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Bruno Donzelli
opere 2003-2006
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 24 marzo 2007 si inaugura a Napoli, nelle sale del Maschio Angioino, la mostra personale di Bruno Donzelli, a cura di Gillo Dorfles, organizzata dal Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e Sviluppo, con il patrocinio di Regione Campania e Provincia di Napoli.
Trenta opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi tre anni dall'artista napoletano, conosciuto da oltre trent'anni per il suo inconfondibile segno, che sembra divertirsi a fare incursioni nel territorio delle avanguardie pittoriche e creare un universo espressivo fatto di audaci commistioni e contaminazioni, dove il colore diventa strumento della fantasia
L'esposizione rimarrà aperta fino al 18 aprile, dal lunedì al sabato dalla 9 alle 18, con ingresso libero.
“In questa imponente rassegna al Maschio Angioino- sottolinea Gillo Dorfles- Donzelli prosegue il suo cammino “concettuale” già iniziato precocemente con alcune serie ben note come i 'casellari dell'arte' o le 'orme'- che lo stesso artista definisce come 'un vero e proprio cammino attraverso il museo immaginario dell'arte'- e nell'attuale stagione prosegue nella sua operazione di offrire un valore essenziale a ogni linguaggio figurativo che sia decifrabile. Ecco, infatti una delle chiavi del suo procedimento, almeno a mio parere: far si che la pittura - così avvilita negli ultimi decenni, orbata dalla sua funzione rappresentativa, e spesso persino dei suoi valori pittorici - riscoprisse la sua potenzialità iconica attraverso la reviviscenza delle 'icone' altrui'. (...) Ed è la sua vitalità, fatta di cromatismi accesi, di decorativismi complicati, di tagli inconsueti, a far sì che i dipinti, anche le immense tele presenti a questa mostra, continuino a presentare quella facoltà “narrativa” - e insieme decorativa (nel senso buono della parola) che buona parte dell'attuale pittura ha smarrito”.
Il linguaggio pittorico di Bruno Donzelli, ironico-concettuale, è una rivisitazione dei temi propri delle avanguardie storiche, che ripropone come citazioni esplicite in chiave ipercromatica.
L'artista utilizza colori brillanti e forme giocose per “leggere” e “attraversare” l'opera di alcuni protagonisti di questo periodo e reinventarla, secondo uno spirito e uno stile inconfondibili, in una sorta di celebrazione/ibridazione.
Tra le opere in esposizione a Napoli, il dittico Paris/Texas che vede a confronto e a colloquio Arman e Robert Rauschenberg; quello intitolato Passeggiata con Paul Klee a Tunisi (quadro inserito in una cornice dipinta su tela, come un tappeto tipico di quel Paese); Suite Matisse a Marrakech, con un medaglione centrale dedicato alla serie ispirata al jazz dell'autore francese; l'imponente dipinto della serie Ormare (2005), di due metri per quattro, vero campionario di tutta la pittura della metà del secolo scorso, da Burri ad Appel, da Man Ray a Picasso, a Warhol; il trittico San Mirò mira i tuoi colori, di particolare impatto visivo nei quasi quattro metri di sviluppo longitudinale e due di altezza, con una suggestiva distribuzione aerea dei timbri e dei segni tipici dell'autore catalano.
Catalogo edito da Tecnomedia con testo di Gillo Dorfles e itinerario critico con note, tra gli altri, di Apa, Caprile, Caramel, Carboni, Crispolti, Finizio, Janus, Lambertini, Lemaire, Menna, Sanesi, Siimongini, Trimarco, Trione, Vivaldi.
La mostra è ospitata in due Sale del Maschio Angioino, o Castel Nuovo, uno dei simboli della città di Napoli, che domina la scenografica piazza Municipio. Costruito nel 1279 al tempo della dominazione angioina della città, un secolo e mezzo più tardi fu ricostruito quasi completamente dagli Aragonesi, succeduti agli Angioini nel Regno di Napoli. Il Castello, che servì anche come residenza reale per circa un secolo, è caratterizzato da cinque torri cilindriche ornate di merli con l'Arco di Trionfo fra due di esse. La sala maggiore detta “dei Baroni”, è un miracolo di statica architettonica con un'altezza di circa trenta di metri e una copertura a costoloni che, partendo dal centro, si congiungono alle solide mura perimetrali.
Il 13 dicembre del 1294 fra le sue mura avvenne il "gran rifiuto" di Papa Celestino V e la successiva elezione del cardinale Benedetto Caetani (Papa Bonifacio VIII). Nel 1799, inoltre, i Francesi vi proclamarono la costituzione della Repubblica Partenopea.
Il percorso artistico di Bruno Donzelli (Napoli,1941)
Dopo aver esodito ventunenne con una mostra personale alla galleria del Fiorino a Firenze, partecipa a esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città europee (oltre duecento mostre personali) ed è presente alle più importanti fiere d'arte: Bologna Arte Fiera, Milano Miart, Basilea, Colonia, Miami, Barcellona.
Le opere realizzate da Donzelli al suo esordio, metà degli anni Sessanta, risentono del clima introdotto dalla Pop Art e recuperano il senso discorsivo del fumetto. Qualche anno dopo la sua attenzione si sposta verso la sfera del fantastico e l'impianto pittorico diviene ancora più ironico. Nei primi anni Settanta l'artista inizia a porre attenzione alla rilettura di immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del secolo scorso, per approdare negli ultimi anni '70 al “casellario dell'arte”, espressione che racchiude l'attenta analisi compiuta su eventi e protagonisti dell'arte dello scorso secolo.
A metà degli anni'80 inizia il ciclo che sarà poi denomianto “siparietti impertinenti”:attraversamenti di brani pittorici, di un'antologia immaginaria, sulla quale l'artista interviene con ironia.
Numerose le monografie pubblicate, tra le quali quella storica del 1986 edita da La Scaletta di San Polo -
Reggio Emilia e quelle del 1997 da Mazzotta e del 1998 da Georges Fall di Parigi.
Nel febbraio 2000 viene allestita una mostra antologica alla Reggia di Caserta, con oltre settanta lavori degli ultimi trent'anni, che ripercorre con attenzione critica il suo itinerario artistico. Catalogo Charta.
Nel 2002 viene allestita una vasta antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.
Nel 2004 gli viene assegnato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali il Premio dell'Internazionalità.
2005 - 2006 Mostra itinerante in spazi museali in Spagna (Alicante, Valencia e Barcellona) con catalogo monografico edito da Triquiñuela de Artes.
Nel gennaio 2006 il Comune di Caserta organizza una sua personale presso il Complesso Monumentale Belvedere Reale di San Leucio.
Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica, con pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel 1991, inoltre, realizza per il Comune di Roma, al Teatro dell'Orologio, le scenografie e i costumi di Folli notti a Pietroburgo, tratto da Le notti bianche di Dostojevskij.
Trenta opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi tre anni dall'artista napoletano, conosciuto da oltre trent'anni per il suo inconfondibile segno, che sembra divertirsi a fare incursioni nel territorio delle avanguardie pittoriche e creare un universo espressivo fatto di audaci commistioni e contaminazioni, dove il colore diventa strumento della fantasia
L'esposizione rimarrà aperta fino al 18 aprile, dal lunedì al sabato dalla 9 alle 18, con ingresso libero.
“In questa imponente rassegna al Maschio Angioino- sottolinea Gillo Dorfles- Donzelli prosegue il suo cammino “concettuale” già iniziato precocemente con alcune serie ben note come i 'casellari dell'arte' o le 'orme'- che lo stesso artista definisce come 'un vero e proprio cammino attraverso il museo immaginario dell'arte'- e nell'attuale stagione prosegue nella sua operazione di offrire un valore essenziale a ogni linguaggio figurativo che sia decifrabile. Ecco, infatti una delle chiavi del suo procedimento, almeno a mio parere: far si che la pittura - così avvilita negli ultimi decenni, orbata dalla sua funzione rappresentativa, e spesso persino dei suoi valori pittorici - riscoprisse la sua potenzialità iconica attraverso la reviviscenza delle 'icone' altrui'. (...) Ed è la sua vitalità, fatta di cromatismi accesi, di decorativismi complicati, di tagli inconsueti, a far sì che i dipinti, anche le immense tele presenti a questa mostra, continuino a presentare quella facoltà “narrativa” - e insieme decorativa (nel senso buono della parola) che buona parte dell'attuale pittura ha smarrito”.
Il linguaggio pittorico di Bruno Donzelli, ironico-concettuale, è una rivisitazione dei temi propri delle avanguardie storiche, che ripropone come citazioni esplicite in chiave ipercromatica.
L'artista utilizza colori brillanti e forme giocose per “leggere” e “attraversare” l'opera di alcuni protagonisti di questo periodo e reinventarla, secondo uno spirito e uno stile inconfondibili, in una sorta di celebrazione/ibridazione.
Tra le opere in esposizione a Napoli, il dittico Paris/Texas che vede a confronto e a colloquio Arman e Robert Rauschenberg; quello intitolato Passeggiata con Paul Klee a Tunisi (quadro inserito in una cornice dipinta su tela, come un tappeto tipico di quel Paese); Suite Matisse a Marrakech, con un medaglione centrale dedicato alla serie ispirata al jazz dell'autore francese; l'imponente dipinto della serie Ormare (2005), di due metri per quattro, vero campionario di tutta la pittura della metà del secolo scorso, da Burri ad Appel, da Man Ray a Picasso, a Warhol; il trittico San Mirò mira i tuoi colori, di particolare impatto visivo nei quasi quattro metri di sviluppo longitudinale e due di altezza, con una suggestiva distribuzione aerea dei timbri e dei segni tipici dell'autore catalano.
Catalogo edito da Tecnomedia con testo di Gillo Dorfles e itinerario critico con note, tra gli altri, di Apa, Caprile, Caramel, Carboni, Crispolti, Finizio, Janus, Lambertini, Lemaire, Menna, Sanesi, Siimongini, Trimarco, Trione, Vivaldi.
La mostra è ospitata in due Sale del Maschio Angioino, o Castel Nuovo, uno dei simboli della città di Napoli, che domina la scenografica piazza Municipio. Costruito nel 1279 al tempo della dominazione angioina della città, un secolo e mezzo più tardi fu ricostruito quasi completamente dagli Aragonesi, succeduti agli Angioini nel Regno di Napoli. Il Castello, che servì anche come residenza reale per circa un secolo, è caratterizzato da cinque torri cilindriche ornate di merli con l'Arco di Trionfo fra due di esse. La sala maggiore detta “dei Baroni”, è un miracolo di statica architettonica con un'altezza di circa trenta di metri e una copertura a costoloni che, partendo dal centro, si congiungono alle solide mura perimetrali.
Il 13 dicembre del 1294 fra le sue mura avvenne il "gran rifiuto" di Papa Celestino V e la successiva elezione del cardinale Benedetto Caetani (Papa Bonifacio VIII). Nel 1799, inoltre, i Francesi vi proclamarono la costituzione della Repubblica Partenopea.
Il percorso artistico di Bruno Donzelli (Napoli,1941)
Dopo aver esodito ventunenne con una mostra personale alla galleria del Fiorino a Firenze, partecipa a esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città europee (oltre duecento mostre personali) ed è presente alle più importanti fiere d'arte: Bologna Arte Fiera, Milano Miart, Basilea, Colonia, Miami, Barcellona.
Le opere realizzate da Donzelli al suo esordio, metà degli anni Sessanta, risentono del clima introdotto dalla Pop Art e recuperano il senso discorsivo del fumetto. Qualche anno dopo la sua attenzione si sposta verso la sfera del fantastico e l'impianto pittorico diviene ancora più ironico. Nei primi anni Settanta l'artista inizia a porre attenzione alla rilettura di immagini attinte dal repertorio delle avanguardie del secolo scorso, per approdare negli ultimi anni '70 al “casellario dell'arte”, espressione che racchiude l'attenta analisi compiuta su eventi e protagonisti dell'arte dello scorso secolo.
A metà degli anni'80 inizia il ciclo che sarà poi denomianto “siparietti impertinenti”:attraversamenti di brani pittorici, di un'antologia immaginaria, sulla quale l'artista interviene con ironia.
Numerose le monografie pubblicate, tra le quali quella storica del 1986 edita da La Scaletta di San Polo -
Reggio Emilia e quelle del 1997 da Mazzotta e del 1998 da Georges Fall di Parigi.
Nel febbraio 2000 viene allestita una mostra antologica alla Reggia di Caserta, con oltre settanta lavori degli ultimi trent'anni, che ripercorre con attenzione critica il suo itinerario artistico. Catalogo Charta.
Nel 2002 viene allestita una vasta antologica al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno.
Nel 2004 gli viene assegnato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali il Premio dell'Internazionalità.
2005 - 2006 Mostra itinerante in spazi museali in Spagna (Alicante, Valencia e Barcellona) con catalogo monografico edito da Triquiñuela de Artes.
Nel gennaio 2006 il Comune di Caserta organizza una sua personale presso il Complesso Monumentale Belvedere Reale di San Leucio.
Dal 1989 si è dedicato anche a lavori su ceramica, con pezzi unici e serie di multipli dipinti a mano.
Nel 1991, inoltre, realizza per il Comune di Roma, al Teatro dell'Orologio, le scenografie e i costumi di Folli notti a Pietroburgo, tratto da Le notti bianche di Dostojevskij.
24
marzo 2007
Bruno Donzelli
Dal 24 marzo al 18 aprile 2007
arte contemporanea
Location
CASTEL NUOVO – MASCHIO ANGIOINO
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Orario di apertura
Lunedì – Sabato 9-18
Vernissage
24 Marzo 2007, su invito
Autore
Curatore