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Claude Mollard – Gli «origènes»
Il popolo degli “origènes” si annida ovunque : nelle pietre della strada, nei nodi dei tronchi d’albero, nei cespugli di rovi, nelle lichene delle rocce…. Da milioni di anni guardano in silenzio gli uomini che non li vedono
Comunicato stampa
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Il popolo degli “origènes” si annida ovunque : nelle pietre della strada, nei nodi dei tronchi d’albero, nei cespugli di rovi, nelle lichene delle rocce…. Da milioni di anni guardano in silenzio gli uomini che non li vedono.
Ho scoperto il primo «origène» nelle cave antiche di marmo dell’Isola di Paros, nelle Cicladi, dove i primi scultori fecero spuntare dalla pietra il volto dell’uomo, a meno che non sia sui fianchi del vulcano Stromboli nato dalle nozze fra il fuoco e il mare tra le isole Eolie, o ancora tra le rovine di Pompei o nella natura esuberente del Brasile.... D’allora, li vedo dappertutto : gridano, ridono, piangono, prendono in giro, provano dei sentimenti come gli umani.. « Tutto vive, tutto è pieno di anime» : Victor Hugo non era lontano dal pensare che Dio si nascondeva negli angoli ed angolini della natura. Uomini, mostri o dei sono arrivati sulla terra molto prima di noi. Uomini, mostri o dei, non sono molto saggi.
Dovrebbero essere più saggi di noi poichè hanno l’esperienza dei più remoti tempi del Cambriano. A volte hanno teste di Matusalemme o l’andamento di Belfagor. Ma hanno conservato la freschezza delle origini del mondo, ci ricordano l’identità dei nostri più antichi geni: sono degli « ori-gènes », cugini degli Aborigeni dell’Australia, vicini delle popolazioni indigene dell’Amazzonia: i guardiani dello stato di grazia della nostra terra Eden. Come gli uomini, non sono saggi, come gli dei, mostrano il non-saggio.
Gli « origènes » sono diventati i miei compagni di viaggio, giocano a farmi ridere o a farmi paura. Possono apparire freddi come il marmo, impassibili come il legno. Ma a forza di guardarli dietro il mio obiettivo, ho preso gusto a frequentarli. Forse ho cominciato ad addomesticarli. Ho anche scoperto uno di loro farmi l’occhiolino! Fate come me : aprite l’occhio. Li vedrete, vi guarderanno, vi faranno sognare, vivrete meglio.
Gli «origènes» mi vedono, dunque io sono. E tu che li stai scoprendo, chi sei?
Claude Mollard è un personaggio atipico. Alto funzionario, si è sempre investito nell’azione culturale. Dal 1971 al 1977, con Robert Bordaz, ha lanciato il Centro Pompidou. Consigliere di Jack Lang per la cultura, dal 1981 al 1986, ha creato le varie istituzioni che hanno permesso lo sviluppo delle arti plastiche (DAP, FRAC, CNP, CNAC...). Poi alla Pubblica Istruzione, dal 2000 al 2002, ha lanciato e varato “il piano dei cinque anni per l’educazione artistica e culturale”. Imprenditore, ha anche creato il concetto “d’ingegneria culturale” e creato un’agenzia di sviluppo di progetti culturali – A.B.C.D.
E’ l’autore di numerosi saggi sulla cultura, particolarmente “Il Quinto Potere – Storia della politica culturale, da Malraux a Lang”
Pratica la fotografia dagli anni 1970 ed oggi ha deciso di rendere pubblico il suo lavoro fotografico.
Ho scoperto il primo «origène» nelle cave antiche di marmo dell’Isola di Paros, nelle Cicladi, dove i primi scultori fecero spuntare dalla pietra il volto dell’uomo, a meno che non sia sui fianchi del vulcano Stromboli nato dalle nozze fra il fuoco e il mare tra le isole Eolie, o ancora tra le rovine di Pompei o nella natura esuberente del Brasile.... D’allora, li vedo dappertutto : gridano, ridono, piangono, prendono in giro, provano dei sentimenti come gli umani.. « Tutto vive, tutto è pieno di anime» : Victor Hugo non era lontano dal pensare che Dio si nascondeva negli angoli ed angolini della natura. Uomini, mostri o dei sono arrivati sulla terra molto prima di noi. Uomini, mostri o dei, non sono molto saggi.
Dovrebbero essere più saggi di noi poichè hanno l’esperienza dei più remoti tempi del Cambriano. A volte hanno teste di Matusalemme o l’andamento di Belfagor. Ma hanno conservato la freschezza delle origini del mondo, ci ricordano l’identità dei nostri più antichi geni: sono degli « ori-gènes », cugini degli Aborigeni dell’Australia, vicini delle popolazioni indigene dell’Amazzonia: i guardiani dello stato di grazia della nostra terra Eden. Come gli uomini, non sono saggi, come gli dei, mostrano il non-saggio.
Gli « origènes » sono diventati i miei compagni di viaggio, giocano a farmi ridere o a farmi paura. Possono apparire freddi come il marmo, impassibili come il legno. Ma a forza di guardarli dietro il mio obiettivo, ho preso gusto a frequentarli. Forse ho cominciato ad addomesticarli. Ho anche scoperto uno di loro farmi l’occhiolino! Fate come me : aprite l’occhio. Li vedrete, vi guarderanno, vi faranno sognare, vivrete meglio.
Gli «origènes» mi vedono, dunque io sono. E tu che li stai scoprendo, chi sei?
Claude Mollard è un personaggio atipico. Alto funzionario, si è sempre investito nell’azione culturale. Dal 1971 al 1977, con Robert Bordaz, ha lanciato il Centro Pompidou. Consigliere di Jack Lang per la cultura, dal 1981 al 1986, ha creato le varie istituzioni che hanno permesso lo sviluppo delle arti plastiche (DAP, FRAC, CNP, CNAC...). Poi alla Pubblica Istruzione, dal 2000 al 2002, ha lanciato e varato “il piano dei cinque anni per l’educazione artistica e culturale”. Imprenditore, ha anche creato il concetto “d’ingegneria culturale” e creato un’agenzia di sviluppo di progetti culturali – A.B.C.D.
E’ l’autore di numerosi saggi sulla cultura, particolarmente “Il Quinto Potere – Storia della politica culturale, da Malraux a Lang”
Pratica la fotografia dagli anni 1970 ed oggi ha deciso di rendere pubblico il suo lavoro fotografico.
02
febbraio 2007
Claude Mollard – Gli «origènes»
Dal 02 febbraio al 02 marzo 2007
fotografia
Location
INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-13 e 16-19
Vernissage
2 Febbraio 2007, ore 19
Autore