Domenica 3 Febbraio, alle ore 18,00, presso la Galleria Studio C in via G. Campesio di Piacenza, sarà inaugurata la personale
dell'artista abruzzese Lucio Diodati che presenta una serie di lavori della sua più recente produzione.
Venti le opere che andranno a comporre questa nuova mostra, il cui titolo "Arlecchino a Piacenza" rimanda al ciclo pittorico del Maestro che ritrae il personaggio più tipico e universalmente conosciuto del teatro goldoniano.
Arlecchino, dunque, ad assecondare ironicamente i vezzi delle donne fatali che popolano le tele di Lucio Diodati; ad assumere atteggiamenti di compiaciuta comprensione nei confronti dei tanti ammiccamenti all’ eros; a darsi un contegno, in qualche misura anche protettivo, stando alle spalle di quelle longilinee figure muliebri rese in pose prossime allo straniamento; a celare voglie ed altre emozioni dietro la serica maschera nera di una tradizione iconografica non sempre rispettata.
In questo insieme di sfaccettature date al soggetto, del “servo goffo ed ignorante” della commedia dell’ arte, nella versione pittorica di Diodati, insieme alla maschera che cela sguardi non sempre graditi e che conferiscono un alone di mistero all’interprete del ruolo, forse resta solo il variopinto abito a scacchi: quel vestito che é una fitta rete di figure quadrate e romboidali, in linea con la propensione alla geometria ben evidente nella ricerca del maestro di Popoli.
Arlecchino diventa una sorta di arbitro e di risolutore di situazioni di varia natura, complesse o meno che siano, che abbiano o no attinenza con gli intrighi in cui spesso si caccia l’ animo umano. Una funzione di giudice e di consigliere al tempo stesso, quindi, che si porta dietro quel tanto di misterioso proposto sempre da un volto mascherato.