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Tiina Malinen
mostra della pittrice finlandese
Comunicato stampa
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Le carte colorate, dipinte e tagliate in varie forme, sorvegliano l'ordine del mondo leggero, nella cera attituto, dove il costruttore con la sua matita si abbandona a fare appunti su argomenti completamente sbagliati, oppure segue con la penna gli svolazzi rapidi degli uccelli. A volte fa qualche appunto, scrive nel suo quaderno, o pensa alle cataste di sterpi. Avrebbe dovuto costruire una baita.
Si deve incollare la nota subito, per ricordare questa o quella...posare i correlanti, che vengono formati appassionatamente tagliando con le forbici ripetizioni sistematiche...perché nelle figure c'è una mente, una vita codificata in lingua. Ma dopo le forme sono tritate, decomposti nello stato in cui i colori cera d´api li accolgono meglio. I pezzi e le linee sono una sola parola pronunciata a lunghi intervalli nell´apertura del colore.
Il colore è come un cibo, un generoso nutrimento di luce. La superficie di kapamount si trasforma nel cielo sopra il costruttore e ricercatore degli insetti volanti....
“quando sarai qua”
Tiina Malinen
==================
TU NON PUOI COMPRARE IL TRAMONTO.
Una delle esperienze più sottovalutate e dimenticate, ma fondamentali, della neoavanguardia mondiale fu l’esperienza scandinava. Questa, che ha avuto come maggiore esponente Asger Jorn, ha attraversato il ventennio 50/60, dando spunto e ispirazione a correnti e singoli autori che hanno forse raccolto più notorietà, soprattutto in ambito francese e statunitense (non ultimo Keith Hairing, in un genere distante, ammise l’influenza di Cobra nella sua pittura, senza poi dimenticare i grandi informalisti quali Dubuffet e Fautrier).
L’astrattismo lirico nordico teneva conto di tutto il patrimonio etnografico dell’Europa settentrionale, i miti e le leggende, recuperandone non solo le storie, ma principalmente il tesoro di figurazione e di segni arcaici che possedeva.
Fu quindi naturale che nel periodo postbellico, dove il moderno oltre la ricchezza (per pochi) aveva portato anche il genocidio, un’arte vivente che riporta tutti alla comunità e ai valori di collettività sociale, sia aporisticamente dimenticata e famosa.
La pittura di Tiina Malinen, artista finlandese, è senz’altro tributaria di quel contesto, nei modi, nei fatti e nella teoria.
Astrattismo lirico, come lo definiamo noi italiani; ma è un termine improprio e limitante perché Tiina non è orientata ideologicamente contro la figura, anzi, spesso, nei suoi quadri, essa traspare, appare, compare ed è parte fondamentale di questi: l’astrattismo non è un dogma.
Allo stesso livello, rifiuta categoricamente un solo modo definibile di dipingere pur dimostrando un carattere stilistico maturo e importante.
Ora è materia e corposa, ora è diafana e trasparente.
Ora e determinata nel contornare, ora lascia che il colore si espanda e coli.
Incornicia il pezzo con un colore marcato oppure lascia indistinte, e sul medesimo piano, tutte le macchie che compongono il dipinto.
Gioca con i colori saturi e, simultaneamente, dà molto spazio al bianco.
Ma aldilà del discorso pittorico in quanto tale, il lavoro di Tiina appare fondamentale sul piano della filosofia della natura.
A prescindere dai titoli, molto significativi, la Malinen dipinge una natura non naturata, selvaggia e buona, poco contaminata, anteposta al paesaggio urbano moderno dove ci muoviamo e dove viviamo i nostri rapporti sociali.
Un caldo messaggio dal freddo nord.
Massimo antonio sanna
Si deve incollare la nota subito, per ricordare questa o quella...posare i correlanti, che vengono formati appassionatamente tagliando con le forbici ripetizioni sistematiche...perché nelle figure c'è una mente, una vita codificata in lingua. Ma dopo le forme sono tritate, decomposti nello stato in cui i colori cera d´api li accolgono meglio. I pezzi e le linee sono una sola parola pronunciata a lunghi intervalli nell´apertura del colore.
Il colore è come un cibo, un generoso nutrimento di luce. La superficie di kapamount si trasforma nel cielo sopra il costruttore e ricercatore degli insetti volanti....
“quando sarai qua”
Tiina Malinen
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TU NON PUOI COMPRARE IL TRAMONTO.
Una delle esperienze più sottovalutate e dimenticate, ma fondamentali, della neoavanguardia mondiale fu l’esperienza scandinava. Questa, che ha avuto come maggiore esponente Asger Jorn, ha attraversato il ventennio 50/60, dando spunto e ispirazione a correnti e singoli autori che hanno forse raccolto più notorietà, soprattutto in ambito francese e statunitense (non ultimo Keith Hairing, in un genere distante, ammise l’influenza di Cobra nella sua pittura, senza poi dimenticare i grandi informalisti quali Dubuffet e Fautrier).
L’astrattismo lirico nordico teneva conto di tutto il patrimonio etnografico dell’Europa settentrionale, i miti e le leggende, recuperandone non solo le storie, ma principalmente il tesoro di figurazione e di segni arcaici che possedeva.
Fu quindi naturale che nel periodo postbellico, dove il moderno oltre la ricchezza (per pochi) aveva portato anche il genocidio, un’arte vivente che riporta tutti alla comunità e ai valori di collettività sociale, sia aporisticamente dimenticata e famosa.
La pittura di Tiina Malinen, artista finlandese, è senz’altro tributaria di quel contesto, nei modi, nei fatti e nella teoria.
Astrattismo lirico, come lo definiamo noi italiani; ma è un termine improprio e limitante perché Tiina non è orientata ideologicamente contro la figura, anzi, spesso, nei suoi quadri, essa traspare, appare, compare ed è parte fondamentale di questi: l’astrattismo non è un dogma.
Allo stesso livello, rifiuta categoricamente un solo modo definibile di dipingere pur dimostrando un carattere stilistico maturo e importante.
Ora è materia e corposa, ora è diafana e trasparente.
Ora e determinata nel contornare, ora lascia che il colore si espanda e coli.
Incornicia il pezzo con un colore marcato oppure lascia indistinte, e sul medesimo piano, tutte le macchie che compongono il dipinto.
Gioca con i colori saturi e, simultaneamente, dà molto spazio al bianco.
Ma aldilà del discorso pittorico in quanto tale, il lavoro di Tiina appare fondamentale sul piano della filosofia della natura.
A prescindere dai titoli, molto significativi, la Malinen dipinge una natura non naturata, selvaggia e buona, poco contaminata, anteposta al paesaggio urbano moderno dove ci muoviamo e dove viviamo i nostri rapporti sociali.
Un caldo messaggio dal freddo nord.
Massimo antonio sanna
16
febbraio 2007
Tiina Malinen
Dal 16 febbraio al 10 marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARCIVERNICE
Cagliari, Via Lodovico Baylle, 115, (Cagliari)
Cagliari, Via Lodovico Baylle, 115, (Cagliari)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20,30
Vernissage
16 Febbraio 2007, ore 18.30
Autore