A CORPO LIBERO. Dolore dell’esistere. Fermo immagine sul corpo femminile. L’unicità dell’evento artistico non Ë data dalla trattazione delle tematiche ma dal percorso creativo e dalla ricchezza del confronto. Concreta e tangibile l’apertura al dialogo fra le arti: letteratura, poesia, scultura, pittura, fotografia, grafica sconfinano l’una nell’altra, si rappresentano e sviluppano l’intimità e l’intuizione di Sandra Baruzzi che, ancora una volta, coinvolge e fa dare voce, con parole in versi, ai pensieri di Anna Tabbia e Piera Giordano. I progetti artistici procedono simultaneamente, le idee si integrano e si elaborano in un continuo mutamento pare quasi che tutto avvenga per incanto. In questo gioco di andi-rivieni ognuna recupera la propria materia: il colore prende forma e suono, la parola crea immagini e dimensione, i pensieri ed i sentimenti approdano al "fare".

Per l’artista Sandra Baruzzi un gesto, un oggetto, una luce, un commento diventano metafore d’improvviso impeto creativo. Un frammento riesce a dare vitalità alle intuizioni, le immagini si combinano alle parole e nascono inedite relazioni, si configura una nuova armonia, una visione di un universo artistico-poetico.

L’insieme si fa portavoce della inevitabile fragilità umana, i frammenti di fermo immagine e di parole vengono uniti e dalla loro relazione scaturisce un’esplosione di sensualità, di tensioni, di possesso, di violenza e di dolcezza: una presa di coscienza, una consapevolezza, una denuncia che non comprende automaticamente il riscatto.

Tutto appare come dimenticato, abbandonato, avvolto in un lembo. L’occhio osserva, entra nel dettaglio, ne percepisce il respiro e le sfumature, l’anima vive o rivive le emozioni del proprio vissuto.

L’emozione rinnovata Ë atto creativo, non ha bisogno di essere compreso ma semplicemente vissuto con tenera carezza o profonda graffiatura.