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Perché non parli? L’Arte tra le discipline – Maria Rosa Sossai
ciclo di incontri sull’arte contemporanea e i suoi rapporti con le altre forme di espressione artistica e culturale
Comunicato stampa
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Si tiene dal 3 aprile al 4 dicembre 2007 allo Spazio Oberdan di Milano, in Viale Vittorio Veneto 2, il ciclo di dodici incontri sull’arte contemporanea dal titolo “Perché non parli? L’Arte tra le discipline”. L’iniziativa rientra nel progetto “InContemporanea. La rete dell’arte” (giunto al suo secondo anno) con cui la Provincia di Milano intende promuovere l’arte del presente intesa come risorsa indispensabile per la riqualificazione urbana, sia dal punto di vista culturale che da quello sociale ed economico.
Il ciclo di incontri è realizzato in collaborazione con UniCredit, gruppo impegnato in un progetto di divulgazione dei linguaggi della contemporaneità e di valorizzazione delle giovani risorse creative del nostro Paese.
Inizio incontri: ore 18.00. L’ingresso è libero.
Si consiglia la prenotazione via e-mail: incontemporanea@provincia.milano.it
L’arte è sempre stata, anzitutto, espressione di senso e di pensiero. E gli artisti, grandi creatori-sperimentatori, non possono che muoversi all’interno di una temperie culturale specifica nell’intento di dare forma sensibile al sentire del proprio tempo. Per questo, lungi dal restare in romantico isolamento, si sono sempre confrontati con la propria epoca .
Oggi più che mai gli artisti agiscono appropriandosi di qualsiasi cosa paia loro utile allo scopo di creare un’espressione plastica della contemporaneità. Ne risulta che l’arte del presente si muove sempre più liberamente al confine con ambiti limitrofi, dai quali tende a dedurre criticamente istanze, strumenti e metodi e ai quali, d’altra parte, fornisce idee, stimoli e l’invito a utilizzare l’immaginazione per trasformare il mondo e per risolvere questioni che possono essere concrete e pregnanti.
Questo ciclo di conferenze vuole esplicitare la relazione che arti cosiddette visive intrattengono con altre forme d'arte o con ambiti e discipline extrartistiche: vuole raccontare la vitalità di quel modo di muoversi tra appropriazioni, prestiti, rielaborazioni al fine di suggerire nuove, diverse visioni del mondo.
I sei incontri tra aprile e giugno saranno tenuti da teorici, mentre da ottobre a dicembre si darà la parola agli artisti.
Primo appuntamento: Martedì 3 aprile, sul tema “Arte e Cinema”, conduce Maria Rosa Sossai, introduce Roberta Valtorta.
"Il cinema è entrato in una particolare sintonia con l'arte contemporanea da una ventina d'anni, da
quando è iniziato il suo declino come arte popolare. E’ emigrato verso la letteratura, la danza e le arti visive, portando con sé il proprio patrimonio in ciascuno di questi campi. L'arte contemporanea, in particolare, sembra ambire alla sua potenza simbolica per estendere la propria influenza. Ed è soprattutto il cinema popolare ad essere chiamato in causa e ad essere manipolato dagli artisti creatori di un ‘cinema fuori le mura’. Basti pensare a Pierre Huyghe o a Douglas Gordon che si sono confrontati con registi come Alfred Hitchcock e John Ford. Il cinema underground americano, il cinema sperimentale, il cinema “strutturale” austriaco, sono invece rimasti senza eredi, proprio loro che erano stati negli anni settanta, dei luoghi di transito privilegiati, insieme alle arti visive. Ciò è dipeso dal fatto che, all'esplorazione della dimensione narrativa, hanno preferito lo studio del mezzo espressivo e questo modo di fare cinema, parallelo, specifico e solitario, si è estenuato in un’attività auto riflessiva. Ciò che oggi del cinema sopravvive nell'arte, è la potenza di costruzione narrativa, la fabbrica dei sogni di cui parlava Lumière e la sua capacità di interrogare e riformulare il reale (su un asse che va, se vogliamo, da Matthew Barney a Gillian Wearing). La sala cinematografica resta ancora oggi il modello supremo di spazio di proiezione, reale, per quel che riguarda la proiezione del film, e immaginario, per quel che riguarda il processo di identificazione con il racconto. Ma già da tempo l'installazione è impegnata in una critica di questo modello, lasciando allo spettatore tutta la libertà sensoriale indispensabile per l’esercizio della sua funzione critica. E’ indubbio quindi che il cinema sia presente nell¹arte contemporanea, ma osservandone le diverse diaspore, è difficile comprendere il fenomeno attraverso un solo modello di sviluppo". (da una conversazione di Maria Rosa Sossai con il cineasta Christian Merlhiot)
Maria Rosa Sossai vive a Roma. E' critica d’arte e curatrice, si occupa in maniera specifica di video e film d’artista. Ha curato rassegne e mostre in gallerie, fondazioni e istituzioni museali. Collabora con il museo MAN diNuoro. Scrive per la rivista Flash Art. Nel 2002 ha pubblicato il libro ‘Artevideo. Storie e culture del video d’artista in Italia’, Silvana Editoriale, Milano. E' di prossima pubblicazione il libro 'Il cinema d'artista', Silvana Editoriale, Milano.
Durante l'incontro saranno proiettati video e film di artisti e cineasti italiani e internazionali.
Il ciclo di incontri è realizzato in collaborazione con UniCredit, gruppo impegnato in un progetto di divulgazione dei linguaggi della contemporaneità e di valorizzazione delle giovani risorse creative del nostro Paese.
Inizio incontri: ore 18.00. L’ingresso è libero.
Si consiglia la prenotazione via e-mail: incontemporanea@provincia.milano.it
L’arte è sempre stata, anzitutto, espressione di senso e di pensiero. E gli artisti, grandi creatori-sperimentatori, non possono che muoversi all’interno di una temperie culturale specifica nell’intento di dare forma sensibile al sentire del proprio tempo. Per questo, lungi dal restare in romantico isolamento, si sono sempre confrontati con la propria epoca .
Oggi più che mai gli artisti agiscono appropriandosi di qualsiasi cosa paia loro utile allo scopo di creare un’espressione plastica della contemporaneità. Ne risulta che l’arte del presente si muove sempre più liberamente al confine con ambiti limitrofi, dai quali tende a dedurre criticamente istanze, strumenti e metodi e ai quali, d’altra parte, fornisce idee, stimoli e l’invito a utilizzare l’immaginazione per trasformare il mondo e per risolvere questioni che possono essere concrete e pregnanti.
Questo ciclo di conferenze vuole esplicitare la relazione che arti cosiddette visive intrattengono con altre forme d'arte o con ambiti e discipline extrartistiche: vuole raccontare la vitalità di quel modo di muoversi tra appropriazioni, prestiti, rielaborazioni al fine di suggerire nuove, diverse visioni del mondo.
I sei incontri tra aprile e giugno saranno tenuti da teorici, mentre da ottobre a dicembre si darà la parola agli artisti.
Primo appuntamento: Martedì 3 aprile, sul tema “Arte e Cinema”, conduce Maria Rosa Sossai, introduce Roberta Valtorta.
"Il cinema è entrato in una particolare sintonia con l'arte contemporanea da una ventina d'anni, da
quando è iniziato il suo declino come arte popolare. E’ emigrato verso la letteratura, la danza e le arti visive, portando con sé il proprio patrimonio in ciascuno di questi campi. L'arte contemporanea, in particolare, sembra ambire alla sua potenza simbolica per estendere la propria influenza. Ed è soprattutto il cinema popolare ad essere chiamato in causa e ad essere manipolato dagli artisti creatori di un ‘cinema fuori le mura’. Basti pensare a Pierre Huyghe o a Douglas Gordon che si sono confrontati con registi come Alfred Hitchcock e John Ford. Il cinema underground americano, il cinema sperimentale, il cinema “strutturale” austriaco, sono invece rimasti senza eredi, proprio loro che erano stati negli anni settanta, dei luoghi di transito privilegiati, insieme alle arti visive. Ciò è dipeso dal fatto che, all'esplorazione della dimensione narrativa, hanno preferito lo studio del mezzo espressivo e questo modo di fare cinema, parallelo, specifico e solitario, si è estenuato in un’attività auto riflessiva. Ciò che oggi del cinema sopravvive nell'arte, è la potenza di costruzione narrativa, la fabbrica dei sogni di cui parlava Lumière e la sua capacità di interrogare e riformulare il reale (su un asse che va, se vogliamo, da Matthew Barney a Gillian Wearing). La sala cinematografica resta ancora oggi il modello supremo di spazio di proiezione, reale, per quel che riguarda la proiezione del film, e immaginario, per quel che riguarda il processo di identificazione con il racconto. Ma già da tempo l'installazione è impegnata in una critica di questo modello, lasciando allo spettatore tutta la libertà sensoriale indispensabile per l’esercizio della sua funzione critica. E’ indubbio quindi che il cinema sia presente nell¹arte contemporanea, ma osservandone le diverse diaspore, è difficile comprendere il fenomeno attraverso un solo modello di sviluppo". (da una conversazione di Maria Rosa Sossai con il cineasta Christian Merlhiot)
Maria Rosa Sossai vive a Roma. E' critica d’arte e curatrice, si occupa in maniera specifica di video e film d’artista. Ha curato rassegne e mostre in gallerie, fondazioni e istituzioni museali. Collabora con il museo MAN diNuoro. Scrive per la rivista Flash Art. Nel 2002 ha pubblicato il libro ‘Artevideo. Storie e culture del video d’artista in Italia’, Silvana Editoriale, Milano. E' di prossima pubblicazione il libro 'Il cinema d'artista', Silvana Editoriale, Milano.
Durante l'incontro saranno proiettati video e film di artisti e cineasti italiani e internazionali.
03
aprile 2007
Perché non parli? L’Arte tra le discipline – Maria Rosa Sossai
03 aprile 2007
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
SPAZIO OBERDAN – CINETECA
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Biglietti
Si consiglia la prenotazione via e-mail
Vernissage
3 Aprile 2007, ore 18