La sala espositiva della Cantina Comunale di La Morra ospiterà dal 7 al 21 aprile 2007 la mostra dell'artista Alberto Pirovano.

Alberto Pirovano nasce a Milano nel 1936. A Milano frequenta l'Accademia di Brera ed è lì che scatta in lui un istintivo interesse per la pittura che non lo abbandonerà mai più.

Non può continuare gli studi a Brera perché il padre desidera averlo nella sua attività. L'incontro casuale con un anziano pittore belga, Achiel Van Sassenbrouk, lo porta per alcuni mesi in Belgio a Bruges nella casa del vecchio artista, dove il giovane Alberto può dare sfogo alla sua sensibilità e creatività. Affascinato dall'atmosfera colta e raffinata del mondo artistico di Bruges, dipinge, annota, fa schizzi, fotografa e filma con la sua Bolex Paillard 16 mm.

Tutto è intuizione, frammento, idea fulminea, tutto è ancora suscettibile a nuove future varianti, il fascino dell'arte, della conoscenza, dell'etica, della sensualità e della fotografìa.

Frequenta le gallerie d'arte, ma soprattutto gli studi dei pittori da collezionista e da amico.

Conosce De Chirico, Fontana, Crippa, Colombo, Guidi, Migneco, Verdet. Diventa amico di Ercole Pignatelli e suo personale fotografo con il quale nel 1971 conoscerà Picasso a Mougins.

Lascia l'attività paterna per dedicarsi alla fotografia industriale e pubblicitaria realizzando anche filmati, a cui lavora da più di venticinque anni, aiutato validamente dalla figlia Barbara, anch'essa fotografa. Inoltre è ormai un fatto certo che il fotografare, il trasformare spunti naturali e classici in lavori innovativi è per Pirovano un enigma della visione ed una sua esigenza antica.

I suoi lavori prendono vita da due momenti inscindibili: pittura e fotografia; la prima trasforma il reale, la fotografia esplora e rivela questa realtà in cui si miscelano il vero ed il surreale nell'illusione pittorica. Lo spazio e la luce di questo processo creativo coinvolgono lo spettatore sorprendendolo con misteriose immagini di situazioni vissute e avvenimenti immaginari.

I colori puri ed accesi si insinuano nei volumi. Ne derivano immagini di colorata e impetuosa felicità, la quale dialoga con l'opacità del dolore trasformandosi in incanto.

Questo è il senso più profondo che comunica l'arte di Pirovano.