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Sign City
Segni nella metropoli tra memoria e futuro, sette soluzioni visuali dalla natura fotografica
Comunicato stampa
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SIGN CITY, ovvero…
la città odierna e le sue preveggenze
segni nella metropoli tra memoria e futuro
sette artisti per altrettante visioni “in avanti”
sette soluzioni visuali dalla natura fotografica
SIGN CITY racconta la città contemporanea con sette prospettive che compongono un ventaglio narrativo della fotografia più attuale. Ipotesi volutamente diversificate per tecniche, stili e risultati figurativi. Sette autori che mettono il loro segno forte sulla pelle metropolitana, cercando il dinamismo, l’organicità, la contaminazione meticcia, le zone nascoste, i pericoli incombenti, le identità simboliche.
Un segno sulla città, dentro la città, attorno e lungo la città del presente…
Davide Bramante usa il principio della molteplice esposizione per sovrapporre spunti diversi di uno stesso contesto. Distribuendo lo sguardo lungo quattro percorsi progettuali (Città, Cinema, Circo, Porno), l’artista inventa nuove sintonie e accosta l’impensabile o l’improbabile, dando senso pittorico e intensità narrativa al suo sguardo. Per la mostra ci saranno tre immagini inedite del nuovo ciclo su Londra.
Alessandro Cidda ha scelto tre nuovi lavori che lo connettono al precedente ciclo sui supereroi. Sono tre pezzi di grande formato: un Batman visto di spalle, la Statua della Libertà vista dal basso, le Twin Towers viste di fronte. Da una parte una New York che è il simbolo delle nostre inquietudini, dall’altra il Batman che diviene l’ideale sguardo collettivo, il collante di salvataggio verso un orizzonte di rinascita morale.
Maurizio Galimberti continua il suo progetto tra le città con la Polaroid che registra gli spazi in maniera ossessiva. Per l’occasione sono stati scelti alcuni lavori su Parigi, raccontata con la tipica frammentazione sequenziale dell’artista. Una composizione a scacchiera filmica che evidenzia il dinamismo e lo spostamento minimo, giocando tra l’astrazione del dettaglio e la mobilità incessante dello sguardo.
Francesca Galliani mescola la componente fotografica con una serie di interventi manuali attorno e dentro l’immagine. Il suo sguardo su New York è un ricco intrecciarsi di luci naturali e ritocchi artificiali, un diario intimo in cui le sensazioni interiori si incidono sulla foto. Una contaminazione che evidenzia la natura emozionale dell’artista, il suo pathos mediterraneo tra tecnologia e manualità.
Andrea Garuti viaggia tra le metropoli da diversi anni, costruendo una ricerca minuziosa sulle architetture e sul loro sviluppo urbanistico. L’intero progetto si caratterizza per un’idea tecnica che diviene segno estetico: svariati scatti vengono assemblati digitalmente per creare un collagismo dinamico, come se l’opera fluttuasse in avanti. Per l’occasione ci saranno tre immagini dal ciclo su Tokyo.
Davide Sebastian racconta la città invisibile, il dubbio tecnologico che assale la natura metropolitana. Vediamo alberi che hanno un’apparenza quieta ma che in realtà nascondono antenne e altre protesi inquinanti. Un lavoro ad alto contenuto etico, connesso alle riflessioni tecnologiche sull’ecologia ambientale. Un insieme di opere dove la qualità estetica sottolinea l’artificio che ferisce la natura promordiale.
Marco Tamburro presenta il suo primo ciclo fotografico. Si tratta di tralicci stradali dal disegno arzigogolato, catturati in giro per il mondo, inquadrati dal basso verso l’alto in un bianconero dai contrasti astratti. Unico dettaglio anomalo: segni di rosso che rompono manualmente l’apparente pulizia fotografica, confermando un percorso possibile tra ricerca fotografica e natura pittorica dell’artista.
la città odierna e le sue preveggenze
segni nella metropoli tra memoria e futuro
sette artisti per altrettante visioni “in avanti”
sette soluzioni visuali dalla natura fotografica
SIGN CITY racconta la città contemporanea con sette prospettive che compongono un ventaglio narrativo della fotografia più attuale. Ipotesi volutamente diversificate per tecniche, stili e risultati figurativi. Sette autori che mettono il loro segno forte sulla pelle metropolitana, cercando il dinamismo, l’organicità, la contaminazione meticcia, le zone nascoste, i pericoli incombenti, le identità simboliche.
Un segno sulla città, dentro la città, attorno e lungo la città del presente…
Davide Bramante usa il principio della molteplice esposizione per sovrapporre spunti diversi di uno stesso contesto. Distribuendo lo sguardo lungo quattro percorsi progettuali (Città, Cinema, Circo, Porno), l’artista inventa nuove sintonie e accosta l’impensabile o l’improbabile, dando senso pittorico e intensità narrativa al suo sguardo. Per la mostra ci saranno tre immagini inedite del nuovo ciclo su Londra.
Alessandro Cidda ha scelto tre nuovi lavori che lo connettono al precedente ciclo sui supereroi. Sono tre pezzi di grande formato: un Batman visto di spalle, la Statua della Libertà vista dal basso, le Twin Towers viste di fronte. Da una parte una New York che è il simbolo delle nostre inquietudini, dall’altra il Batman che diviene l’ideale sguardo collettivo, il collante di salvataggio verso un orizzonte di rinascita morale.
Maurizio Galimberti continua il suo progetto tra le città con la Polaroid che registra gli spazi in maniera ossessiva. Per l’occasione sono stati scelti alcuni lavori su Parigi, raccontata con la tipica frammentazione sequenziale dell’artista. Una composizione a scacchiera filmica che evidenzia il dinamismo e lo spostamento minimo, giocando tra l’astrazione del dettaglio e la mobilità incessante dello sguardo.
Francesca Galliani mescola la componente fotografica con una serie di interventi manuali attorno e dentro l’immagine. Il suo sguardo su New York è un ricco intrecciarsi di luci naturali e ritocchi artificiali, un diario intimo in cui le sensazioni interiori si incidono sulla foto. Una contaminazione che evidenzia la natura emozionale dell’artista, il suo pathos mediterraneo tra tecnologia e manualità.
Andrea Garuti viaggia tra le metropoli da diversi anni, costruendo una ricerca minuziosa sulle architetture e sul loro sviluppo urbanistico. L’intero progetto si caratterizza per un’idea tecnica che diviene segno estetico: svariati scatti vengono assemblati digitalmente per creare un collagismo dinamico, come se l’opera fluttuasse in avanti. Per l’occasione ci saranno tre immagini dal ciclo su Tokyo.
Davide Sebastian racconta la città invisibile, il dubbio tecnologico che assale la natura metropolitana. Vediamo alberi che hanno un’apparenza quieta ma che in realtà nascondono antenne e altre protesi inquinanti. Un lavoro ad alto contenuto etico, connesso alle riflessioni tecnologiche sull’ecologia ambientale. Un insieme di opere dove la qualità estetica sottolinea l’artificio che ferisce la natura promordiale.
Marco Tamburro presenta il suo primo ciclo fotografico. Si tratta di tralicci stradali dal disegno arzigogolato, catturati in giro per il mondo, inquadrati dal basso verso l’alto in un bianconero dai contrasti astratti. Unico dettaglio anomalo: segni di rosso che rompono manualmente l’apparente pulizia fotografica, confermando un percorso possibile tra ricerca fotografica e natura pittorica dell’artista.
05
aprile 2007
Sign City
Dal 05 aprile all'otto maggio 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MONOCROMO ARTGALLERY
Roma, Viale Parioli, 39f, (Roma)
Roma, Viale Parioli, 39f, (Roma)
Orario di apertura
martedi’-venerdì 12/19:30
sabato 10:30-14:00 e 16:00-19:30
Vernissage
5 Aprile 2007, ore 18:30
Autore
Curatore