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Carla Della Beffa – BabelFood
fotografie digitali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si intitola "BabelFood" la personale di Carla Della Beffa che si inaugura sabato 10 marzo
nella Galleria di Silvy Bassanese, a Biella. L'artista, che da sempre si interessa al cibo e alla sua
cultura, ha scattato a Londra, a Parigi e in Italia una serie di fotografie digitali e le ha raccolte
in un volume piccolo ma denso, pubblicato da Artshow edizioni. "BabelFood" è una ricerca visiva
sui continui scambi fra gusto e economia, e dimostra che il concetto di globalizzazione non è una
novità recente ma è innato nell'umanità, fin dalle origini.
Quando presenta il libro e le foto, corredate da un segno che aggiunge senso e significato,
Della Beffa parte da un ingrediente e ne illustra la storia, spesso antichissima, con una semplice
azione (la chiama microperformance). Cucinare e condividere il pasto sono riti fondanti e,
per quanto tutti gli alimenti abbiano più storia di quanto normalmente non si pensi, alcuni hanno
un valore simbolico altissimo.
Per Carla Della Beffa, il cibo costituisce un punto di vista dal quale è possibile leggere quasi
tutte le esperienze della vita. Realizzando e interpretando i suoi video, l'artista riesce a trasformare
le basi teoriche e il dettaglio autobiografico in un'esperienza leggera e condivisibile. Già brevi,
le storie di "Expatriate" e di "Gretel"sono ulteriormente concentrate negli still.
La relazione cibo-arte è sempre esistita ed è stata molto sviluppata dagli artisti (...). L'arte, non
essendo questione di sopravvivenza, sarebbe allora bisogno secondario? Sembra quasi che,
parlando del cibo nell'arte si voglia affermare che tutti e due sono necessità assolute nella vita
dell'uomo. (...) Ricercando le origini degli alimenti, Della Beffa ritraccia in modo poetico la
storia di scoperte e di viaggi, di commerci e di intrighi, di legami e di guerre e rivela ancora una
volta quanto l'arte sia il modo più affascinante di avvicinarsi alla Storia.
Grazia Quaroni, Parigi, maggio 2005
A lungo l'affermazione cartesiana è stata presa per l'essenza dell'uomo, e comunque
dell'università e degli intellettuali che produce: "Penso, quindi sono". Fino al giorno in cui,
in un museo canadese, mi sono improvvisamente trovato di fronte a un busto umano che portava
l'iscrizione "You are what you eat", Sei quello che mangi. Che scandalo vedere i neuroni ridotti
a tubo digestivo! Poi, lezione di umiltà, nel senso etimologico del termine, di contatto con l'humus,
con la terra. E' in breve quello che scopro in Carla Della Beffa. Invece di fuggire nell'immaterialità
delle nuove tecnologie, non smette di "incarnarle", in senso proprio, di dare loro carne, quanto
meno la realtà di un corpo, anche se virtuale.
René Berger, Losanna, giugno 2005
nella Galleria di Silvy Bassanese, a Biella. L'artista, che da sempre si interessa al cibo e alla sua
cultura, ha scattato a Londra, a Parigi e in Italia una serie di fotografie digitali e le ha raccolte
in un volume piccolo ma denso, pubblicato da Artshow edizioni. "BabelFood" è una ricerca visiva
sui continui scambi fra gusto e economia, e dimostra che il concetto di globalizzazione non è una
novità recente ma è innato nell'umanità, fin dalle origini.
Quando presenta il libro e le foto, corredate da un segno che aggiunge senso e significato,
Della Beffa parte da un ingrediente e ne illustra la storia, spesso antichissima, con una semplice
azione (la chiama microperformance). Cucinare e condividere il pasto sono riti fondanti e,
per quanto tutti gli alimenti abbiano più storia di quanto normalmente non si pensi, alcuni hanno
un valore simbolico altissimo.
Per Carla Della Beffa, il cibo costituisce un punto di vista dal quale è possibile leggere quasi
tutte le esperienze della vita. Realizzando e interpretando i suoi video, l'artista riesce a trasformare
le basi teoriche e il dettaglio autobiografico in un'esperienza leggera e condivisibile. Già brevi,
le storie di "Expatriate" e di "Gretel"sono ulteriormente concentrate negli still.
La relazione cibo-arte è sempre esistita ed è stata molto sviluppata dagli artisti (...). L'arte, non
essendo questione di sopravvivenza, sarebbe allora bisogno secondario? Sembra quasi che,
parlando del cibo nell'arte si voglia affermare che tutti e due sono necessità assolute nella vita
dell'uomo. (...) Ricercando le origini degli alimenti, Della Beffa ritraccia in modo poetico la
storia di scoperte e di viaggi, di commerci e di intrighi, di legami e di guerre e rivela ancora una
volta quanto l'arte sia il modo più affascinante di avvicinarsi alla Storia.
Grazia Quaroni, Parigi, maggio 2005
A lungo l'affermazione cartesiana è stata presa per l'essenza dell'uomo, e comunque
dell'università e degli intellettuali che produce: "Penso, quindi sono". Fino al giorno in cui,
in un museo canadese, mi sono improvvisamente trovato di fronte a un busto umano che portava
l'iscrizione "You are what you eat", Sei quello che mangi. Che scandalo vedere i neuroni ridotti
a tubo digestivo! Poi, lezione di umiltà, nel senso etimologico del termine, di contatto con l'humus,
con la terra. E' in breve quello che scopro in Carla Della Beffa. Invece di fuggire nell'immaterialità
delle nuove tecnologie, non smette di "incarnarle", in senso proprio, di dare loro carne, quanto
meno la realtà di un corpo, anche se virtuale.
René Berger, Losanna, giugno 2005
10
marzo 2007
Carla Della Beffa – BabelFood
Dal 10 marzo al 31 maggio 2007
fotografia
Location
GALLERIA SILVY BASSANESE
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Biella, Via Galileo Galilei, 45, (Biella)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16.30 - 19.00 (sabato e festivi su appuntamento)
Vernissage
10 Marzo 2007, ore 18-21
Editore
ARTSHOW EDIZIONI
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