Sükran Moral, di origine turca residente a Roma è attiva sulla scena internazionale dal 1993. Nel 1994 ha posato nuda in croce, raffigurando un cristo/donna.

Sükran Moral con i suoi lavori attraversa i luoghi simbolo della società contemporanea.

Nel 1997 ha esposto per la Biennale di Istanbul l’opera Hammam, svelando per la prima volta i misteri del bagno turco. Con Museo&Obitorio l’artista accosta ironicamente e tragicamente due luoghi simbolo della società contemporanea. In Bordello la Moral entra nel "luogo impossibile": un bordello turco elevato allo status di museo. Con Manicomio la Moral entra con la sua energica azione dissacrante nel manicomio femminile.

La religione, la disparità fra i sessi, la morte, sono alcuni temi chiave della ricerca di Sükran Moral. Attraverso la pratica del travestimento l’artista vive sulla propria pelle l’ambiguità e la violenza dell’emarginazione, immersa nelle situazioni più improbabili e provocatorie.

Sükran Moral ha pensato per la mostra ad una complessa installazione trattando un tema universale quale la religione. Due religioni monoteiste vengono messe a confronto in una maniera del tutto originale che provocherà nello spettatore un cortocircuito visivo. Maometto come Gesù verranno rappresentati, uno accanto all’altro, in un confronto/dialogo. Benchè nella cultura islamica sia vietata la rappresentazione di Maometto, l’artista reinterpreta questa figura al fine di scaturire nello spettatore una domanda, o forse, più probabile, un grande silenzio.

Giorgia Calò

La mostra non intende speculare sulle religioni. Il vero Dio è intelligente. E' capace di giocare ed essere ironico. Bisogna finirla di caricare la religione di significati pesanti. E leggerezza non significa relativismo e superficialità, anzi, il contrario.
Enrico Morsiani