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Nino Ricci
dipinti
Comunicato stampa
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Nino Ricci, nato a Macerata nel 1930, è vissuto sempre piuttosto appartato nella sua città, ma ha partecipato intellettualmente al dibattito sulla ricerca artistica della seconda metà del 1900.
Ha esposto fin dagli anni ’60 presso gallerie pubbliche e private di Firenze, Roma, Ancona, Macerata, ecc. partecipando anche a rassegne internazionali in Francia, Germania ed altri paesi europei.
Fabrizio D’Amico nella presentazione del catalogo sintetizza così l’originalità della sua pittura:
Avvertono, queste opere ultime, della discrasia perdurante che abita la pittura di Ricci: da un canto così ricca di vicende d’immagine attraverso le quali il suo occhio è passato, rapinoso (a partire proprio da quel tempo lontano trascorso a Roma), poi vieppiù consapevole ed esigente nel rastremare a poco le sue fonti. D’altro canto, così testardamente introflessa su ragioni di forma indeclinabili se non per lenta macerazione di uno sguardo ripiegato soltanto su se stessa: in ciò consentendo, la pittura, con la scelta di vita fatta tornando a rinserrarsi, tanto tempo fa, nelle mura antiche della sua provincia. Per minime variazioni, procede da allora Ricci; scostandosi dal rumore che lo circonda, concentrato ad ascoltare il sussurro, non più che questo, dei suoi colori d’acqua, l’assembrarsi come a difesa dei suoi pochi oggetti.
Governa la sua pittura un sentimento che è facile scambiare, alla prima, per malinconia: tanto il suo fare insiste, senza remore o nascondimenti, a ridire valori lontani, desueti; tanto quei valori, fatti di calcolatissimi e quasi rarefatti accordi tonali, crescono a demone totalizzante di una ricerca che dichiara alla prima la propria appartenenza ad un mondo diverso dall’attuale. Ma, seppur lo sia, è infine una malinconia libera da compiacimenti, da facili retoriche, da rilassatezze sentimentali. Attraverso essa, Ricci dà figura all’assenza e al silenzio delle sue assise d’oggetti. E sono infine trepidi corpi, quasi fatti d’acqua o di ghiaccio, che una luce tersa lentamente invade e scandisce sul piano di posa, spingendoli ad apparire, nitidi come pensieri. Silenziosamente si dispongono allo sguardo, stringendosi l’un l’altro di abbracci, scambiandosi sommesse parole, porgendosi reciprocamente ombre leggere, e tenui trasalimenti di lume.
Ha esposto fin dagli anni ’60 presso gallerie pubbliche e private di Firenze, Roma, Ancona, Macerata, ecc. partecipando anche a rassegne internazionali in Francia, Germania ed altri paesi europei.
Fabrizio D’Amico nella presentazione del catalogo sintetizza così l’originalità della sua pittura:
Avvertono, queste opere ultime, della discrasia perdurante che abita la pittura di Ricci: da un canto così ricca di vicende d’immagine attraverso le quali il suo occhio è passato, rapinoso (a partire proprio da quel tempo lontano trascorso a Roma), poi vieppiù consapevole ed esigente nel rastremare a poco le sue fonti. D’altro canto, così testardamente introflessa su ragioni di forma indeclinabili se non per lenta macerazione di uno sguardo ripiegato soltanto su se stessa: in ciò consentendo, la pittura, con la scelta di vita fatta tornando a rinserrarsi, tanto tempo fa, nelle mura antiche della sua provincia. Per minime variazioni, procede da allora Ricci; scostandosi dal rumore che lo circonda, concentrato ad ascoltare il sussurro, non più che questo, dei suoi colori d’acqua, l’assembrarsi come a difesa dei suoi pochi oggetti.
Governa la sua pittura un sentimento che è facile scambiare, alla prima, per malinconia: tanto il suo fare insiste, senza remore o nascondimenti, a ridire valori lontani, desueti; tanto quei valori, fatti di calcolatissimi e quasi rarefatti accordi tonali, crescono a demone totalizzante di una ricerca che dichiara alla prima la propria appartenenza ad un mondo diverso dall’attuale. Ma, seppur lo sia, è infine una malinconia libera da compiacimenti, da facili retoriche, da rilassatezze sentimentali. Attraverso essa, Ricci dà figura all’assenza e al silenzio delle sue assise d’oggetti. E sono infine trepidi corpi, quasi fatti d’acqua o di ghiaccio, che una luce tersa lentamente invade e scandisce sul piano di posa, spingendoli ad apparire, nitidi come pensieri. Silenziosamente si dispongono allo sguardo, stringendosi l’un l’altro di abbracci, scambiandosi sommesse parole, porgendosi reciprocamente ombre leggere, e tenui trasalimenti di lume.
07
febbraio 2007
Nino Ricci
Dal 07 al 24 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, ore 11-13; 16-19.30
Chiuso: lunedì e festivi
Vernissage
7 Febbraio 2007, ore 18
Autore