Frammenti Lirici evoca perfettamente quella breve ma intensa intersezione di contenuti che si crea fra i lavori di Riccardo Gusmaroli ed Enzo Forese.

Entrambi gli artisti si muovono partendo da frammenti di classicità, con un approdo a soluzioni formali e visioni differenziate e soggettive.
Frammenti del Michelangelo della Cappella Sistina per Gusmaroli, che interviene con tratto personalissimo e riconoscibile, capace di sottrarre peso ai giganti della storia dell’arte. È un tratto che sembra ricamare su quei corpi maestosi, un segno che si impone sull’immagine originaria fino ad appropriarsene e a trasformarla, una sorta di scrittura automatica, “un tratto che -come dice l’artista- ritrovo in certi disegni di bambino”, fatto di greche, “ghirigori” e decorazioni dai colori acidi. Ne emerge una visione nuova, un’icona moderna.
E frammenti e memorie che al mondo classico invece tornano e ci riaccompagnano nelle opere di Forese: la casa di Eraclito, quella di Esiodo ai piedi del Monte Elicona, vasi di fiori che sanno di anfora e accolgono immaginari fiori di loto. Quello proposto è un silenzioso, mai gridato, viaggio a ritroso, un catartico e rasserenante ritorno all’origine, al mondo “mitico dei miti”.