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Paolo Piscitelli – Some prefer nettles
Il lavoro di Paolo Piscitelli si concentra sullo spazio e indaga le nuove possibili dimensioni attraverso cui farne esperienza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 6 marzo alle ore 18.30, presso il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza” verrà inaugurata la prima mostra personale a Roma dell’artista Paolo Piscitelli (Venaria Reale, 1971), a cura di Emanuela Termine.
Il lavoro di Paolo Piscitelli si concentra sullo spazio e indaga le nuove possibili dimensioni attraverso cui farne esperienza. A partire da tale concezione, che supera il modo tradizionale di intendere la scultura, la sua ricerca ha sperimentato differenti metodi e media: scultura, video, installazioni audio-plastiche, performance, fotografia, disegno. L’impiego di strutture leggere, tecnologicamente sottili e visivamente minimali, riduce all’essenziale la presenza e l’ingombro della materia, al fine di dar voce a concetti quali spazio negativo, scultura del vuoto, volume sonoro.
Attualmente le ricerche di Piscitelli vertono sul tema dell’ossessione per il controllo degli spazi, così come si caratterizza soprattutto nelle società occidentali. L’artista sceglie, come simbolo di questa moderna repulsione per l’incontrollato, le ortiche: le silenziose e diffidenti abitatrici degli spazi interstiziali, quei luoghi urbani marginali e indeterminati che ancora sopravvivono alla colonizzazione umana.
Per l’esposizione al MLAC, Paolo Piscitelli realizzerà un’installazione attinente questa tematica, ma pensata nello specifico in relazione alla natura del luogo. L’università stessa è infatti concepita come spazio interstiziale, un luogo dove sia ancora possibile “coltivare l’incoltivabile”: tutto ciò che, apparentemente inutile o nocivo, rifugge dalla logica dell’efficienza e del controllo.
La presenza delle ortiche nello spazio espositivo, di per sé inabituale e perciò spiazzante, si rivela un elemento perturbante, in grado di risvegliare quei sentimenti più ombrosi, fuori dal controllo della coscienza umana. Tra sentimento di repulsione e riemergere di ossessioni private, si fa netto il contrasto di natura contro cultura, ed è la natura a minacciare di riappropriarsi dei luoghi dai quali è stata esclusa.
Some prefer nettles è la proiezione, materiale e mentale, di questa crescita silenziosa e invasiva, accompagnata dalla voce ansiosa di una coscienza atterrita: seguendola, lo spettatore è guidato all’esplorazione dell’ambiente.
L’evento è realizzato in collaborazione con il College of Architecture della Texas A&M University e si svolge in parallelo alla personale di Piscitelli presso lo Studio Tucci Russo (Torre Pellice – TO).
La mostra fa parte del ciclo espositivo Praxis diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”.
Il lavoro di Paolo Piscitelli si concentra sullo spazio e indaga le nuove possibili dimensioni attraverso cui farne esperienza. A partire da tale concezione, che supera il modo tradizionale di intendere la scultura, la sua ricerca ha sperimentato differenti metodi e media: scultura, video, installazioni audio-plastiche, performance, fotografia, disegno. L’impiego di strutture leggere, tecnologicamente sottili e visivamente minimali, riduce all’essenziale la presenza e l’ingombro della materia, al fine di dar voce a concetti quali spazio negativo, scultura del vuoto, volume sonoro.
Attualmente le ricerche di Piscitelli vertono sul tema dell’ossessione per il controllo degli spazi, così come si caratterizza soprattutto nelle società occidentali. L’artista sceglie, come simbolo di questa moderna repulsione per l’incontrollato, le ortiche: le silenziose e diffidenti abitatrici degli spazi interstiziali, quei luoghi urbani marginali e indeterminati che ancora sopravvivono alla colonizzazione umana.
Per l’esposizione al MLAC, Paolo Piscitelli realizzerà un’installazione attinente questa tematica, ma pensata nello specifico in relazione alla natura del luogo. L’università stessa è infatti concepita come spazio interstiziale, un luogo dove sia ancora possibile “coltivare l’incoltivabile”: tutto ciò che, apparentemente inutile o nocivo, rifugge dalla logica dell’efficienza e del controllo.
La presenza delle ortiche nello spazio espositivo, di per sé inabituale e perciò spiazzante, si rivela un elemento perturbante, in grado di risvegliare quei sentimenti più ombrosi, fuori dal controllo della coscienza umana. Tra sentimento di repulsione e riemergere di ossessioni private, si fa netto il contrasto di natura contro cultura, ed è la natura a minacciare di riappropriarsi dei luoghi dai quali è stata esclusa.
Some prefer nettles è la proiezione, materiale e mentale, di questa crescita silenziosa e invasiva, accompagnata dalla voce ansiosa di una coscienza atterrita: seguendola, lo spettatore è guidato all’esplorazione dell’ambiente.
L’evento è realizzato in collaborazione con il College of Architecture della Texas A&M University e si svolge in parallelo alla personale di Piscitelli presso lo Studio Tucci Russo (Torre Pellice – TO).
La mostra fa parte del ciclo espositivo Praxis diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”.
06
marzo 2007
Paolo Piscitelli – Some prefer nettles
Dal 06 al 30 marzo 2007
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10–19.30
Vernissage
6 Marzo 2007, ore 18.30
Ufficio stampa
GIORGIA CALO'
Autore
Curatore