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Ilario Quirino – Le voci. I suoni. I colori.
La mostra, precedentemente esposta a Matera e successivamente a Monreale e Taormina, è presentata in catalogo da un testo poetico di Roberto Roversi e comprende 18 opere realizzate dall’artista nel corso degli ultimi anni
Comunicato stampa
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La mostra, precedentemente esposta a Matera e successivamente a Monreale e Taormina, è presentata in catalogo da un testo poetico di Roberto Roversi e comprende 18 opere realizzate dall’artista nel corso degli ultimi anni.
L’artista cosentino inizia a dipingere giovanissimo ma è l’incontro con Alberto Zigaina che lo spinge a incrementare l’attività pittorica e ad occuparsi dell’opera di Pier Paolo Pasolini, alla quale dedica un interessante saggio.
Scrive Roberto Roversi: “Le voci. I suoni. I colori. E respiri strani che sopravvengono e hanno mistero. Entrano nel mio pensiero nel vedere e nell’ascoltare.”
Nei dipinti di questo artista cosentino, il segno è deciso, il pigmento aggredisce lo sguardo dando una forte scossa all’immaginazione. Eppure la sua pittura non è violenta. Quirino, pur avvicinandosi all’ideologia e allo stile dei Fauve, insinua nei suoi dipinti un forte sentimento panico. La sua non è tanto una pittura di protesta, bensì di amore. Non ci si lasci deviare, dunque, da un primo impatto quasi espressionista. La pittura di Quirino è, invece, molto poetica e profonda. Ciò che è espresso nei suoi dipinti, non è la rabbia, non la lotta, ma la gioia, l’amore infuocato che nutre il mondo.
Nella sua produzione, l’uomo e la natura si compenetrano, si scambiano i ruoli, si armonizzano tra loro divenendo creature anfibie. L’artista crea il suo bosco, lo riempie di strani esseri, lo accende di fiori e di foglie, di alberi vivi e di animali umani.
Le sue opere sono il frutto di una presa di posizione sul presente e su un possibile futuro.
L’artista cosentino inizia a dipingere giovanissimo ma è l’incontro con Alberto Zigaina che lo spinge a incrementare l’attività pittorica e ad occuparsi dell’opera di Pier Paolo Pasolini, alla quale dedica un interessante saggio.
Scrive Roberto Roversi: “Le voci. I suoni. I colori. E respiri strani che sopravvengono e hanno mistero. Entrano nel mio pensiero nel vedere e nell’ascoltare.”
Nei dipinti di questo artista cosentino, il segno è deciso, il pigmento aggredisce lo sguardo dando una forte scossa all’immaginazione. Eppure la sua pittura non è violenta. Quirino, pur avvicinandosi all’ideologia e allo stile dei Fauve, insinua nei suoi dipinti un forte sentimento panico. La sua non è tanto una pittura di protesta, bensì di amore. Non ci si lasci deviare, dunque, da un primo impatto quasi espressionista. La pittura di Quirino è, invece, molto poetica e profonda. Ciò che è espresso nei suoi dipinti, non è la rabbia, non la lotta, ma la gioia, l’amore infuocato che nutre il mondo.
Nella sua produzione, l’uomo e la natura si compenetrano, si scambiano i ruoli, si armonizzano tra loro divenendo creature anfibie. L’artista crea il suo bosco, lo riempie di strani esseri, lo accende di fiori e di foglie, di alberi vivi e di animali umani.
Le sue opere sono il frutto di una presa di posizione sul presente e su un possibile futuro.
17
febbraio 2007
Ilario Quirino – Le voci. I suoni. I colori.
Dal 17 febbraio al 10 marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 71
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17.00 alle 20
Vernissage
17 Febbraio 2007, ore 18.30
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