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Violino d’autore
16 violini, una viola e un violoncello, tutti strumenti preziosi, nati dalle mani del liutaio, si vestono d’arte e di parola, grazie a 18 “interventi artistici” realizzati da altrettante personalità
Comunicato stampa
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16 violini, una viola e un violoncello, tutti strumenti preziosi, nati dalle mani del liutaio, si vestono d’arte e di parola, grazie a 18 “interventi artistici” realizzati da altrettante personalità, molte delle quali fanno parte del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. “Violino d’autore” è il titolo della mostra allestita dall’1 al 31 marzo al TA MATETE, la Libreria e Living Gallery della casa editrice FMR in via S. Stefano, 17/A, a Bologna (dal martedì al sabato, dalle 10.30 alle 19.30).
Il progetto, nato dall’incontro tra la liutaia Ezia Di Labio e l’architetto Mauro Bellei, è finalizzato alla valorizzazione della Liuteria Bolognese, mestiere di antiche tradizioni, in equilibrio tra arte e artigianato, che per la prima volta esce da un ambito esclusivamente musicale per incontrare e “dialogare” con altre forme di arte e di comunicazione.
Tutti gli strumenti sono stati realizzati da Ezia Di Labio, allieva del maestro Otello Bignami, seguendo la tradizione della Scuola di Liuteria Bolognese. Sugli strumenti importanti esponenti di diversi ambiti culturali e artistici – dalla poesia alla fotografia, dalla pittura al disegno, dalla storia dell’arte allo spettacolo – si sono cimentati esprimendo ciascuno la propria creatività.
Ogni strumento di “Violino d’Autore” è una creazione unica e preziosa; è uno strumento musicale che porta in sé il poeta (Tonino Guerra, Roberto Roversi), l’artista (Marcello Jori, Pirro Cuniberti, Filippo Scòzzari), l’attore-artista (Alessandro Bergonzoni), il compositore (Aldo Clementi), il fotografo (Gianni Berengo Gardin), il cantore-scrittore (Giovanni Lindo Ferretti), lo scenografo (Emanuele Luzzati), lo storico dell’arte (Eugenio Riccomini) e tutti gli altri. Ma rimane, seppur decorato, un meraviglioso strumento musicale.
Oltre alla mostra il progetto “Violino d’Autore” prevede 5 concerti eseguiti con i violini in esposizione. I concerti sono tenuti da musicisti di prestigio spaziando tra i vari generi musicali.
"Ci sono forme che transitano nella coscienza, di secolo in secolo, sino a farsi luoghi della nostra identità. – scrive Flaminio Gualdoni (Storico dell’arte)- La musica è, per noi, il violino. E senza evocare ancora una volta il Violon d'Ingres di Man Ray e i concerti Fluxus con Charlotte Moorman che suona Nam June Paik in luogo del violoncello, è certo che, almeno dalla scoperta dell'arte cicladica in poi, l'antropomorfismo dello strumento si è conficcato nel nostro universo fantastico.
La mostra muove da quelle suggestioni, le espande in un gioco come tutti i giochi assai serio, ed espande ulteriormente il meccanismo degli echi, dei barbagli fantastici. Non sono, queneauianamente, esercizi di stile. Sono di più. Sono un pensiero sul "far di mano" del liutaio, sommo tra i mastri artigiani, e su quello dell'artista, a un confine reso ormai invisibile dall'incrocio dei talenti. Sono un ragionamento sulla forma, sulle forme, sul loro stereotiparsi, e sulla capacità dell'arte di far leva proprio sullo stereotipo per vedere diversamente. Sono, soprattutto, atti d'intelligenza e di creatività: giusto la mercanzia di cui più, oggi, mi pare si senta il bisogno.”
Il progetto, nato dall’incontro tra la liutaia Ezia Di Labio e l’architetto Mauro Bellei, è finalizzato alla valorizzazione della Liuteria Bolognese, mestiere di antiche tradizioni, in equilibrio tra arte e artigianato, che per la prima volta esce da un ambito esclusivamente musicale per incontrare e “dialogare” con altre forme di arte e di comunicazione.
Tutti gli strumenti sono stati realizzati da Ezia Di Labio, allieva del maestro Otello Bignami, seguendo la tradizione della Scuola di Liuteria Bolognese. Sugli strumenti importanti esponenti di diversi ambiti culturali e artistici – dalla poesia alla fotografia, dalla pittura al disegno, dalla storia dell’arte allo spettacolo – si sono cimentati esprimendo ciascuno la propria creatività.
Ogni strumento di “Violino d’Autore” è una creazione unica e preziosa; è uno strumento musicale che porta in sé il poeta (Tonino Guerra, Roberto Roversi), l’artista (Marcello Jori, Pirro Cuniberti, Filippo Scòzzari), l’attore-artista (Alessandro Bergonzoni), il compositore (Aldo Clementi), il fotografo (Gianni Berengo Gardin), il cantore-scrittore (Giovanni Lindo Ferretti), lo scenografo (Emanuele Luzzati), lo storico dell’arte (Eugenio Riccomini) e tutti gli altri. Ma rimane, seppur decorato, un meraviglioso strumento musicale.
Oltre alla mostra il progetto “Violino d’Autore” prevede 5 concerti eseguiti con i violini in esposizione. I concerti sono tenuti da musicisti di prestigio spaziando tra i vari generi musicali.
"Ci sono forme che transitano nella coscienza, di secolo in secolo, sino a farsi luoghi della nostra identità. – scrive Flaminio Gualdoni (Storico dell’arte)- La musica è, per noi, il violino. E senza evocare ancora una volta il Violon d'Ingres di Man Ray e i concerti Fluxus con Charlotte Moorman che suona Nam June Paik in luogo del violoncello, è certo che, almeno dalla scoperta dell'arte cicladica in poi, l'antropomorfismo dello strumento si è conficcato nel nostro universo fantastico.
La mostra muove da quelle suggestioni, le espande in un gioco come tutti i giochi assai serio, ed espande ulteriormente il meccanismo degli echi, dei barbagli fantastici. Non sono, queneauianamente, esercizi di stile. Sono di più. Sono un pensiero sul "far di mano" del liutaio, sommo tra i mastri artigiani, e su quello dell'artista, a un confine reso ormai invisibile dall'incrocio dei talenti. Sono un ragionamento sulla forma, sulle forme, sul loro stereotiparsi, e sulla capacità dell'arte di far leva proprio sullo stereotipo per vedere diversamente. Sono, soprattutto, atti d'intelligenza e di creatività: giusto la mercanzia di cui più, oggi, mi pare si senta il bisogno.”
01
marzo 2007
Violino d’autore
Dal primo al 30 marzo 2007
arte contemporanea
Location
TA MATETE
Bologna, Via Santo Stefano, 17A, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 17A, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle ore 10,30 alle ore 19,30
Vernissage
1 Marzo 2007, ore 19