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Mario Giammarinaro – Cielo Terra Acqua
una spiazzante concezione del paesaggio contemporaneo in un crocevia tra natura, artificio e cultura
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 17 marzo 2007 dalle ore 18 presso la Galleria Catartica Arte Contemporanea di Via Garibaldi 9/bis a Torino Cielo Terra Acqua, una personale di Mario Giammarinaro dove viene mostrata una spiazzante concezione del paesaggio contemporaneo in un crocevia tra natura, artificio e cultura. Questa la visione secondo le “lenti artistiche” di Mario Giammarinaro, la cui ricerca è fortemente connotata dall’uso della materia per dare vita a un rinnovato espressionismo informale. Attraverso segni densi e concrezioni materiche dai toni cupi si sviluppa una poetica che racconta tutta la potenza della natura e il mistero del suo continuo rigenerarsi, nonostante le reiterate violenze perpetrate dall’uomo e dalla società contemporanea. Un tema decisamente attuale e molto caro all’artista, la ricerca di un’armonia tra uomo e natura, e il legame profondo con gli elementi primordiali, il cielo, la terra e l’acqua. Una dimensione, quindi, a stretto contatto con il mondo naturale, una scelta che rimanda a precisi riferimenti biografici ed esistenziali e un interesse che per certi aspetti riassume la sua filosofia artistica in difesa di valori quali la cultura, l’umanità, il rispetto ambientale, l’integrazione interculturale di cui la società contemporanea cerca faticosamente di riappropriarsi. Giammarinaro, tramite i suoi sapienti impasti di colle, resine e pittura ad olio, mostra i segni che il tempo incide sul mondo naturale: terre laviche, lande desolate, paesaggi rocciosi, spiagge e mari degradati dal petrolio, prendono forma ed emergono da colori bituminosi e oscuri. Una raffigurazione che travalica il mero dato reale, riuscendo a comunicare l’angoscia esistenziale che affligge forse lo stesso artista. Una visione lucida e consapevole dei “mali” che affliggono il mondo.
Nella serie “Marea nera”, che spazia dai piccoli ai grandi formati, l’artista propone una visione d’insieme ricca di spunti su cui varrebbe la pena riflettere. Il ciclo mostra l’intero corso di vita-morte-rinascita della Natura, prima incontaminata, poi colpita dalla marea nera di petrolio, disastro ecologico tra i più frequenti anche di recente. Da questo fatto di cronaca nasce una rappresentazione di un mondo – quello naturale – che cerca faticosamente di ritrovare il suo equilibrio, nonostante le aggressioni da parte dell’uomo. Il nero è la cifra estetica e materica scelta dall’artista per simboleggiare la distruzione della natura che si condensa in un paesaggio verosimile e inquietante, seppur attraversato dal colore e dalla possibilità di una futura rinascita.
Caratteristica saliente di Giammarinaro è l’intuizione profonda del senso della materia come valore chiave, quasi una “materia prima interiore" che l’artista forgia, mentre l’affronta cercando di imprimerle il lògos. Nella sua fucina creativa l’artista sperimenta, mescolandole insieme, le diverse colle, le resine sintetiche, i fanghi, i pigmenti industriali e i colori ad olio che poi stende secondo calcolate velature. Un’alchimia di materiali attentamente studiata, sequenze come tessere di un mosaico sono ricomposte ad arte per creare inediti effetti di luce sulla materia, paesaggi naturali di straordinaria bellezza emergono dall’improvviso erompere dei segni.
Giammarinaro parte da forme astratte che sviluppa poi in modo gestuale e libero secondo un’espressività modulata a cavallo tra sogno e realtà, tra ragione e passione: un’opera da cui affiora il grido e l’inquietudine dell’artista e dell’umanità tutta. La sua pittura diviene infatti un monito per incitare la coscienza dello spettatore e ricondurlo ad una visione più profonda della società contemporanea.
Nella serie “Marea nera”, che spazia dai piccoli ai grandi formati, l’artista propone una visione d’insieme ricca di spunti su cui varrebbe la pena riflettere. Il ciclo mostra l’intero corso di vita-morte-rinascita della Natura, prima incontaminata, poi colpita dalla marea nera di petrolio, disastro ecologico tra i più frequenti anche di recente. Da questo fatto di cronaca nasce una rappresentazione di un mondo – quello naturale – che cerca faticosamente di ritrovare il suo equilibrio, nonostante le aggressioni da parte dell’uomo. Il nero è la cifra estetica e materica scelta dall’artista per simboleggiare la distruzione della natura che si condensa in un paesaggio verosimile e inquietante, seppur attraversato dal colore e dalla possibilità di una futura rinascita.
Caratteristica saliente di Giammarinaro è l’intuizione profonda del senso della materia come valore chiave, quasi una “materia prima interiore" che l’artista forgia, mentre l’affronta cercando di imprimerle il lògos. Nella sua fucina creativa l’artista sperimenta, mescolandole insieme, le diverse colle, le resine sintetiche, i fanghi, i pigmenti industriali e i colori ad olio che poi stende secondo calcolate velature. Un’alchimia di materiali attentamente studiata, sequenze come tessere di un mosaico sono ricomposte ad arte per creare inediti effetti di luce sulla materia, paesaggi naturali di straordinaria bellezza emergono dall’improvviso erompere dei segni.
Giammarinaro parte da forme astratte che sviluppa poi in modo gestuale e libero secondo un’espressività modulata a cavallo tra sogno e realtà, tra ragione e passione: un’opera da cui affiora il grido e l’inquietudine dell’artista e dell’umanità tutta. La sua pittura diviene infatti un monito per incitare la coscienza dello spettatore e ricondurlo ad una visione più profonda della società contemporanea.
17
marzo 2007
Mario Giammarinaro – Cielo Terra Acqua
Dal 17 marzo al 14 aprile 2007
arte contemporanea
Location
CATARTICA ARTE CONTEMPORANEA
Torino, Via Giuseppe Garibaldi, 9/BIS, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Garibaldi, 9/BIS, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16 alle 20 o su appuntamento
Vernissage
17 Marzo 2007, ore 18
Autore
Curatore