Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Dantini – A Green Nothing
presentazione in occasione di torino capitale mondiale del libro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MICHELE DANTINI, A Green Nothing, Maschietto Editore, Firenze 2006
A Green Nothing raccoglie i progetti video, testuali e fotografici realizzati nel periodo 2001-2006 in isole dislocate e remote tra Africa insulare e Caraibi, la macroregione della dispora nera; trae il proprio titolo da un verso del poema Omeros di Derek Walcott ed è concepito come libro d’artista, non semplicemente come raccolta documentaria.
Tra i progetti raccolti nel catalogo la mappatura delle foreste equatoriali di nebbia, luogo di resistenza e sperimentazione politica in epoca coloniale; il lavoro su piantagioni e saline atlantiche; la ricostruzione dell’intreccio tra guerra mussoliniana in Etiopia, diffusione della mistica nera messianica e credo rastafariano in Giamaica; il progetto sull’invasione americana dell’isola caraibica di Grenada, decisa nel 1983 dall’amministrazione Reagan; infine l’omaggio al team femminile di netball del villaggio di Molyneux, nell’isola di St. Kitts.
Artista, critico e curatore, lecturer presso prestigiose istituzioni accademiche italiane e internazionali, Michele Dantini è interessato a progetti che connettano tra loro arti visive, geografia umana, storia, antropologia.
Spesso – ma non necessariamente - concepiti nel corso di viaggi ai margini della geografia dell'«incontro coloniale», i progetti non offrono analisi «oggettive» o risposte scontate, al modo di reportage o ricerche storiche, al contrario. Nel toccare temi della ricerca sociale e antropologica in contesti postcoloniali, al modo di case studies, costituiscono piuttosto momenti di cristallizzazione e autoconoscenza estremamente mediati e personali.
Un luogo è scelto se attraversato da narrazioni non lineari di solitudine, dislocazione, vertigine. Lo spunto è tipicamente offerto da una scoperta, dall’attitudine a quella che per Benjamin è l’«allibita contemplazione del particolare»: come ci appare un documento quando l’archivio è venuto meno? Un testo, un oggetto in apparenza poco importante, un nome, un frammento “diasporico” di storia, diventano figure di una riflessione più ampia e generale sui rapporti tra potere e violenza, splendore e vulnerabilità umani o naturali.
La ricostruzione di un contesto è intimamente connessa all’esplorazione di stati d’animo e paesaggi interiori, la produzione di immagini si intreccia alla pratica del travelogue, la nozione di «casa» sfuma enigmaticamente in quella di «campo» (nel senso di «ricerca sul campo»). Narrazioni ellittiche, divergenti chiamano in causa l’occidente dal punto di vista dei suoi «doppi» coloniali. Video, installazioni fotografiche, performance, textworks, disegni e mappe spingono lo spettatore a mobilitare le proprie risorse emozionali e cognitive, a misurarsi per proprio conto con un’esperienza di mobilità, una vertigine.
esposizioni personali (selezione):
Weeds/Neighbours, X Biennale Internazionale di Fotografia, Fondazione Italiana di Fotografia, Torino, a cura di Anna Detheridge, 9.2003
No breaking news, Kunsthalle Montforthaus, Feldkirch [A], a cura di Thomas Hengelbrock, 6.2004
Incantations (con Alexander Lonquich), Feldkirch [A], a cura di Thomas Hengelbrock, 6.2004
A green nothing, Quarter, Firenze, a cura di Sergio Risaliti, 7.5/17.6.05
Shifts, Spazio Raum, Bologna, 11.2005, a cura di Xing
esposizioni collettive (selezione):
Mr Crusoe’s Mother, Fondazione Adriano Olivetti, Roma, a cura di Bernardo Giorgi, 4.2002
Five (un)ambiguous statements upon distance and beauty, galleria Alessandro De March, Milano, 12.2002
Working/Insider, Stazione Leopolda, Firenze, a cura di Sergio Risaliti, 2.2003
Schreibstation, Stiftung Galerie für Zeitgenossische Kunst, Leipzig, 1.2004, a cura di Julia Schäfer
The Gesture. A Visual Library in Progress, Macedonian Museum of Contemporary Art, Thessaloniki, Greece, 22.7/18.9.2005||Quarter, Centro Produzione Arte, Firenze, 6.10/13.11.2005, a cura di Marina Fokidis, Sergio Risaliti, Daphne Vitali
Are you sensitive? Museo Marino Marini, 7/27.4.2006, a cura di Daria Filardo
bibliografia:
Chelotti, Chiara, in Flash art, n. 239, 4-5.2003, p. 82
Detheridge, Anna, in Innatura, cat. esp. X Biennale Internazionale di Fotografia, Torino 2003, p. 219
Detheridge, Anna, in I paesaggi della biodiversità, Connecting Cultures, Milano 2003, pp. 84-5; 110-21
Lissoni, Andrea, Movimenti necessari. Isole, genealogie, in A Green Nothing, cat. esp., Quarter, Firenze, 5/6.2005, pp. 5-40, Firenze 2005
Risaliti, Sergio, Grand Tour, in Flash art, n. 239, 4-5.2003, pp. 104-5
s.n., in Flash Art, n. 239, 4-5.2003, p. 82
Scarlini, Luca, HM, in A Green Nothing, cat. esp., Quarter, Firenze, 5/6.2005, pp. 47-57, Firenze 2005
Tazzi, Pier Luigi, Studi in Toscana, in Uscita Pistoia, Pistoia 2004, s.n.p.
Vettese, Angela, in Il Sole–24 ore, n. 238, 31.8.03, p. 36
A Green Nothing raccoglie i progetti video, testuali e fotografici realizzati nel periodo 2001-2006 in isole dislocate e remote tra Africa insulare e Caraibi, la macroregione della dispora nera; trae il proprio titolo da un verso del poema Omeros di Derek Walcott ed è concepito come libro d’artista, non semplicemente come raccolta documentaria.
Tra i progetti raccolti nel catalogo la mappatura delle foreste equatoriali di nebbia, luogo di resistenza e sperimentazione politica in epoca coloniale; il lavoro su piantagioni e saline atlantiche; la ricostruzione dell’intreccio tra guerra mussoliniana in Etiopia, diffusione della mistica nera messianica e credo rastafariano in Giamaica; il progetto sull’invasione americana dell’isola caraibica di Grenada, decisa nel 1983 dall’amministrazione Reagan; infine l’omaggio al team femminile di netball del villaggio di Molyneux, nell’isola di St. Kitts.
Artista, critico e curatore, lecturer presso prestigiose istituzioni accademiche italiane e internazionali, Michele Dantini è interessato a progetti che connettano tra loro arti visive, geografia umana, storia, antropologia.
Spesso – ma non necessariamente - concepiti nel corso di viaggi ai margini della geografia dell'«incontro coloniale», i progetti non offrono analisi «oggettive» o risposte scontate, al modo di reportage o ricerche storiche, al contrario. Nel toccare temi della ricerca sociale e antropologica in contesti postcoloniali, al modo di case studies, costituiscono piuttosto momenti di cristallizzazione e autoconoscenza estremamente mediati e personali.
Un luogo è scelto se attraversato da narrazioni non lineari di solitudine, dislocazione, vertigine. Lo spunto è tipicamente offerto da una scoperta, dall’attitudine a quella che per Benjamin è l’«allibita contemplazione del particolare»: come ci appare un documento quando l’archivio è venuto meno? Un testo, un oggetto in apparenza poco importante, un nome, un frammento “diasporico” di storia, diventano figure di una riflessione più ampia e generale sui rapporti tra potere e violenza, splendore e vulnerabilità umani o naturali.
La ricostruzione di un contesto è intimamente connessa all’esplorazione di stati d’animo e paesaggi interiori, la produzione di immagini si intreccia alla pratica del travelogue, la nozione di «casa» sfuma enigmaticamente in quella di «campo» (nel senso di «ricerca sul campo»). Narrazioni ellittiche, divergenti chiamano in causa l’occidente dal punto di vista dei suoi «doppi» coloniali. Video, installazioni fotografiche, performance, textworks, disegni e mappe spingono lo spettatore a mobilitare le proprie risorse emozionali e cognitive, a misurarsi per proprio conto con un’esperienza di mobilità, una vertigine.
esposizioni personali (selezione):
Weeds/Neighbours, X Biennale Internazionale di Fotografia, Fondazione Italiana di Fotografia, Torino, a cura di Anna Detheridge, 9.2003
No breaking news, Kunsthalle Montforthaus, Feldkirch [A], a cura di Thomas Hengelbrock, 6.2004
Incantations (con Alexander Lonquich), Feldkirch [A], a cura di Thomas Hengelbrock, 6.2004
A green nothing, Quarter, Firenze, a cura di Sergio Risaliti, 7.5/17.6.05
Shifts, Spazio Raum, Bologna, 11.2005, a cura di Xing
esposizioni collettive (selezione):
Mr Crusoe’s Mother, Fondazione Adriano Olivetti, Roma, a cura di Bernardo Giorgi, 4.2002
Five (un)ambiguous statements upon distance and beauty, galleria Alessandro De March, Milano, 12.2002
Working/Insider, Stazione Leopolda, Firenze, a cura di Sergio Risaliti, 2.2003
Schreibstation, Stiftung Galerie für Zeitgenossische Kunst, Leipzig, 1.2004, a cura di Julia Schäfer
The Gesture. A Visual Library in Progress, Macedonian Museum of Contemporary Art, Thessaloniki, Greece, 22.7/18.9.2005||Quarter, Centro Produzione Arte, Firenze, 6.10/13.11.2005, a cura di Marina Fokidis, Sergio Risaliti, Daphne Vitali
Are you sensitive? Museo Marino Marini, 7/27.4.2006, a cura di Daria Filardo
bibliografia:
Chelotti, Chiara, in Flash art, n. 239, 4-5.2003, p. 82
Detheridge, Anna, in Innatura, cat. esp. X Biennale Internazionale di Fotografia, Torino 2003, p. 219
Detheridge, Anna, in I paesaggi della biodiversità, Connecting Cultures, Milano 2003, pp. 84-5; 110-21
Lissoni, Andrea, Movimenti necessari. Isole, genealogie, in A Green Nothing, cat. esp., Quarter, Firenze, 5/6.2005, pp. 5-40, Firenze 2005
Risaliti, Sergio, Grand Tour, in Flash art, n. 239, 4-5.2003, pp. 104-5
s.n., in Flash Art, n. 239, 4-5.2003, p. 82
Scarlini, Luca, HM, in A Green Nothing, cat. esp., Quarter, Firenze, 5/6.2005, pp. 47-57, Firenze 2005
Tazzi, Pier Luigi, Studi in Toscana, in Uscita Pistoia, Pistoia 2004, s.n.p.
Vettese, Angela, in Il Sole–24 ore, n. 238, 31.8.03, p. 36
30
gennaio 2007
Michele Dantini – A Green Nothing
30 gennaio 2007
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
FONDAZIONE MERZ
Torino, Via Limone, 24, (Torino)
Torino, Via Limone, 24, (Torino)
Vernissage
30 Gennaio 2007, ore 17
Editore
ARTOUT-MASCHIETTO
Autore