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Alessio Delfino – Féminin inédit
retrospettiva con opere inedite del fotografo Alessio Delfino
Comunicato stampa
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Presso la ex Chiesa Anglicana – Casa delle Arti di Alassio si inaugura domenica 11 febbraio 2007 alle ore 17,30 la prima mostra fotografica retrospettiva con opere inedite del fotografo Alessio Delfino (Savona 1976). La mostra è a cura di Nicola Davide Angerame, è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio. La mostra resterà aperta fino all’9 aprile 2007, osservando l’orario da giovedì a domenica dalle ore 15 alle 19, con ingresso libero.
L’inaugurazione dell’11 febbraio ospiterà anche una performance coreografata dall’artista ispirata al film Eyes Wide Shut del geniale maestro del cinema e della fotografia Stanley Kubrick. La performance vedrà protagonista una modella professionista vestita d’oro e mascherata performare sulle musiche della colonna sonora del film kubrickiano.
“Questa mostra – sostiene Monica Zioni, Assessore alla Cultura di Alassio - di Alessio Delfino giunge a cinque anni di distanza dalla prima apparizione assoluta delle sue opere, che furono esposte in dittico proprio nella ex Chiesa Anglicana in occasione di una mostra collettiva sul tema dell’eterno femminino, cui parteciparono molti giovani artisti affermatisi in questi anni sulla scena nazionale.
Proprio in questi ultimi anni l’arte fotografica conosce una diffusione e un successo insperati grazie alla fine di un pregiudizio diffuso che la considerava solo una ripetizione artificiale del reale e grazie a fotografi che, come Helmut Newton o come Robert Mapplethorpe, hanno saputo trasformare il genere fotografico del nudo femminile in un linguaggio elevato, raffinato ed elegante apprezzato in tutto il mondo. A loro va il merito di aver raccontato una donna diversa, spesso più mascolina e decisa, secondo le effettive evoluzioni che il ruolo femminile ha conosciuto nella società, nell’economia e nella politica di questi decenni. In questo ritratto d’epoca di una donna a cavallo tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, rientra anche l’opera di Alessio Delfino”.
Da circa dieci anni la fotografia di Alessio Delfino si concentra sull’analisi della bellezza, dei suoi canoni e delle sue definizioni possibili. E’ una ricerca del significato della bellezza in un mondo che subisce lo strapotere dell’immagine pubblicitaria o di moda, i cui canoni sono standardizzati secondo una rigida schematizzazione che l’artista non accetta. Implicitamente, le immagini di Delfino sono una critica all’attuale “sistema della bellezza” dettato dalla moda e dalla pubblicità. Egli cerca sul corpo in movimento una forma che possa pretendere una vita propria.
Parte del lavoro “in-visibile” di Alessio Delfino consiste nella scelta modelle tra non professioniste, donne che non presentano i connotati tipici del mondo della moda e della pubblicità ma che per l’artista rivelano una bellezza propria, caratteriale ed autentica. L’indagine dell’eterno femminino, come lo chiamava Goethe, parte da qui. Delfino si dedica all’indagine delle forme nascoste dal corpo muliebre tentandone un ritratto fuori dagli schemi della moda, dello spettacolo.
La prima serie Des Femmes (1999 - 2003) inaugura uno “studio ravvicinato” del nudo, dove il dettaglio prevale sulla figura e il corpo si trasforma in paesaggio o in anagramma astratto. In questi nudi, Delfino sviluppa un linguaggio metafisico, aforistico, incisivo. Più intuitivo che costruttivo. La posa non è studiata ma trovata mentre il corpo e il fotografo sono in movimento. La ricerca di forme pure, di pieghe nascoste e di angolazioni inedite dà vita a nudi che divengono paesaggi desolati, suoli lunari, lande spaziose e deserte. Lo spettacolo del corpo femminile appare a Delfino un universo autosufficiente, una dimensione sublime. Questa fotografia tenta di narrare una storia della pelle: di linee invisibili a occhio nudo, di profondità e di candori inattingibili dai sensi e resi visibili grazie al mezzo fotografico.
La prima parte della serie Des Femmes vede i corpi immersi nell’oscurità e le forme giungere in superficie attraverso studiatissimi giochi di luci e di contrasti. Molto affascinanti risultano le esili immagini ottenute da silhouettes disegnate dalla sola rifrazione della luce sulla peluria dei corpi, trasformati così in scrittura o in linea. La seconda parte della serie presenta invece i nudi che si stagliano dentro una luce bianca abbagliante, con differenti effetti visivi tramite i quali i dettagli dei corpi possono essere letti anche come forme di un paesaggio immaginario. Il realismo e l’astrazione s’incontrano nei dettagli ridefiniti ad arte secondo un controllo preciso delle fonti luminose e delle impostazioni della macchina fotografica. La “storia della pelle” è svelata grazie alla tecnica fotografica, la cui tecnologia permette di superare le prestazioni biologiche dell’occhio.
Nel 2003 ha inizio la serie intitolata Travaux en cours, dove Delfino esce dallo studio fotografico per mettere il nudo femminile in rapporto con gli spazi abbandonati di capannoni o di edifici diroccati, alimentando una dialettica di decadenza e rinascita, abbandono e seduzione.
Nel 2006 nasce la serie Femmes d’or, in cui l’artista sperimenta l’uso della doratura dei corpi per ottenere tonalità inedite. L'oro è, come dice già Lon Battista Alberti, un non colore e Delfino lo usa come mezzo per ottenere una nuova materia uniforme e plasmabile attraverso la luce. Permette di rendere uguali i corpi cancellando quei segni dell'estetica tipici delle modelle professioniste. Le foto sono stampate in bianco e nero. In questa serie vengono ritratte modelle professioniste e modelle “della porta accanto”. Le loro foto sono allestite in mostra secondo l’idea dell’artista di contrapporre le due facce della bellezza femminile: la bellezza codificata della modella e quella più genuina e singolare della non modella. Amalgamate dai preziosismi dorati, la danza prevale sul movimento lento e le pose appaiono in diversi casi più plastiche, quasi architettoniche. Montate in piccolo formato su cornici barocche dorate, le foto di questa serie sono state ospitate presentate ad Arles (Francia) in concomitanza dei Rencontre Internationales de la Photographie (come manifestazione collaterale del Festival Voies Off) e ad Albissola Marina (Savona) presso lo Studio Lucio Fontana dove ha preso forma la performance ispirata al genio di Stanley Kubrick. Una seconda parte di questa serie è stata invece stampata a colori in grandi formati su carta metallica ed esposta come inediti in questa mostra
Sono infatti presentate in anteprima all’ ex Anglicana, tre grandi opere della nuova serie intitolata Féminin inédit (2006 - ). Delfino passa alla figura intera con ritratti d’oro lifesize ispirati da Gustav Klimt, cantore inarrivabile di quell’eterno femminino fragile, umbratile e languido che ha sconvolto l’immaginario collettivo della propria epoca e che ancora oggi, in un’epoca di saturazione fotografica del corpo muliebre, resta un esempio magistrale del connubio tra bellezza e promessa di felicità. Un eros, quello di Klimt che Delfino insegue, distante dalle seduzioni artificiali della fotografia contemporanea, da rivista e da calendario. Un corpo barocco, drammatico e a tratti sofferto che confessa nella sua integrità la fragilità del suo essere esposto, ma anche la monumentalità del proprio esserci. Una celebrazione della donna trasformata in statua, in illusione ottica grazie anche alla tridimensionalità che la fotografia acquista nel suo desiderio di farsi scultura, di rendere presente allo spettatore l’assenza di un corpo tramite un calco in oro sorprendentemente fedele all’originale.
BREVE CURRICULUM
Tra le personali recenti:
2007, Alassio, ex Chiesa Anglicana – Fémminin inédit (con performance)a cura di Nicola Davide Angerame
2006, Albissola Marina, Studio Lucio Fontana – Femmes d’or (con performance)
2006, Arles (Francia), Festival Voies Off, Gilles Barbero Livres Anciens – Femmes d’or
2006, Varese, Spazio Arte Aurora Assicurazioni – Femmes, Portraits et Travaux
2005, Aschaffenburg (Germania), Museo Neuer Kunstverein Aschaffenburg e.V. – Femmes Naturelles
2004, Genova, Studio Ghiglione – Palazzo Doria, Travaux en cours a cura di Salvatore Galliani
2003, Firenze, Caffè Storico e Letterario Giubbe Rosse, à Florance on raconte
2002, Genova, Studio Ghiglione – Palazzo Doria, Des Femmes 1999-2002 a cura di Salvatore Galliani
Tra le collettive recenti:
2005, Baltimora (USA), 18 Novembre – 31 Dicembre World Trade Center, Arteast’s con gli Artisti:
Luigi Francesco Canepa, Sergio Dangelo, Alessio Delfino, Giuliana Marchesa, Oreste Rossi
2003, Albisola Marina (SV), 14 Luglio 2003 “La presa del Testa” con gli Artisti: Adriano Bocca, Alessio Delfino, Gianni Celano Giannici, Bruno Locci, Giorgio Moiso, Filippo Panseca, Serge Vandercam
2002, Alassio (SV), 10 Agosto – 1 Settembre, Chiesa Anglicana – Dell’Eterno Femminino
a cura di Nicola Angerame.
Opere nei Musei:
MART Trento e Rovereto, VAF Stiftung:
- Des Femmes #54 Lambda Print Ed. 1/1 2003 cm 50x70
- Des Femmes #60 Lambda Print Ed. 1/1 2003 cm 50x70
L’inaugurazione dell’11 febbraio ospiterà anche una performance coreografata dall’artista ispirata al film Eyes Wide Shut del geniale maestro del cinema e della fotografia Stanley Kubrick. La performance vedrà protagonista una modella professionista vestita d’oro e mascherata performare sulle musiche della colonna sonora del film kubrickiano.
“Questa mostra – sostiene Monica Zioni, Assessore alla Cultura di Alassio - di Alessio Delfino giunge a cinque anni di distanza dalla prima apparizione assoluta delle sue opere, che furono esposte in dittico proprio nella ex Chiesa Anglicana in occasione di una mostra collettiva sul tema dell’eterno femminino, cui parteciparono molti giovani artisti affermatisi in questi anni sulla scena nazionale.
Proprio in questi ultimi anni l’arte fotografica conosce una diffusione e un successo insperati grazie alla fine di un pregiudizio diffuso che la considerava solo una ripetizione artificiale del reale e grazie a fotografi che, come Helmut Newton o come Robert Mapplethorpe, hanno saputo trasformare il genere fotografico del nudo femminile in un linguaggio elevato, raffinato ed elegante apprezzato in tutto il mondo. A loro va il merito di aver raccontato una donna diversa, spesso più mascolina e decisa, secondo le effettive evoluzioni che il ruolo femminile ha conosciuto nella società, nell’economia e nella politica di questi decenni. In questo ritratto d’epoca di una donna a cavallo tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, rientra anche l’opera di Alessio Delfino”.
Da circa dieci anni la fotografia di Alessio Delfino si concentra sull’analisi della bellezza, dei suoi canoni e delle sue definizioni possibili. E’ una ricerca del significato della bellezza in un mondo che subisce lo strapotere dell’immagine pubblicitaria o di moda, i cui canoni sono standardizzati secondo una rigida schematizzazione che l’artista non accetta. Implicitamente, le immagini di Delfino sono una critica all’attuale “sistema della bellezza” dettato dalla moda e dalla pubblicità. Egli cerca sul corpo in movimento una forma che possa pretendere una vita propria.
Parte del lavoro “in-visibile” di Alessio Delfino consiste nella scelta modelle tra non professioniste, donne che non presentano i connotati tipici del mondo della moda e della pubblicità ma che per l’artista rivelano una bellezza propria, caratteriale ed autentica. L’indagine dell’eterno femminino, come lo chiamava Goethe, parte da qui. Delfino si dedica all’indagine delle forme nascoste dal corpo muliebre tentandone un ritratto fuori dagli schemi della moda, dello spettacolo.
La prima serie Des Femmes (1999 - 2003) inaugura uno “studio ravvicinato” del nudo, dove il dettaglio prevale sulla figura e il corpo si trasforma in paesaggio o in anagramma astratto. In questi nudi, Delfino sviluppa un linguaggio metafisico, aforistico, incisivo. Più intuitivo che costruttivo. La posa non è studiata ma trovata mentre il corpo e il fotografo sono in movimento. La ricerca di forme pure, di pieghe nascoste e di angolazioni inedite dà vita a nudi che divengono paesaggi desolati, suoli lunari, lande spaziose e deserte. Lo spettacolo del corpo femminile appare a Delfino un universo autosufficiente, una dimensione sublime. Questa fotografia tenta di narrare una storia della pelle: di linee invisibili a occhio nudo, di profondità e di candori inattingibili dai sensi e resi visibili grazie al mezzo fotografico.
La prima parte della serie Des Femmes vede i corpi immersi nell’oscurità e le forme giungere in superficie attraverso studiatissimi giochi di luci e di contrasti. Molto affascinanti risultano le esili immagini ottenute da silhouettes disegnate dalla sola rifrazione della luce sulla peluria dei corpi, trasformati così in scrittura o in linea. La seconda parte della serie presenta invece i nudi che si stagliano dentro una luce bianca abbagliante, con differenti effetti visivi tramite i quali i dettagli dei corpi possono essere letti anche come forme di un paesaggio immaginario. Il realismo e l’astrazione s’incontrano nei dettagli ridefiniti ad arte secondo un controllo preciso delle fonti luminose e delle impostazioni della macchina fotografica. La “storia della pelle” è svelata grazie alla tecnica fotografica, la cui tecnologia permette di superare le prestazioni biologiche dell’occhio.
Nel 2003 ha inizio la serie intitolata Travaux en cours, dove Delfino esce dallo studio fotografico per mettere il nudo femminile in rapporto con gli spazi abbandonati di capannoni o di edifici diroccati, alimentando una dialettica di decadenza e rinascita, abbandono e seduzione.
Nel 2006 nasce la serie Femmes d’or, in cui l’artista sperimenta l’uso della doratura dei corpi per ottenere tonalità inedite. L'oro è, come dice già Lon Battista Alberti, un non colore e Delfino lo usa come mezzo per ottenere una nuova materia uniforme e plasmabile attraverso la luce. Permette di rendere uguali i corpi cancellando quei segni dell'estetica tipici delle modelle professioniste. Le foto sono stampate in bianco e nero. In questa serie vengono ritratte modelle professioniste e modelle “della porta accanto”. Le loro foto sono allestite in mostra secondo l’idea dell’artista di contrapporre le due facce della bellezza femminile: la bellezza codificata della modella e quella più genuina e singolare della non modella. Amalgamate dai preziosismi dorati, la danza prevale sul movimento lento e le pose appaiono in diversi casi più plastiche, quasi architettoniche. Montate in piccolo formato su cornici barocche dorate, le foto di questa serie sono state ospitate presentate ad Arles (Francia) in concomitanza dei Rencontre Internationales de la Photographie (come manifestazione collaterale del Festival Voies Off) e ad Albissola Marina (Savona) presso lo Studio Lucio Fontana dove ha preso forma la performance ispirata al genio di Stanley Kubrick. Una seconda parte di questa serie è stata invece stampata a colori in grandi formati su carta metallica ed esposta come inediti in questa mostra
Sono infatti presentate in anteprima all’ ex Anglicana, tre grandi opere della nuova serie intitolata Féminin inédit (2006 - ). Delfino passa alla figura intera con ritratti d’oro lifesize ispirati da Gustav Klimt, cantore inarrivabile di quell’eterno femminino fragile, umbratile e languido che ha sconvolto l’immaginario collettivo della propria epoca e che ancora oggi, in un’epoca di saturazione fotografica del corpo muliebre, resta un esempio magistrale del connubio tra bellezza e promessa di felicità. Un eros, quello di Klimt che Delfino insegue, distante dalle seduzioni artificiali della fotografia contemporanea, da rivista e da calendario. Un corpo barocco, drammatico e a tratti sofferto che confessa nella sua integrità la fragilità del suo essere esposto, ma anche la monumentalità del proprio esserci. Una celebrazione della donna trasformata in statua, in illusione ottica grazie anche alla tridimensionalità che la fotografia acquista nel suo desiderio di farsi scultura, di rendere presente allo spettatore l’assenza di un corpo tramite un calco in oro sorprendentemente fedele all’originale.
BREVE CURRICULUM
Tra le personali recenti:
2007, Alassio, ex Chiesa Anglicana – Fémminin inédit (con performance)a cura di Nicola Davide Angerame
2006, Albissola Marina, Studio Lucio Fontana – Femmes d’or (con performance)
2006, Arles (Francia), Festival Voies Off, Gilles Barbero Livres Anciens – Femmes d’or
2006, Varese, Spazio Arte Aurora Assicurazioni – Femmes, Portraits et Travaux
2005, Aschaffenburg (Germania), Museo Neuer Kunstverein Aschaffenburg e.V. – Femmes Naturelles
2004, Genova, Studio Ghiglione – Palazzo Doria, Travaux en cours a cura di Salvatore Galliani
2003, Firenze, Caffè Storico e Letterario Giubbe Rosse, à Florance on raconte
2002, Genova, Studio Ghiglione – Palazzo Doria, Des Femmes 1999-2002 a cura di Salvatore Galliani
Tra le collettive recenti:
2005, Baltimora (USA), 18 Novembre – 31 Dicembre World Trade Center, Arteast’s con gli Artisti:
Luigi Francesco Canepa, Sergio Dangelo, Alessio Delfino, Giuliana Marchesa, Oreste Rossi
2003, Albisola Marina (SV), 14 Luglio 2003 “La presa del Testa” con gli Artisti: Adriano Bocca, Alessio Delfino, Gianni Celano Giannici, Bruno Locci, Giorgio Moiso, Filippo Panseca, Serge Vandercam
2002, Alassio (SV), 10 Agosto – 1 Settembre, Chiesa Anglicana – Dell’Eterno Femminino
a cura di Nicola Angerame.
Opere nei Musei:
MART Trento e Rovereto, VAF Stiftung:
- Des Femmes #54 Lambda Print Ed. 1/1 2003 cm 50x70
- Des Femmes #60 Lambda Print Ed. 1/1 2003 cm 50x70
11
febbraio 2007
Alessio Delfino – Féminin inédit
Dall'undici febbraio al 09 aprile 2007
fotografia
Location
EX CHIESA ANGLICANA
Alassio, Via Adelasia, 10, (Savona)
Alassio, Via Adelasia, 10, (Savona)
Orario di apertura
da giovedì a domenica dalle ore 15 alle 19
Vernissage
11 Febbraio 2007, ore 17.30
Autore
Curatore