La Galleria del Tasso ospiterà dal 16 Marzo la mostra di Andrea Di Marco. Classe 1970, Andrea Di Marco vive in Sicilia e si definisce a tutti gli effetti un realista. Palermitano doc, non ha mai voluto abbandonare la sua terra, fonte primaria della sua ispirazione. La realtà che descrive, i soggetti che sceglie per le opere fanno parte di una realtà dimessa, un po’ retrò, e sono una sfida continua al sistema dell’arte: vogliono dimostrare come, al contrario di quanto inutilmente e troppo spesso affermato, la rivoluzione nasca esclusivamente dalla tradizione, poggi le sue basi sulla consapevolezza della storia, e non sul suo annullamento. Nei soggetti dipinti da Di Marco – vetusti, ingrigiti dal tempo, maltrattati dalla vita – si sente prepotentemente il rumore della storia. Una storia piccola, di provincia, senza eroi e senza eventi, ma pur sempre degna di nota, importante per chi l’ha vissuta e l’ha vista passare. La ruggine corrode e divora, si mischia ai colori e li stempera. Camion, roulotte, trattori, tre ruote divengono protagonisti di una saga alla Pirandello dove l’assenza dell’uomo non pesa, perché tutti questi oggetti sono comunque vivi. Sono modelli ormai superati, giostre degne d’andare in disuso, ma vogliono ancora dire la loro, hanno ancora più cuore di qualunque prodotto ipertecnologico attuale. Di Marco ama il racconto, è un narratore, e ha la dote di trasformare una semplice descrizione nell’affresco d’una terra, d’un luogo, d’una regione. Perché queste saghe fatte solo di cose comuni sono sempre illuminate da un sole onnipresente, il sole torrido della Sicilia.