Dopo la prima tappa a Reggio Emilia, il progetto LiberamenteLibro dal 3 febbraio al 4 marzo si sposta a Monreale (Palermo) nei locali recentemente restaurati della biblioteca “Santa Maria la Nuova” presso il complesso Monumentale Guglielmo II.

Il progetto, nato da un’idea di Omar Galliani in collaborazione con il prof. Fabio Sciortino, e promosso da COMUNE DI REGGIO EMILIA - ASSESSORATO CULTURA, BIBLIOTECA PANIZZI, MUSEI CIVICI - ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA, COMUNE DI MONREALE ASSESSORATO CULTURA, con il contributo di CCPL e la collaborazione dello spazio BonioniArte, si sviluppa in un progetto espositivo curato da Francesca Baboni e Stefano Taddei, che vuole proporre assieme una cernita dei libri d’artista e taccuini di viaggio dell’artista reggiano, la cui celebrità ha superato ben presto gli angusti ambiti provinciali, e una selezione di opere di alcuni suoi giovani studenti dell’Accademia di Carrara invitati ad interpretare liberamente il tema. Ecco quindi che, attraverso la comparazione tra opere del maestro e quelle degli allievi, si può comprendere un lascito estetico che trova nelle nuove generazioni una possibilità esplicativa ulteriore, scandagliante pure campi esemplificativi dovuti alle più recenti implicazioni mediali.

“Il Maestro e gli allievi. Un progetto ambizioso, un celebre Maestro che si fa mentore e scopritore assumendo il ruolo di talent-scout e lancia una sfida ad un nutrito gruppo di studenti, confrontarsi con lui in una doppia esposizione, mirando a rilanciare l’istruzione accademica nel circuito dell’arte contemporanea. Omar Galliani sceglie come pretesto di comparazione il libro d’Artista, pratica estetica che vanta una lunga e gloriosa tradizione, grazie alla poesia visiva e al magistero di importanti autori che si sono in passato cimentati nell’ambito. Sotto la guida del Maestro, un nucleo di giovani promesse è invitato quindi a misurarsi con la tradizione riproponendone i termini con i linguaggi propri della contemporaneità (video, installazioni, fotografia) sviscerando un numero ragguardevole di sperimentazioni poetiche. Il libro diviene così pagina-veicolo sperimentale strumentale ad un’esposizione fresca e giovane, non giovanilistica, metafora legata al ricordo e alle passioni, un libro che intende uscire dagli schemi per diventare stile personale da imporre – perché no- anche sul mercato. Una pregevole e rivelatrice manifestazione estetica differente negli esiti e per materiali utilizzati, corrispondente a diverse sensibilità e ricca di inclinazioni etiche e concettuali.” (Francesca Baboni e Stefano Taddei)

La mostra PAGINE DISEGNATE/APPUNTI DI VIAGGIO presenta una selezione di libri disegnati o illustrati con incisioni originali da Omar Galliani, scelti tra le opere di una più vasta, ed in parte inedita, produzione che da sempre accompagna con continuità e con discrezione la sua più conosciuta attività pittorica, confermandone, seppure in una forma più privata, intima e colloquiale, che è quella propria del libro, l'alta qualità artistica, la continua ansia di ricerca e il grande amore per il disegno, in tutte le sue forme e le sue declinazioni. Tra i libri esposti alcuni sono taccuini di viaggio, quaderni artigianali acquistati sul posto, in Egitto, in India, in Thailandia, in Africa, disegnati a sanguigna, a carboncino, a penna, con colori diluiti a volte con l'acqua di mare. Sono appunti di lavoro, impressioni, racconti, spunti. Altri invece sono libri prodotti in esemplare unico, realizzati in più fogli da comporre, ai quali si affiancano le cartelle di grafica ed infine i libri d'artista, edizioni a stampa in tiratura limitata in cui i testi sono illustrati con incisioni originali, secondo le tecniche tradizionali della litografia, dell'acquaforte, dell'acquatinta, della maniera nera, in linea con i più pregevoli esempi dell'editoria d'arte italiana.

Omar Galliani
Nota biografica


Nato a Montecchio Emilia nel 1954, Omar Galliani si è diplomato in pittura nel 1977 presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nello stesso anno tiene la prima personale presso La Galleria Studio G7 di Bologna, mentre l’anno successivo vince il primo premio alla Triennale Internazionale del Disegno tenutasi alla Kunsthalle di Norimberga.

Negli anni Ottanta è invitato a tre edizioni della Biennale di Venezia, nella seconda delle quali, Calvesi lo presenta con una sala personale alla sezione Arte allo specchio. In quello stesso periodo l'artista partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile, espone presso il Museo d'Arte Moderna di Tokio, alla Quadriennale di Roma, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, al Frankfurter Kunstverein di Francoforte.

Nel suo lavoro Galliani ha ricostruito dall'interno le ragioni ed i percorsi del colore e della forma rilegittimando il disegno e la pittura come fonti necessarie nel processo di rappresentazione. Per la peculiarità della loro fattura, dal punto di vista stilistico e tecnico formale, le sue opere, supportate da una perizia tecnica non comune, costituiscono realizzazioni artistiche di grande teatralità e suggestione, dense di un'aura di sacralità e magia che ne esalta al massimo l'armonia e la forza di seduzione. Tra le numerose e prestigiose esposizioni la duplice presenza alla Biennale di Venezia (1982, 1984), al Museo d'Arte Moderna di Pechino (1986), alla Quadriennale di Roma (1996), la mostra promossa dalla Sociedade National de Belas Artes di Lisbona e quella promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia nel 2000.

Nel giugno 2003 partecipa alla Biennale di Praga, mentre nell’ottobre dello stesso anno vince il Premio per il miglior lavoro alla prima Biennale di Pechino.

Sulla sua produzione artistica hanno scritto su cataloghi e riviste specializzate noti critici, tra cui Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Luciano Caramel, Bruno Corà, Enrico Crispolti, Mario Luzi, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Pierre Restany, Cesare Vivaldi.