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Antonio Miccichè – Piani di fuga
Opera pittorica 1990-2006
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 19 gennaio 2007 alle ore 18,00 si inaugura presso il Loggiato San Bartolomeo la personale di Antonio Miccichè dal titolo Piani di fuga, curata da Emilia Valenza, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e organizzata dalla Soc. Coop. Officina della Memoria (San Martino delle Scale - Pa). È presente in mostra l’intera opera pittorica dell’artista palermitano realizzata dal 1990 ad oggi.
Il percorso si svolge attraverso tappe diverse, corrispondenti a diversi momenti creativi, in cui il referente privilegiato e costante è il paesaggio.
« È pittore di paesaggio fin dall’inizio, ossia da quando avverte chiaramente che la sua specificità concettuale, mentale e attitudinale si colloca in quel coacervo di impressioni da cui si è travolti davanti ad un’immagine naturale, quella di una pianura che protende le sue estensioni fino ad accarezzare le morbide curve collinari, o di un orizzonte segmentato da una fila di pali di luce che ne delimita la vastità. È pittore di paesaggio perché l’immagine che si genera dalla sua condizione di osservatore è il risultato di un processo di riduzione del concetto a forma, è la trasposizione in linee, colore e materia di una intenzionalità progettuale che non ha previsioni di sorta, ma che si dispone spesso al raggiungimento di una precisa dimensione mentale, talvolta interiore». Così scrive Emilia Valenza nel testo in catalogo.
Un paesaggio, dunque, che si articola in una modulazione sempre nuova della materia pittorica: gestuale e corposa, fatta di addensamenti e gocciolature, soprattutto nelle opere degli anni novanta; rarefatta e impalpabile, più meditata, fatta di nebbie silenziose e intrecci segnici, nell’ultima serie dal titolo Waterfront, costituita dai lavori degli ultimi due anni (2005 – 2006).
“Passione e competenza dei curatori, insieme alla ‘complicità’ di un luogo magico come il Loggiato San Bartolomeo – dice il presidente della Provincia, Francesco Musotto - sono gli ingredienti per un allestimento affascinante, raffinato, ricco di spunti, che moltiplica lo sguardo attento dell’autore in una miriade di intime rifrazioni, quasi un prisma ‘segreto’. Questa mostra – conclude Musotto - è l’omaggio ad un artista, alla sua sensibilità e ai luoghi della sua pittura”.
La percezione della realtà naturale sfuma così attraverso variazioni melodiche e ritmiche della materia in infiniti piani di fuga, emanazioni di quel paesaggio interione che è l’anima, reificati in un movimento continuo dall’interno verso l’esterno e viceversa. Piani di fuga ospita un intervento sonoro del compositore Domenico Sciajno ispirato al lavoro Ab Continuum Infinitum di Antonio Miccichè. Il catalogo, edizioni Abadir, contiene i testi di Emilia Valenza, Roberto Alajmo e un commento di Domenico Sciajno.
Il percorso si svolge attraverso tappe diverse, corrispondenti a diversi momenti creativi, in cui il referente privilegiato e costante è il paesaggio.
« È pittore di paesaggio fin dall’inizio, ossia da quando avverte chiaramente che la sua specificità concettuale, mentale e attitudinale si colloca in quel coacervo di impressioni da cui si è travolti davanti ad un’immagine naturale, quella di una pianura che protende le sue estensioni fino ad accarezzare le morbide curve collinari, o di un orizzonte segmentato da una fila di pali di luce che ne delimita la vastità. È pittore di paesaggio perché l’immagine che si genera dalla sua condizione di osservatore è il risultato di un processo di riduzione del concetto a forma, è la trasposizione in linee, colore e materia di una intenzionalità progettuale che non ha previsioni di sorta, ma che si dispone spesso al raggiungimento di una precisa dimensione mentale, talvolta interiore». Così scrive Emilia Valenza nel testo in catalogo.
Un paesaggio, dunque, che si articola in una modulazione sempre nuova della materia pittorica: gestuale e corposa, fatta di addensamenti e gocciolature, soprattutto nelle opere degli anni novanta; rarefatta e impalpabile, più meditata, fatta di nebbie silenziose e intrecci segnici, nell’ultima serie dal titolo Waterfront, costituita dai lavori degli ultimi due anni (2005 – 2006).
“Passione e competenza dei curatori, insieme alla ‘complicità’ di un luogo magico come il Loggiato San Bartolomeo – dice il presidente della Provincia, Francesco Musotto - sono gli ingredienti per un allestimento affascinante, raffinato, ricco di spunti, che moltiplica lo sguardo attento dell’autore in una miriade di intime rifrazioni, quasi un prisma ‘segreto’. Questa mostra – conclude Musotto - è l’omaggio ad un artista, alla sua sensibilità e ai luoghi della sua pittura”.
La percezione della realtà naturale sfuma così attraverso variazioni melodiche e ritmiche della materia in infiniti piani di fuga, emanazioni di quel paesaggio interione che è l’anima, reificati in un movimento continuo dall’interno verso l’esterno e viceversa. Piani di fuga ospita un intervento sonoro del compositore Domenico Sciajno ispirato al lavoro Ab Continuum Infinitum di Antonio Miccichè. Il catalogo, edizioni Abadir, contiene i testi di Emilia Valenza, Roberto Alajmo e un commento di Domenico Sciajno.
19
gennaio 2007
Antonio Miccichè – Piani di fuga
Dal 19 gennaio all'undici febbraio 2007
arte contemporanea
Location
LOGGIATO DI SAN BARTOLOMEO
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 25, (Palermo)
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 25, (Palermo)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30; il giovedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30; la domenica, dalle 10 alle 13
Vernissage
19 Gennaio 2007, ore 18
Autore
Curatore