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Mimmo Rotella – Lamiere
A più di un anno dalla morte dell’artista calabrese, scomparso il 9 gennaio dell’anno scorso, lo Studio d’arte Raffaelli rende omaggio all’artista che per primo diede un volto italiano alla pop art
Comunicato stampa
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Inaugura venerdì 23 marzo alle 18.30 per proseguire fino al 10 maggio 2007, la mostra personale di Mimmo Rotella, intitolata Lamiere, presso lo Studio d’arte Raffaelli di Trento.
A più di un anno dalla morte dell’artista calabrese, scomparso il 9 gennaio dell’anno scorso, lo Studio d’arte Raffaelli rende omaggio all’artista che per primo diede un volto italiano alla pop art, nata alla fine degli anni Cinquanta dalla cultura anglo-americana. Rotella, in pieno clima informale, in cui il gesto e una pittura materica andavano a registrarsi sulla tela, introduce, siamo attorno al 1953, una novità stilistica, il decollage: quadri ottenuti con sovrapposizioni di manifesti (pubblicità e locandine di film dell’epoca) che egli strappa dai muri e che riconsegna al pubblico con lacerazioni e calcinacci in un’intensità visionaria. Diventano protagoniste le immagini dei massmedia, con un’immediatezza e fresca ingenuità date dalle figure dei divi, riconducibili alla corrente della pop art, ma dalla quale Rotella allo stesso tempo se ne distacca focalizzandosi sull’irrisolta stranezza dell’oggetto comune (il manifesto) vecchio o nuovo che sia. Il critico francese Pierre Restany si affrettò ad arruolare l’artista italiano nelle fila del Nouveau Réalisme, risposta europea al pop americano, votato, quest’ultimo a cogliere gli emblemi consumistici degli Stati Uniti. Questo per la storia.
Negli anni l’artista calabrese ha proseguito questa tecnica, evolvendola con sfumature sempre più attuali. In mostra il pubblico si troverà di fronte a lavori recenti anche su lamiera, in cui le lacerazioni dei manifesti, che si possono definire indagini nel passato, perché fanno emergere stratificazioni temporali come se fossero differenti ere geologiche, guardano all’attualità della cultura di massa. In aggiunta a queste ferite Rotella, in alcuni casi, interviene manualmente con una pittura grossolana e primitiva dal gusto graffitista metropolitano, accentuandone la derivazione popolare di cultura “bassa” non privandosi però d’incursioni nella cultura “alta” come nello splendido Dottor Chirico, omaggio al grande artista metafisico. Altri lavori invece tendono a un azzeramento votato al bianco, coprendo parzialmente i suoi manifesti con fogli di carta bianca: annullamento mistico dalla cui trasparenza emerge a tratti, come soffocata, la cultura pop.
All’inaugurazione, lo spirito del compianto artista verrà ricordato anche con Autorotella: racconto di un diario, evento a cura del regista e scrittore Giuseppe Di Leva, durante il quale verranno letti da Diyana Pavlovich brani tratti da Autorotella, l’autobiografia dell’artista pubblicata nel 1972, mentre verrà proiettato il film-documentario, L’ora della lucertola (2004) del regista Mimmo Calopresti che delinea un Rotella colto nella sua storia artistica e umana.
Il catalogo in mostra comprende un testo critico dell’artista statunitense Philip Taaffe.
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918 e muore a Milano il 9 gennaio del 2006.
A più di un anno dalla morte dell’artista calabrese, scomparso il 9 gennaio dell’anno scorso, lo Studio d’arte Raffaelli rende omaggio all’artista che per primo diede un volto italiano alla pop art, nata alla fine degli anni Cinquanta dalla cultura anglo-americana. Rotella, in pieno clima informale, in cui il gesto e una pittura materica andavano a registrarsi sulla tela, introduce, siamo attorno al 1953, una novità stilistica, il decollage: quadri ottenuti con sovrapposizioni di manifesti (pubblicità e locandine di film dell’epoca) che egli strappa dai muri e che riconsegna al pubblico con lacerazioni e calcinacci in un’intensità visionaria. Diventano protagoniste le immagini dei massmedia, con un’immediatezza e fresca ingenuità date dalle figure dei divi, riconducibili alla corrente della pop art, ma dalla quale Rotella allo stesso tempo se ne distacca focalizzandosi sull’irrisolta stranezza dell’oggetto comune (il manifesto) vecchio o nuovo che sia. Il critico francese Pierre Restany si affrettò ad arruolare l’artista italiano nelle fila del Nouveau Réalisme, risposta europea al pop americano, votato, quest’ultimo a cogliere gli emblemi consumistici degli Stati Uniti. Questo per la storia.
Negli anni l’artista calabrese ha proseguito questa tecnica, evolvendola con sfumature sempre più attuali. In mostra il pubblico si troverà di fronte a lavori recenti anche su lamiera, in cui le lacerazioni dei manifesti, che si possono definire indagini nel passato, perché fanno emergere stratificazioni temporali come se fossero differenti ere geologiche, guardano all’attualità della cultura di massa. In aggiunta a queste ferite Rotella, in alcuni casi, interviene manualmente con una pittura grossolana e primitiva dal gusto graffitista metropolitano, accentuandone la derivazione popolare di cultura “bassa” non privandosi però d’incursioni nella cultura “alta” come nello splendido Dottor Chirico, omaggio al grande artista metafisico. Altri lavori invece tendono a un azzeramento votato al bianco, coprendo parzialmente i suoi manifesti con fogli di carta bianca: annullamento mistico dalla cui trasparenza emerge a tratti, come soffocata, la cultura pop.
All’inaugurazione, lo spirito del compianto artista verrà ricordato anche con Autorotella: racconto di un diario, evento a cura del regista e scrittore Giuseppe Di Leva, durante il quale verranno letti da Diyana Pavlovich brani tratti da Autorotella, l’autobiografia dell’artista pubblicata nel 1972, mentre verrà proiettato il film-documentario, L’ora della lucertola (2004) del regista Mimmo Calopresti che delinea un Rotella colto nella sua storia artistica e umana.
Il catalogo in mostra comprende un testo critico dell’artista statunitense Philip Taaffe.
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918 e muore a Milano il 9 gennaio del 2006.
23
marzo 2007
Mimmo Rotella – Lamiere
Dal 23 marzo al 15 maggio 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE RAFFAELLI – PALAZZO WOLKENSTEIN
Trento, Via Livio Marchetti, 17, (Trento)
Trento, Via Livio Marchetti, 17, (Trento)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10-12.30 e 17-19.30
Vernissage
23 Marzo 2007, ore 18.30
Autore