“Essere ed Oltre”, attesa esposizione dei recenti lavori dell’artista versiliese Grazia Leoncini, è finalmente in essere, nella sua interezza, offrendo al pubblico la “qualità sensibile” di una tra le pittrici toscane più complete e serie dell’attiva area toscana.

La stessa pubblicazione, titolata “Grazia Leoncini, Essere ed Oltre” di Lodovico Gierut – stampata per le Edizioni Comitato Archivio artistico documentario Gierut – evidenzia tramite un nutrito numero di disegni, acquerelli, ma soprattutto pastelli ed oli su carta, tavola e tela, è un inequivocabile biglietto da visita, per il successo – e l’attenzione dei cosiddetti “addetti ai lavori” – su una pittrice schiva e sensibile, che ha tuttavia alle spalle un buon curriculum artistico. Le stesse testimonianze di Raffaello Bertoli, Alberto Bongini, Rossana Alberta Bianchi, Renato Carozzi, Lorenzo Cinquini, Gian Paolo Giovannetti, Lorenzo Marcuccetti, Liliana Marsili, Sauro Mattei, Bruna Nizzola ed altri, allineate alla lettura critica di Lodovico Gierut, consentono la comprensibilità di opere svettanti soprattutto nella tematica feminile, ma che si inseriscono autonomamente sullo stesso percorso paesaggistico che fu già di Lorenzo Viani e di Giuseppe Viner, come di Renato Santini, “pietre miliari e cantori” dei luoghi posti tra la foce del Cinquale e Torre del Lago Puccini, con i vari Carrà e Miozzo, Tosi e Carena, Funi, Marcucci e Tommasi. Grazia Leoncini ha dipinto i tratti di una Versilia già entrata nella storia dell’arte, ma che necessita – e lo si nota nell’occasione – di altri apporti creativi. Il suo è tra questi.

(Lodovico Gierut)