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Abbasso il grigio!
Opere di artisti disabili in mostra
Comunicato stampa
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“I Bambini nel mondo. Il mondo dei bambini” è il titolo della mostra che la Comunità di Sant’Egidio e Progetto Italia di Telecom organizzano dal 29 gennaio al 3 febbraio a Palazzo Clerici di Milano.
E’ la prima volta che le opere realizzate nell’ambito del progetto “Abbasso il grigio!”, gestito dalle Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, vengono esposte a Milano.
Le opere in mostra testimoniano un approccio diverso alla condizione del disabile: l’interazione, la passione, la gioia di poter esprimere la propria personalità in forma d’arte consentono ai disabili di reagire ai pregiudizi che li vorrebbero ai margini e “diversi”. Il grido simbolico “Abbasso il grigio!” esprime la gioiosa voglia di esserci e di mostrarsi, in modo originale e con momenti artistici molto significativi che si potranno ammirare tutti i giorni, con orario continuato, dalle 11 alle 19.
Le Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio assolvono alla duplice funzione di offrire da una parte un’assistenza altamente qualificata e dall’altra un progetto che valorizzi le straordinarie capacità dei ragazzi disabili. Qualche numero può essere utile: soltanto a Roma vi sono 12 Scuole dislocate in centro e nei quartieri periferici, dove lavorano circa 1000 giovani affetti da disabilità fisico-mentale, assistiti gratuitamente da 97 operatori.
Nei laboratori artistici della Comunità di Sant’Egidio l’arte diventa strumento di espressione della propria sensibilità umana e creativa, canale di comunicazione, motivo di stima per il proprio operato e quello degli altri. I risultati, cresciuti in qualità e profondità negli ultimi anni, confermano le grandi risorse di persone alle quali generalmente non vengono attribuite capacità di astrazione e creatività originale.
Le opere dei giovani artisti di Sant’Egidio, dedicate al mondo dell’infanzia, tracciano un percorso unitario su interrogativi e problemi universali: i diritti umani, la pace, la fede, l’impegno solidale e il diritto alla felicità. I temi sono trattati in maniera sempre differente, sfruttando tutte le potenzialità del mezzo artistico: opere collettive e di singoli artisti, ricorso alle tecniche tradizionali e a materiali di recupero, disegni, dipinti, installazioni.
Nel caso, ad esempio, dell’opera Solletico di Gabriele Tagliaferro si osserva un lavoro a due facce: da un lato gioco pittorico multicolore e dall’altro superficie spugnosa, sensibile al tatto.
La fantasia degli artisti disabili trova un’altra modalità d’espressione nei lavori collettivi, dove la manipolazione libera del colore è la costante più in evidenza. Iscrizione anagrafica (di Bianchi, Costanzo, Di Felice, Galleoni e Ghezzi) traduce il disagio dell’emarginazione attraverso la comparsa di volti umani in leggera trasparenza rispetto al fondale omogeneo. Colorama (di Bertoli, Ranchino, Mari, Galdelli e Bonifaci) gioca invece sul “gesto” pittorico, con sovrapposizione di tempere su acrilici a partire da una semplicissima tela di juta. La volontà di cambiamento e la carica vitale, caratteristiche peculiari di questi artisti, sono esaltate da un’altra opera a più mani: Venire alla luce (di Sagnoli, Bermejo Cuadro, Ercoli e Ciarambino). Un titolo emblematico per un suggestivo dipinto in acrilico che rappresenta un momento di passaggio, un attimo sospeso, l’uscita dall’oscurità e l’attesa di una vita nuova.
Arte e riflessione interiore si traducono infine in autobiografia nelle opere dei singoli artisti. Storie personali e intime aspirazioni sono i motivi di fondo. Come l’installazione di Gianfranco Fabbrizi, Bambino in gabbia (sono stato in istituto) che racconta in maniera lucida e toccante un passato sofferto.
Ben lungi dal ricercare la compassione altrui, gli artisti disabili delle Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, si propongono con le loro capacità al servizio dell’“altro”.
Il ricavato della vendita delle opere in mostra contribuirà, infatti, a rendere possibile il programma DREAM della stessa Comunità, destinato alla prevenzione e cura dell’AIDS nell’Africa subsahariana.
Il significato profondo del progetto si coglie perfettamente dalle parole di Giusi Fiaccabrino, una giovane artista: “Come ogni anno, questa mostra è anche un gesto di solidarietà: molti quadri sono stati già venduti e il ricavato serve a finanziare il programma Dream per la cura e la lotta dell’AIDS in Africa. E’ una grande notizia sapere che con questo programma tanti bambini sono nati sani da madri malate di AIDS. Poter aiutare è per noi una grande gioia, così anche noi possiamo dire che nessuno è così debole da non poter aiutare qualcun altro.”
E’ la prima volta che le opere realizzate nell’ambito del progetto “Abbasso il grigio!”, gestito dalle Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, vengono esposte a Milano.
Le opere in mostra testimoniano un approccio diverso alla condizione del disabile: l’interazione, la passione, la gioia di poter esprimere la propria personalità in forma d’arte consentono ai disabili di reagire ai pregiudizi che li vorrebbero ai margini e “diversi”. Il grido simbolico “Abbasso il grigio!” esprime la gioiosa voglia di esserci e di mostrarsi, in modo originale e con momenti artistici molto significativi che si potranno ammirare tutti i giorni, con orario continuato, dalle 11 alle 19.
Le Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio assolvono alla duplice funzione di offrire da una parte un’assistenza altamente qualificata e dall’altra un progetto che valorizzi le straordinarie capacità dei ragazzi disabili. Qualche numero può essere utile: soltanto a Roma vi sono 12 Scuole dislocate in centro e nei quartieri periferici, dove lavorano circa 1000 giovani affetti da disabilità fisico-mentale, assistiti gratuitamente da 97 operatori.
Nei laboratori artistici della Comunità di Sant’Egidio l’arte diventa strumento di espressione della propria sensibilità umana e creativa, canale di comunicazione, motivo di stima per il proprio operato e quello degli altri. I risultati, cresciuti in qualità e profondità negli ultimi anni, confermano le grandi risorse di persone alle quali generalmente non vengono attribuite capacità di astrazione e creatività originale.
Le opere dei giovani artisti di Sant’Egidio, dedicate al mondo dell’infanzia, tracciano un percorso unitario su interrogativi e problemi universali: i diritti umani, la pace, la fede, l’impegno solidale e il diritto alla felicità. I temi sono trattati in maniera sempre differente, sfruttando tutte le potenzialità del mezzo artistico: opere collettive e di singoli artisti, ricorso alle tecniche tradizionali e a materiali di recupero, disegni, dipinti, installazioni.
Nel caso, ad esempio, dell’opera Solletico di Gabriele Tagliaferro si osserva un lavoro a due facce: da un lato gioco pittorico multicolore e dall’altro superficie spugnosa, sensibile al tatto.
La fantasia degli artisti disabili trova un’altra modalità d’espressione nei lavori collettivi, dove la manipolazione libera del colore è la costante più in evidenza. Iscrizione anagrafica (di Bianchi, Costanzo, Di Felice, Galleoni e Ghezzi) traduce il disagio dell’emarginazione attraverso la comparsa di volti umani in leggera trasparenza rispetto al fondale omogeneo. Colorama (di Bertoli, Ranchino, Mari, Galdelli e Bonifaci) gioca invece sul “gesto” pittorico, con sovrapposizione di tempere su acrilici a partire da una semplicissima tela di juta. La volontà di cambiamento e la carica vitale, caratteristiche peculiari di questi artisti, sono esaltate da un’altra opera a più mani: Venire alla luce (di Sagnoli, Bermejo Cuadro, Ercoli e Ciarambino). Un titolo emblematico per un suggestivo dipinto in acrilico che rappresenta un momento di passaggio, un attimo sospeso, l’uscita dall’oscurità e l’attesa di una vita nuova.
Arte e riflessione interiore si traducono infine in autobiografia nelle opere dei singoli artisti. Storie personali e intime aspirazioni sono i motivi di fondo. Come l’installazione di Gianfranco Fabbrizi, Bambino in gabbia (sono stato in istituto) che racconta in maniera lucida e toccante un passato sofferto.
Ben lungi dal ricercare la compassione altrui, gli artisti disabili delle Scuole d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, si propongono con le loro capacità al servizio dell’“altro”.
Il ricavato della vendita delle opere in mostra contribuirà, infatti, a rendere possibile il programma DREAM della stessa Comunità, destinato alla prevenzione e cura dell’AIDS nell’Africa subsahariana.
Il significato profondo del progetto si coglie perfettamente dalle parole di Giusi Fiaccabrino, una giovane artista: “Come ogni anno, questa mostra è anche un gesto di solidarietà: molti quadri sono stati già venduti e il ricavato serve a finanziare il programma Dream per la cura e la lotta dell’AIDS in Africa. E’ una grande notizia sapere che con questo programma tanti bambini sono nati sani da madri malate di AIDS. Poter aiutare è per noi una grande gioia, così anche noi possiamo dire che nessuno è così debole da non poter aiutare qualcun altro.”
29
gennaio 2007
Abbasso il grigio!
Dal 29 gennaio al 03 febbraio 2007
giovane arte
Location
PALAZZO CLERICI
Milano, Via Clerici, 5, (Milano)
Milano, Via Clerici, 5, (Milano)
Orario di apertura
11-19
Vernissage
29 Gennaio 2007, ore 18