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Sperimentale p.
Il binomio “Sperimentale p.”, composto da Lia Drei e Francesco Guerrieri, operò dal settembre 1963 al 1968
Comunicato stampa
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Nel settembre del 1963 al XII° Convegno Internazionale Artisti, Critici e Studiosi d’Arte in Verrucchio il “Gruppo 63”, composto da Lucia Di Luciano, Lia Drei, Francesco Guerrieri e Giovanni Pizzo, si scinde in “Operativo R.” e “Sperimentale p.”.
Il binomio “Sperimentale p.”, composto da Lia Drei e Francesco Guerrieri, operò dal settembre 1963 al 1968.
Il “Gruppo 63” era nato, sul finire del 1962, dall’esigenza, allora molto sentita, di andare oltre l’informale che aveva ormai esaurito la propria creatività ed era condannato alla ripetitività.
Con i gruppi di arte programmata, gestaltici e strutturalisti in generale si affermava la razionalizzazione del linguaggio, l’apertura dell’arte ai rapporti con le scienze, la tecnologia, la psicologia della forma e della percezione visiva.
La specificità dello “Sperimentale p.” in questo contesto fu, come scrive Cinzia Folcarelli, l’intento di “superare l’alienazione e l’incomunicabilità attraverso la percezione visiva”. Si legge nella “Dichiarazione di poetica” dello “Sperimentale p.” (dove p = puro, riferito allo sperimentalismo puro) che il fine della ricerca è quello di costituire un linguaggio veramente intersoggettivo. Ribadisce Luciano Marziano che “attraverso la percezione, seguendo le teorie gestaltiche, il mondo si costituisce in forma e, quindi, in mezzo di comunicazione delle strutture formali fondamentali”.
Altra peculiarità dello “Sperimentale p.” fu che nel corso degli anni, pur operando all’unisono in mostre, dibattiti, convegni, scritti, Lia Drei e Francesco Guerrieri hanno sempre conservato e sviluppato la propria identità, per cui oggi possiamo considerare obiettivamente due personalità inconfondibili. Scriveva Filiberto Menna: “All’interno della poetica comune è comunque sempre possibile individuare la diversità delle due declinazioni, più mentale e riflessiva quella di Guerrieri, più emozionale e felice quella di Drei”.
Il catalogo della mostra (pp. 60) contiene un testo di presentazione di Luciano Marziano e un testo storiografico sullo “Sperimentale p.” di Cinzia Folcarelli che ha curato anche la cronologia con relativa bibliografia. Un’antologia critica attinente specificatamente allo “Sperimentale p.” comprende testi di Argan, Assunto, Celant, Di Genova, Finizio, Garroni, Menna, Montana, Orienti, Ponente.
Il binomio “Sperimentale p.”, composto da Lia Drei e Francesco Guerrieri, operò dal settembre 1963 al 1968.
Il “Gruppo 63” era nato, sul finire del 1962, dall’esigenza, allora molto sentita, di andare oltre l’informale che aveva ormai esaurito la propria creatività ed era condannato alla ripetitività.
Con i gruppi di arte programmata, gestaltici e strutturalisti in generale si affermava la razionalizzazione del linguaggio, l’apertura dell’arte ai rapporti con le scienze, la tecnologia, la psicologia della forma e della percezione visiva.
La specificità dello “Sperimentale p.” in questo contesto fu, come scrive Cinzia Folcarelli, l’intento di “superare l’alienazione e l’incomunicabilità attraverso la percezione visiva”. Si legge nella “Dichiarazione di poetica” dello “Sperimentale p.” (dove p = puro, riferito allo sperimentalismo puro) che il fine della ricerca è quello di costituire un linguaggio veramente intersoggettivo. Ribadisce Luciano Marziano che “attraverso la percezione, seguendo le teorie gestaltiche, il mondo si costituisce in forma e, quindi, in mezzo di comunicazione delle strutture formali fondamentali”.
Altra peculiarità dello “Sperimentale p.” fu che nel corso degli anni, pur operando all’unisono in mostre, dibattiti, convegni, scritti, Lia Drei e Francesco Guerrieri hanno sempre conservato e sviluppato la propria identità, per cui oggi possiamo considerare obiettivamente due personalità inconfondibili. Scriveva Filiberto Menna: “All’interno della poetica comune è comunque sempre possibile individuare la diversità delle due declinazioni, più mentale e riflessiva quella di Guerrieri, più emozionale e felice quella di Drei”.
Il catalogo della mostra (pp. 60) contiene un testo di presentazione di Luciano Marziano e un testo storiografico sullo “Sperimentale p.” di Cinzia Folcarelli che ha curato anche la cronologia con relativa bibliografia. Un’antologia critica attinente specificatamente allo “Sperimentale p.” comprende testi di Argan, Assunto, Celant, Di Genova, Finizio, Garroni, Menna, Montana, Orienti, Ponente.
09
marzo 2007
Sperimentale p.
Dal 09 marzo al 04 aprile 2007
arte contemporanea
Location
MONOGRAMMA ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Roma, Via Margutta, 102, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni, ore 10.00 - 13.00; 16.00 - 19.30; chiuso lunedì mattina e festivi
Vernissage
9 Marzo 2007, ore 18,30
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