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Lampisterie
I tre artisti utilizzano codici visivi, materiali e strutture assolutamente eterogenei tra di loro
Comunicato stampa
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Lampisterie è il titolo della mostra che la Galleria Paola Verrengia dedica agli artisti Filippo Centenari, Mimmo Iacopino, Jolanda Spagno.
I tre artisti utilizzano codici visivi, materiali e strutture assolutamente eterogenei tra di loro: Centenari predilige il video, le citazioni fotografiche e la pittura elettronica; Iacopino stoffe, velluti, fili da cucito, di rame e neon da tessere e intrecciare o elementi che appartengono alla sfera del quotidiano da modificare attraverso l’elaborazione digitale; Spagno attraverso la matita su tela bianca ci restituisce immagini rarificate e quasi impalpabili o deformate da lenti e specchi. «Tuttavia – scrive Antonio d’Avossa in catalogo - questo non significa che all’interno della loro esperienza non sia perseguibile un filo che pure li lega alla continua costruzione di una texture visiva, dove il colore, la luce e la costruzione dell’opera partecipano ad un codice simile (o almeno prossimo) che può essere racchiuso nel termine “lampeggio”. Si tratta di lampi che assumono la stessa forma costruttiva tra l’uso di semplici stratagemmi che uniscono o decostruiscono l’immagine e il suo motiplicarsi. Ma il lampeggio ricorda anche la discontinuità della luce ed allora preferiamo il deposito delle lampade che nelle miniere o nelle stazioni viene definito lampisterie. Si tratta di un potenziale luogo di luce dove i codici sono retti da una condizione costruttiva e decostruttiva della realtà che illuminano. E’ intorno a questi codici visivi e luminosi che si ritrova l’intreccio del loro lavoro».
Filippo Centenari (Cremona, 1978) ha vinto nel 2005 il XIX Premio Internazionale per l’arte elettronica Guglielmo Marconi. Sue opere sono state esposte in importanti rassegne e gallerie, dalla Biennale di Arte Sacra di Teramo presso il Museo della Fondazione Stauros a Mediterraneo d’arte presso l’Archivio centrale delle Stato, EUR, Roma. Ha partecipato nel 2004 a Radiance & Resonance / Signals of time, DIAF – Dashanzi International Art Festival of Bejing, Pechino.
Mimmo Iacopino (Milano, 1962) ha esposto in diverse gallerie in Italia e all’estero. Ha partecipato nel 2006 a Italianit del XXI secolo nuova Ambasciata d’Italia Minsk Bielorussia e Italianit del XXI secolo, Museo d’arte Contemporanea di Minsk Bielorussia, nel 2005 Tra astrazione e anacronismo l’opera al nero, Ancona Museo Mole Vanvitelliana. Tra le personali: Colori a 220 volt, Arka Gallery, San Pietroburgo Russia e Spazio Solo, San Pietroburgo Russia nel 2006, Castello di Rivara, Rivara (To) nel 2005.
Jolanda Spagno (Bari, 1967) ha vinto il Premio Lissone, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (Milano) nel 2005, ha partecipato alla Biennale Adriatica, anno zero nel 2003 e alla 1a Biennale Adriatica, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) nel 2004, alla XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli nel 2003.
I tre artisti utilizzano codici visivi, materiali e strutture assolutamente eterogenei tra di loro: Centenari predilige il video, le citazioni fotografiche e la pittura elettronica; Iacopino stoffe, velluti, fili da cucito, di rame e neon da tessere e intrecciare o elementi che appartengono alla sfera del quotidiano da modificare attraverso l’elaborazione digitale; Spagno attraverso la matita su tela bianca ci restituisce immagini rarificate e quasi impalpabili o deformate da lenti e specchi. «Tuttavia – scrive Antonio d’Avossa in catalogo - questo non significa che all’interno della loro esperienza non sia perseguibile un filo che pure li lega alla continua costruzione di una texture visiva, dove il colore, la luce e la costruzione dell’opera partecipano ad un codice simile (o almeno prossimo) che può essere racchiuso nel termine “lampeggio”. Si tratta di lampi che assumono la stessa forma costruttiva tra l’uso di semplici stratagemmi che uniscono o decostruiscono l’immagine e il suo motiplicarsi. Ma il lampeggio ricorda anche la discontinuità della luce ed allora preferiamo il deposito delle lampade che nelle miniere o nelle stazioni viene definito lampisterie. Si tratta di un potenziale luogo di luce dove i codici sono retti da una condizione costruttiva e decostruttiva della realtà che illuminano. E’ intorno a questi codici visivi e luminosi che si ritrova l’intreccio del loro lavoro».
Filippo Centenari (Cremona, 1978) ha vinto nel 2005 il XIX Premio Internazionale per l’arte elettronica Guglielmo Marconi. Sue opere sono state esposte in importanti rassegne e gallerie, dalla Biennale di Arte Sacra di Teramo presso il Museo della Fondazione Stauros a Mediterraneo d’arte presso l’Archivio centrale delle Stato, EUR, Roma. Ha partecipato nel 2004 a Radiance & Resonance / Signals of time, DIAF – Dashanzi International Art Festival of Bejing, Pechino.
Mimmo Iacopino (Milano, 1962) ha esposto in diverse gallerie in Italia e all’estero. Ha partecipato nel 2006 a Italianit del XXI secolo nuova Ambasciata d’Italia Minsk Bielorussia e Italianit del XXI secolo, Museo d’arte Contemporanea di Minsk Bielorussia, nel 2005 Tra astrazione e anacronismo l’opera al nero, Ancona Museo Mole Vanvitelliana. Tra le personali: Colori a 220 volt, Arka Gallery, San Pietroburgo Russia e Spazio Solo, San Pietroburgo Russia nel 2006, Castello di Rivara, Rivara (To) nel 2005.
Jolanda Spagno (Bari, 1967) ha vinto il Premio Lissone, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (Milano) nel 2005, ha partecipato alla Biennale Adriatica, anno zero nel 2003 e alla 1a Biennale Adriatica, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) nel 2004, alla XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli nel 2003.
24
marzo 2007
Lampisterie
Dal 24 marzo al 30 aprile 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA PAOLA VERRENGIA
Salerno, Via Fieravecchia, 34, (Salerno)
Salerno, Via Fieravecchia, 34, (Salerno)
Orario di apertura
lunedì/venerdì: 16.30-20.30; sabato 10.30-13.00; 17.00-21.00
Vernissage
24 Marzo 2007, ore 19
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