La pittura di Piero Bogliano è un’allusione al continuo mutare della vita intesa come mondo delle idee e della realtà fisica, mondi che vivono l’uno dentro l’altro incontrandosi, dividendosi, contemplandosi e scambiandosi forme ed elementi mai statici.

Questa continua mutazione è fissata sulla tela come un fotogramma, un’immagine che l’artista è riuscito a fermare nel momento stesso in cui è stata colta nel turbinio degli elementi in stato di forma, colore e intensità del proprio essere inconsapevole, anche adesso, all’interno di parametri spazio temporali indefiniti.

Il progressivo associarsi della materia giunge a identificarsi in forme che a tratti appaiono ingannevolmente definite, poiché in perenne moto di disgregazione.

Il processo di aggregazione e disgregazione rappresenta al contempo una metafora della conoscenza che attraverso il tempo e lo spazio si definisce e progredisce, ma sempre si deforma retroattivamente a causa dell’estrema labilità della memoria.

La serie di dipinti è ispirata a certi stilemi che ricordano il primitivismo dei graffiti ed il simbolismo dell’esperienza medievale.

Il cromatismo nel magma del colore timbrico, il brulichio delle pennellate inchiodano le immagini in una sensualità pagana.



Marco Margravio, «Aut Art…