Inaugura a Daverio, nella sede da un anno aperta nel centro storico della cittadina nei pressi di Varese, la mostra di Jean-Marie Martin, scultore scienziato che già lo scorso hanno ottenne notevole successo durante la sua prima mostra nella stessa sede.

Tornano dunque i temi cari all’ artista, la terra “Gaia” sofferente e distrutta dall’inquinamento, tornano gli uragani Katrina e gli Tzunami, che appaiono quasi estreme impotenti reazioni alla sorda disattenzione del progresso, ma anche le nevrosi, la solitudine, il cerebralismo dell’ uomo contemporaneo.

Martin mette ancora una volta a frutto la sua esperienza di scienziato per rinnovare un monito che si traduce in un segno vigoroso capace di piegare la ceramica, sua materia d’ elezione ed ancora una volta “terra”, sostenuto da un’ abilità tecnica assai accurata.

Le sfere argentee, divengono ora nastri di “Mebius” contorti ed intrecciati, trattati con una capacità cromatica degna di un artista consumato, che sa rendere gli antichi e i nuovi drammi dell’ umano con sapiente e poetica ironia.