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Astralis
un omaggio al raccordo tra arte e design, passando per il vetro soffiato di Murano
Comunicato stampa
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Nell’area lagunare di Venezia, in quella piccola isola che è Murano, la tradizione e i segreti della fucina si tramandano di padre in figlio con nomi di risonanza mondiale come Venini, Barovier & Toso, Seguso e molti altri ancora.
Famiglie di maestri vetrai che oltre a rappresentare prima il pionierismo e poi il cuore pulsante dell’eccellenza italiana del vetro soffiato, hanno in alcuni casi fondato degli “studios”, aree e laboratori di fucina che hanno dato origine a vere e proprie scuole di pensiero nonché di produzione di originali e multipli d’autore.
Queste famiglie, sono diventate marchi di levatura mondiale e testimoniano lo squisito elitarismo di un mestiere che, nato popolare, è diventato esclusivo e sempre più addetto ai pochi eletti, sviluppando nell’arco di molte centinaia di anni una attento mercato di collezionisti ed estimatori internazionali nel milieu dell’arte contemporanea.
Dai primi del Novecento avviene altresì una integrazione di sapere, conoscenze ed “illuminazioni” tra artisti di calibro mondiale e maestri vetrai muranesi: i primi garantiscono la concettualità del pensiero artistico, i secondi ne attuano le istanze formali. Questo prezioso tandem progettuale, sperimentato e sottoscritto da grandi maestri nel passato - non ultimo, lo stesso Picasso – vanta nomi prestigiosi e opere di grande fascino estetico.
Giovedì 19 aprile 2007, si inaugura dalle ore 18 in avanti la mostra tra arte, design e vetro soffiato “ASTRALIS – A METROPOLITAN FABLE“, “un percorso a tappe dagli Anni Sessanta ai giorni nostri, tra il colore del Sud e il segno del Nord, dove, tra trasparenti polli cosmopolitani, iconoclastici canneti ed evocative palme, uccelli mosaicati, nidi stracciformi e sacchi alati, tavoli e bandoli cementati, in un alternanza tra inquietudine e buonumore, nasce un racconto quasi “gestaltico”, che farebbe felici gli estimatori di Propp. (dal testo di presentazione di Monica Nucera Mantelli)
Oltre all'insolita e quanto mai provocatoria installazione dell’artista belga Koen Vanmechelen, "The Cosmopolitan Chicken - 5 Generation Glass” (cinque opere in vetro realizzate tra l’Italia e altri Paesi) la mostra è compendiata da un incisivo disegno dell’artista. Nella sala centrale di questo nuovo spazio scelto nel cuore di Torino, collocata in una via particolarmente attenta al design e all’arredo d’interni, svettano anche i “Canneti” in vetro soffiato di Pino Castagna, anch’essi, come per le opere di Vanmechelen, provenienti dalle fornaci creative della Berengo Studio di Murano.
Per dirla “alla Janus”- che all’epoca scriveva sulle sperimentazioni di Duchamp col vetro – queste opere sono le dirette testimonianze di come l’artista voglia entrare in una dimensione del tutto nuova, nella trasparenza dello spazio, che gli consenta di attraversare tutta la superficie, di andare nell’altra parte della sua opera, come Alice che entra nel dominio dello specchio incantato.
Da qui nasce l’idea del sottotitolo della mostra, in omaggio alla favola in città: a metropolitan fable. Astralis, invece, è il nome di un personaggio di un romanzo incompiuto scritto da Novalis nei primi anni di mestieranza letteraria.
Ma il vetro soffiato muranese sappiamo bene, coincide solo con una delle tante eccellenze dell’italianità. Ad esso si aggiunge in mostra la selezione di un’opera realizzata con il mosaico di Ravenna: l’opera “Specchio per le allodole" è infatti un grande volatile con specchio progettato dall’artista Dusciana Bravura (2007).
In altre stanze”dialogano” alcune opere di Sebastian Matta e Jules Le Parc, tre “Sculture tridimensionali” dal 1994 al 2004 del siciliano Nino Mustica, una "Palma" del 1970 di Mario Schifano, due quadri di Emilio Scanavino, alcune rigorosissime opere di arte cinetica (dal 1964 al 1970) di Gianni Colombo ed Edoardo Landi, il tavolo "Split" e la “Sedia-Scultura” dell’israeliano Ron Arad (1986), e “la Cova” di Gianni Ruffi (1973), un grande nido fatto di stracci con all'interno tre uova. Quest’ultimo,potremmo dire, un vibrato rimando all’ Arte Povera.
Famiglie di maestri vetrai che oltre a rappresentare prima il pionierismo e poi il cuore pulsante dell’eccellenza italiana del vetro soffiato, hanno in alcuni casi fondato degli “studios”, aree e laboratori di fucina che hanno dato origine a vere e proprie scuole di pensiero nonché di produzione di originali e multipli d’autore.
Queste famiglie, sono diventate marchi di levatura mondiale e testimoniano lo squisito elitarismo di un mestiere che, nato popolare, è diventato esclusivo e sempre più addetto ai pochi eletti, sviluppando nell’arco di molte centinaia di anni una attento mercato di collezionisti ed estimatori internazionali nel milieu dell’arte contemporanea.
Dai primi del Novecento avviene altresì una integrazione di sapere, conoscenze ed “illuminazioni” tra artisti di calibro mondiale e maestri vetrai muranesi: i primi garantiscono la concettualità del pensiero artistico, i secondi ne attuano le istanze formali. Questo prezioso tandem progettuale, sperimentato e sottoscritto da grandi maestri nel passato - non ultimo, lo stesso Picasso – vanta nomi prestigiosi e opere di grande fascino estetico.
Giovedì 19 aprile 2007, si inaugura dalle ore 18 in avanti la mostra tra arte, design e vetro soffiato “ASTRALIS – A METROPOLITAN FABLE“, “un percorso a tappe dagli Anni Sessanta ai giorni nostri, tra il colore del Sud e il segno del Nord, dove, tra trasparenti polli cosmopolitani, iconoclastici canneti ed evocative palme, uccelli mosaicati, nidi stracciformi e sacchi alati, tavoli e bandoli cementati, in un alternanza tra inquietudine e buonumore, nasce un racconto quasi “gestaltico”, che farebbe felici gli estimatori di Propp. (dal testo di presentazione di Monica Nucera Mantelli)
Oltre all'insolita e quanto mai provocatoria installazione dell’artista belga Koen Vanmechelen, "The Cosmopolitan Chicken - 5 Generation Glass” (cinque opere in vetro realizzate tra l’Italia e altri Paesi) la mostra è compendiata da un incisivo disegno dell’artista. Nella sala centrale di questo nuovo spazio scelto nel cuore di Torino, collocata in una via particolarmente attenta al design e all’arredo d’interni, svettano anche i “Canneti” in vetro soffiato di Pino Castagna, anch’essi, come per le opere di Vanmechelen, provenienti dalle fornaci creative della Berengo Studio di Murano.
Per dirla “alla Janus”- che all’epoca scriveva sulle sperimentazioni di Duchamp col vetro – queste opere sono le dirette testimonianze di come l’artista voglia entrare in una dimensione del tutto nuova, nella trasparenza dello spazio, che gli consenta di attraversare tutta la superficie, di andare nell’altra parte della sua opera, come Alice che entra nel dominio dello specchio incantato.
Da qui nasce l’idea del sottotitolo della mostra, in omaggio alla favola in città: a metropolitan fable. Astralis, invece, è il nome di un personaggio di un romanzo incompiuto scritto da Novalis nei primi anni di mestieranza letteraria.
Ma il vetro soffiato muranese sappiamo bene, coincide solo con una delle tante eccellenze dell’italianità. Ad esso si aggiunge in mostra la selezione di un’opera realizzata con il mosaico di Ravenna: l’opera “Specchio per le allodole" è infatti un grande volatile con specchio progettato dall’artista Dusciana Bravura (2007).
In altre stanze”dialogano” alcune opere di Sebastian Matta e Jules Le Parc, tre “Sculture tridimensionali” dal 1994 al 2004 del siciliano Nino Mustica, una "Palma" del 1970 di Mario Schifano, due quadri di Emilio Scanavino, alcune rigorosissime opere di arte cinetica (dal 1964 al 1970) di Gianni Colombo ed Edoardo Landi, il tavolo "Split" e la “Sedia-Scultura” dell’israeliano Ron Arad (1986), e “la Cova” di Gianni Ruffi (1973), un grande nido fatto di stracci con all'interno tre uova. Quest’ultimo,potremmo dire, un vibrato rimando all’ Arte Povera.
19
aprile 2007
Astralis
Dal 19 aprile al 30 giugno 2007
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
NOVALIS CONTEMPORARY ART
Torino, Via Carlo Alberto, 49/51, (Torino)
Torino, Via Carlo Alberto, 49/51, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9,30 – 12,30 / 15,30 – 19,30
Lunedì chiuso, con possibilità di visita su appuntamento
Vernissage
19 Aprile 2007, ore 18-23
Autore
Curatore