Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuseppe Aliprandi – Sabati di libertà
una serie di 22 scatti del fotografo padovano Giuseppe Aliprandi, che documenta una realtà molto lontana, e di cui poco si parla e spesso si ignora
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura sabato 17 febbraio 2007 alle ore 11.00 nell’Aula Magna del Liceo Classico “Tito Livio” (Riviera Tito Livio, 9) la mostra fotografica “Giuseppe Aliprandi. Sabati di libertà”.
La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia – in collaborazione con il Liceo Classico Tito Livio, presenta una serie di 22 scatti del fotografo padovano Giuseppe Aliprandi, che documenta una realtà molto lontana, e di cui poco si parla e spesso si ignora. Attraverso i suoi scatti si possono così conoscere gli angoli oscuri del carcere femminile di Rebibbia dove vivono i bambini al di sotto dei tre anni che ovviamente non hanno commesso alcun crimine se non quello di essere figli di madri condannate. Occhi teneri di bimbi innocenti abbracciati e intrappolati allo stesso tempo dalle proprie madri. Un intenso bianco e nero che copre i colori di un magico mondo infantile.
Questa drammatica realtà è il frutto di una legge italiana – Legge n. 663 del 1986 (legge Gozzini) - che, affrontando il problema della maternità delle detenute, traccia un difficile compromesso tra la necessità della pena carceraria ed il diritto del bambino o della bambina di crescere in libertà con la propria madre.
La ricerca fotografica nasce dall’incontro, nel Maggio del 2004, tra il fotografo ed i volontari dell'associazione “A Roma, insieme” che da 12 anni si impegnano a “liberare” i bambini ogni sabato dell’anno, per una giornata diversa: una giornata di libertà! Il fotografo padovano “cattura” quegli istanti liberi, quando i bambini hanno la possibilità di trascorrere ore piacevoli dedicate al gioco, alle visite al bioparco e alle feste, assaporando la tranquillità di una vita il più “normale” possibile. Un appuntamento settimanale ormai diventato un’abitudine e che i bambini, col tempo, riconoscono e aspettano con gioia. Giornate che consentono loro di stare in spazi aperti, o in una casa, di giocare, muoversi, osservare e di relazionarsi.
Per oltre due anni Giuseppe Aliprandi ha seguito l’iniziativa dei volontari con l'ambizioso obiettivo di raccontare il tema dell'amore in una realtà di disagio e di sofferenza. Le fotografie esposte riflettono istanti di intensa umanità, il rapporto di queste madri con i loro figli, la speranza e la forza di ogni sorriso. Il vero protagonista di queste fotografie che ci percuotono con la loro severa, a tratti sorprendente poetica essenzialità, è il carcere. Sfilano volti imbronciati, sorrisi stentati, occhi velati dalla profondità di un rimpianto antico. Volti che probabilmente non vorrebbero essere catturati nuovamente, anche dallo stesso obiettivo.
Le immagini di Aliprandi feriscono l’osservatore perché l’occhio del fotografo è riuscito a cogliere quell’altrove che, per loro, ha davvero un senso: la libertà.
La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia – in collaborazione con il Liceo Classico Tito Livio, presenta una serie di 22 scatti del fotografo padovano Giuseppe Aliprandi, che documenta una realtà molto lontana, e di cui poco si parla e spesso si ignora. Attraverso i suoi scatti si possono così conoscere gli angoli oscuri del carcere femminile di Rebibbia dove vivono i bambini al di sotto dei tre anni che ovviamente non hanno commesso alcun crimine se non quello di essere figli di madri condannate. Occhi teneri di bimbi innocenti abbracciati e intrappolati allo stesso tempo dalle proprie madri. Un intenso bianco e nero che copre i colori di un magico mondo infantile.
Questa drammatica realtà è il frutto di una legge italiana – Legge n. 663 del 1986 (legge Gozzini) - che, affrontando il problema della maternità delle detenute, traccia un difficile compromesso tra la necessità della pena carceraria ed il diritto del bambino o della bambina di crescere in libertà con la propria madre.
La ricerca fotografica nasce dall’incontro, nel Maggio del 2004, tra il fotografo ed i volontari dell'associazione “A Roma, insieme” che da 12 anni si impegnano a “liberare” i bambini ogni sabato dell’anno, per una giornata diversa: una giornata di libertà! Il fotografo padovano “cattura” quegli istanti liberi, quando i bambini hanno la possibilità di trascorrere ore piacevoli dedicate al gioco, alle visite al bioparco e alle feste, assaporando la tranquillità di una vita il più “normale” possibile. Un appuntamento settimanale ormai diventato un’abitudine e che i bambini, col tempo, riconoscono e aspettano con gioia. Giornate che consentono loro di stare in spazi aperti, o in una casa, di giocare, muoversi, osservare e di relazionarsi.
Per oltre due anni Giuseppe Aliprandi ha seguito l’iniziativa dei volontari con l'ambizioso obiettivo di raccontare il tema dell'amore in una realtà di disagio e di sofferenza. Le fotografie esposte riflettono istanti di intensa umanità, il rapporto di queste madri con i loro figli, la speranza e la forza di ogni sorriso. Il vero protagonista di queste fotografie che ci percuotono con la loro severa, a tratti sorprendente poetica essenzialità, è il carcere. Sfilano volti imbronciati, sorrisi stentati, occhi velati dalla profondità di un rimpianto antico. Volti che probabilmente non vorrebbero essere catturati nuovamente, anche dallo stesso obiettivo.
Le immagini di Aliprandi feriscono l’osservatore perché l’occhio del fotografo è riuscito a cogliere quell’altrove che, per loro, ha davvero un senso: la libertà.
17
febbraio 2007
Giuseppe Aliprandi – Sabati di libertà
Dal 17 febbraio al 17 marzo 2007
fotografia
Location
LICEO CLASSICO TITO LIVIO
Padova, Riviera Tito Livio, 9, (Padova)
Padova, Riviera Tito Livio, 9, (Padova)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9.00 – 17.00; sabato 9.00 – 13.00. Chiuso la domenica
Vernissage
17 Febbraio 2007, ore 11
Autore
Curatore