei ritratti e dei quali l’artista sembra conoscere i pensieri più intimi, i desideri e i sogni.
Il ciclo dei ritratti borderline rimanda ad una riflessione su rapporto tra psiche e corpo, salute e malattia ai margini del quale queste donne conducono la loro esistenza.
Le donne guardano lo spettatore consapevoli del loro essere e lo spettatore come guarda loro?
“Non so ballare sulle Punte / nessun Uomo me lo ha insegnato / Ma spesso, nella mia mente / mi possiede una Gioia” (I cannot dance upon my Toes, 1864) così recita l’inizio della poesia di Emily Dikinson in cui le parole rimandano ad un vorticoso movimento senza fine né limiti, non realizzabile fisicamente ma possibile dentro ognuna di loro.
Ass. START
Gaia Cianfanelli, Caterina Iaquinta
Per Simona Di Lascio, che costruisce il suo percorso artistico sul mezzo pittorico, l’attenzione alla materia è una necessità espressiva che permette di raccontare la vita interiore dei suoi personaggi creando corrispondenze tra l’intensità del suo tratto e la sensibilità dei soggetti.
All’interno delle sue tele, la materia forma i volti delle figure, svela nella complessità una delicata intimità ed il tratto vulnerabile, instabile e quasi imperfetto rimanda alla loro problematicità.
La luce non è solare e non deriva da un’unica sorgente, lo sfondo è sempre chiaro, chiari gli incarnati illuminati da una luce spesso frontale, definite le cavità degli sguardi che assumono contorni dolci e innocui. Le figure sono quasi abbagliate.
La massa delle carni del viso e delle mani è una stratificazione luminosa di colore che crea lo spazio sospeso indefinito ed intangibile in cui le figure si collocano, da sole.
Il lavoro sulle tele quasi sempre inizia per Simona Di Lascio dalla fotografia dalla quale però l’artista si distacca volontariamente per ricollocare i suoi ritratti in una dimensione quasi eterea.
Una ricerca, la sua, che parte da motivazioni personali e da un contatto diretto avuto con i soggetti da lei ritratti e dei quali l’artista sembra conoscere i pensieri più intimi, i desideri e i sogni.
Il ciclo dei ritratti borderline rimanda ad una riflessione su rapporto tra psiche e corpo, salute e malattia ai margini del quale queste donne conducono la loro esistenza.
Le donne guardano lo spettatore consapevoli del loro essere e lo spettatore come guarda loro?
“Non so ballare sulle Punte / nessun Uomo me lo ha insegnato / Ma spesso, nella mia mente / mi possiede una Gioia” (I cannot dance upon my Toes, 1864) così recita l’inizio della poesia di Emily Dikinson in cui le parole rimandano ad un vorticoso movimento senza fine né limiti, non realizzabile fisicamente ma possibile dentro ognuna di loro.
Ass. START
Gaia Cianfanelli, Caterina Iaquinta
11
gennaio 2007
Simona Di Lascio – I cannot dance upon my Toes
Dall'undici al 31 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
AOCF58 – GALLERIA BRUNO LISI
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.30–20
Vernissage
11 Gennaio 2007, ore 18.30
Autore