Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alessandro Masi – Jekyll, Hyde e lo strano caso dell’arte contemporanea
L’ambiguità, l’ambivalenza. La schizofrenica divisione della personalità e della coscienza dell’uomo moderno, così come fu anticipata da Stevenson ne “Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde”, viene assunta nel libro di Alessandro Masi come la metafora di una dichiarazione di giudizio estetico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà presentato martedì 30 gennaio prossimo a Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna il nuovo libro di Alessandro Masi, “Jekyll, Hyde e lo strano caso dell’arte contemporanea”, edito da Luca Sossella Editore.
Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autore, la Soprintendente alla Galleria d’Arte Moderna, Maria Vittoria Marini Clarelli, il prof. Mario Perniola, Professore di Estetica all’Università “Tor Vergata” di Roma e all’Università di Kyoto, Direttore della rivista di studi culturali e di estetica “Agalma”, la prof.ssa Simona Argentieri, membro dell’International Psycho-Analytical Association, analista didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi, collaboratrice dell’“Espresso”, “Repubblica”, “Micromega” e “Cinecritica”, e il dott. Gabriele Simongini, giornalista e critico d’arte.
L’ambiguità, l’ambivalenza. La schizofrenica divisione della personalità e della coscienza dell’uomo moderno, così come fu anticipata da Stevenson ne “Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde”, viene assunta nel libro di Alessandro Masi come la metafora di una dichiarazione di giudizio estetico. In tal senso, tutta l’arte moderna, dalla fine del XIX secolo a oggi, può essere interpretata secondo un principio manicheo di contrappunto stilistico tra classicità e modernismo, realismo e astrattismo o di avanguardia e tradizione.
Cercherò di far indossare i panni del dottor Jekyll e del signor Hyde anche a chi legge, chiedendo indirettamente al lettore quante volte abbia avvertito, come l’artista, la necessità di rivivere improvvisamente con altro volto e in altro luogo per dar sfogo a quell’ansia di rivolta che segretamente cova nei confronti del mondo. Farò ricorso a uno dei miti più antichi, quello di Perseo e Medusa, che più di ogni altro si adatta a chiarire il concetto di questo principio di dualità. Perseo, con passo alato e grazie al suo scudo usato come specchio riflesso negli occhi della Medusa, riuscì a sconfiggere il mostro e riportarne via la testa mozza quale macabro trofeo.
Perseo come Hyde, stanco e combattuto dalla crudele realtà – Medusa nel mito come Jekyll nel romanzo – sfida e vince il duello con essa grazie a un inganno: lo scudo che rispecchia gli occhi della Gorgone pietrificandola e la pozione chimica che trasforma la noiosa vita del dottore.
Alessandro Masi è nato a Marino (Roma) il 12 luglio 1960. Laureato in Lettere Moderne con indirizzo artistico all’Università di Roma “La Sapienza”, svolge attività di storico, critico d’arte e Perito Tecnico del Tribunale di Roma. Ha curato oltre cento pubblicazioni, tra cataloghi d’arte, saggi e monografie. Nel 1995 viene assunto dalla Società Dante Alighieri in qualità di responsabile delle relazioni culturali e delle attività didattiche e nel 1999 è nominato Segretario Generale. Dal 2005 è giornalista pubblicista e attualmente collabora con quotidiani e riviste specializzate.
Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autore, la Soprintendente alla Galleria d’Arte Moderna, Maria Vittoria Marini Clarelli, il prof. Mario Perniola, Professore di Estetica all’Università “Tor Vergata” di Roma e all’Università di Kyoto, Direttore della rivista di studi culturali e di estetica “Agalma”, la prof.ssa Simona Argentieri, membro dell’International Psycho-Analytical Association, analista didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi, collaboratrice dell’“Espresso”, “Repubblica”, “Micromega” e “Cinecritica”, e il dott. Gabriele Simongini, giornalista e critico d’arte.
L’ambiguità, l’ambivalenza. La schizofrenica divisione della personalità e della coscienza dell’uomo moderno, così come fu anticipata da Stevenson ne “Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde”, viene assunta nel libro di Alessandro Masi come la metafora di una dichiarazione di giudizio estetico. In tal senso, tutta l’arte moderna, dalla fine del XIX secolo a oggi, può essere interpretata secondo un principio manicheo di contrappunto stilistico tra classicità e modernismo, realismo e astrattismo o di avanguardia e tradizione.
Cercherò di far indossare i panni del dottor Jekyll e del signor Hyde anche a chi legge, chiedendo indirettamente al lettore quante volte abbia avvertito, come l’artista, la necessità di rivivere improvvisamente con altro volto e in altro luogo per dar sfogo a quell’ansia di rivolta che segretamente cova nei confronti del mondo. Farò ricorso a uno dei miti più antichi, quello di Perseo e Medusa, che più di ogni altro si adatta a chiarire il concetto di questo principio di dualità. Perseo, con passo alato e grazie al suo scudo usato come specchio riflesso negli occhi della Medusa, riuscì a sconfiggere il mostro e riportarne via la testa mozza quale macabro trofeo.
Perseo come Hyde, stanco e combattuto dalla crudele realtà – Medusa nel mito come Jekyll nel romanzo – sfida e vince il duello con essa grazie a un inganno: lo scudo che rispecchia gli occhi della Gorgone pietrificandola e la pozione chimica che trasforma la noiosa vita del dottore.
Alessandro Masi è nato a Marino (Roma) il 12 luglio 1960. Laureato in Lettere Moderne con indirizzo artistico all’Università di Roma “La Sapienza”, svolge attività di storico, critico d’arte e Perito Tecnico del Tribunale di Roma. Ha curato oltre cento pubblicazioni, tra cataloghi d’arte, saggi e monografie. Nel 1995 viene assunto dalla Società Dante Alighieri in qualità di responsabile delle relazioni culturali e delle attività didattiche e nel 1999 è nominato Segretario Generale. Dal 2005 è giornalista pubblicista e attualmente collabora con quotidiani e riviste specializzate.