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Ugo Attardi
Un dialogo ideale fra un grande Papa e un grande artista sotto il segno dei valori sacrali della vita umana
Comunicato stampa
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Un dialogo ideale fra un grande Papa e un grande artista sotto il segno dei valori sacrali della vita umana. Ugo Attardi – pittore, scultore, scrittore scomparso il 20 luglio 2006, unanimemente considerato come uno dei maggiori artisti italiani della seconda metà del ‘900 - ha sempre guardato con attenzione e rispetto alla straordinaria figura di Papa Giovanni Paolo II a cui ha dedicato numerose opere. Ed ora la Casa d’Arte Ulisse di Roma, in collaborazione con l’Archivio Attardi curato da Carlo Ciccarelli, per ricordare il secondo anniversario della scomparsa del Pontefice (2 aprile 2005), presenta dal 4 al 31 aprile 2007 una coinvolgente selezione di sedici opere del geniale artista incentrate sull’indimenticabile Papa, consacrato a livello popolare come Papa Magno.
Attardi ha visto in Giovanni Paolo II tutta la sofferenza del mondo, oltre che quella personale, mettendo in rilievo la sua carica umana e spirituale. Ad esempio nel quadro “Predicazioni fra immagini irriverenti” (2001), colmo di forza visionaria, la figura dolente del Papa si confronta con la volgarità e la violenza del mondo: i temi prediletti da Attardi entrano in tal modo in cortocircuito con l’altissima spiritualità espressa dal Pontefice. Né vanno dimenticati per la loro intensità dipinti come “La nobiltà è nell’umiltà” (2002) e “Guardava la città spenta” (2004), in cui Giovanni Paolo II sembra rimanere solo al cospetto di una società immersa nel sonno della ragione. E pure significativa è la scultura in bronzo che ritrae il Papa inginocchiato in preghiera di fronte al Cristo crocifisso: “Ricordando l’antica pietà” (2005). Oltre a queste opere ne sono esposte altre fra oli e tecniche miste, che completano un percorso di rara potenza espressiva ed umana.
Aiutano a comprendere pienamente l’ammirazione e il grande rispetto rivolti da Attardi al Papa Magno alcuni pensieri, di straordinaria profondità, tratti da una lettera che il grande artista indirizzò al Pontefice in occasione della donazione del suo “Cristo” bronzeo ai Musei Vaticani, nel 2002, e che è stata pubblicata per la prima volta nel numero 1 della nuova serie della rivista “Terzo Occhio” edita dal gruppo Multiart, in un servizio curato dal vicedirettore Gabriele Simongini. Ha scritto Attardi: “ […] forse è questo il dono e privilegio d’un artista: poter “vedere ancora”; e coi mezzi dell’arte esistenziare la grandezza dell’Uomo Divino, la forza dirompente del Suo martirio, sacrificio che ha spartito in due fasi la storia del mondo (“prima e dopo Cristo”). […] Santità, caro e Beatissimo Padre, vorrei poter offrire a lei questa scultura: per quanta forza, equilibrio, giustizia, pace e bontà, coscienza di colpe e pentimento, in questo travagliato mondo Ella ci insegna”.
A testimoniare lo spessore artistico e intellettuale di Ugo Attardi, è in corso di pubblicazione, per i tipi Ulisse Editore, un’avvincente monografia sulla vita e l’opera dell’artista, dal titolo “Ugo Attardi. L’avventura poetica di un pittore cortese”, a cura di Marco Tonelli, che, anche grazie ad una serie di lunghi dialoghi scambiati con l’artista nel corso del suo ultimo anno di vita, ha approfondito e delineato in tutta la sua completezza il suo lungo e prolifico percorso creativo.
Attardi ha visto in Giovanni Paolo II tutta la sofferenza del mondo, oltre che quella personale, mettendo in rilievo la sua carica umana e spirituale. Ad esempio nel quadro “Predicazioni fra immagini irriverenti” (2001), colmo di forza visionaria, la figura dolente del Papa si confronta con la volgarità e la violenza del mondo: i temi prediletti da Attardi entrano in tal modo in cortocircuito con l’altissima spiritualità espressa dal Pontefice. Né vanno dimenticati per la loro intensità dipinti come “La nobiltà è nell’umiltà” (2002) e “Guardava la città spenta” (2004), in cui Giovanni Paolo II sembra rimanere solo al cospetto di una società immersa nel sonno della ragione. E pure significativa è la scultura in bronzo che ritrae il Papa inginocchiato in preghiera di fronte al Cristo crocifisso: “Ricordando l’antica pietà” (2005). Oltre a queste opere ne sono esposte altre fra oli e tecniche miste, che completano un percorso di rara potenza espressiva ed umana.
Aiutano a comprendere pienamente l’ammirazione e il grande rispetto rivolti da Attardi al Papa Magno alcuni pensieri, di straordinaria profondità, tratti da una lettera che il grande artista indirizzò al Pontefice in occasione della donazione del suo “Cristo” bronzeo ai Musei Vaticani, nel 2002, e che è stata pubblicata per la prima volta nel numero 1 della nuova serie della rivista “Terzo Occhio” edita dal gruppo Multiart, in un servizio curato dal vicedirettore Gabriele Simongini. Ha scritto Attardi: “ […] forse è questo il dono e privilegio d’un artista: poter “vedere ancora”; e coi mezzi dell’arte esistenziare la grandezza dell’Uomo Divino, la forza dirompente del Suo martirio, sacrificio che ha spartito in due fasi la storia del mondo (“prima e dopo Cristo”). […] Santità, caro e Beatissimo Padre, vorrei poter offrire a lei questa scultura: per quanta forza, equilibrio, giustizia, pace e bontà, coscienza di colpe e pentimento, in questo travagliato mondo Ella ci insegna”.
A testimoniare lo spessore artistico e intellettuale di Ugo Attardi, è in corso di pubblicazione, per i tipi Ulisse Editore, un’avvincente monografia sulla vita e l’opera dell’artista, dal titolo “Ugo Attardi. L’avventura poetica di un pittore cortese”, a cura di Marco Tonelli, che, anche grazie ad una serie di lunghi dialoghi scambiati con l’artista nel corso del suo ultimo anno di vita, ha approfondito e delineato in tutta la sua completezza il suo lungo e prolifico percorso creativo.
04
aprile 2007
Ugo Attardi
Dal 04 al 30 aprile 2007
arte contemporanea
Location
ULISSE GALLERY
Roma, Via Dei Due Macelli, 82, (Roma)
Roma, Via Dei Due Macelli, 82, (Roma)
Orario di apertura
lunedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
4 Aprile 2007, ore 18
Autore