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Gian Antonio Golin – Medea dignità e inganno
54 opere pittoriche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura il prossimo 21 aprile a Venezia al Museo Diocesano, già sede di importanti esposizioni, la mostra tematica di Gian Antonio Golin “Medea Dignità e Inganno”.
Un evento artistico in cui Golin ha messo in azione diverse forme espressive (pittura-scultura, poesia, video-arte, recitazione) che collaborano in un insieme dinamico e di forti tensioni.
I protagon isti del mito, le loro ambientazioni arcane, emergono dalla densa matericità dei quadri di Golin come sculture, drammaticamente imprigionate in un reticolo di legami: la rete inestricabile delle colpe e della volontà di redenzione tramutate in segni. Medea e Giasone appaiono come emblemi di una lotta tra principi opposti di diversa qualità: maschile contro femminile, civiltà contro naturalità, dignità contro inganno. Una lotta che nei quadri di Golin, formalmente e visivamente, diviene una lotta dell’espressione contro la reticenza, della volontà di affermazione di sé contro il silenzio.
L’allestimento realizzato dallo Studio Gabbiani ritma lo spazio espositivo secondo una gradualità non solo narrativa e tematica, ma anche psicologica ed emozionale. La sequenza dei quadri, minuziosamente stabilita con l’autore, determina lo sviluppo degli spazi e dei percorsi dilatando e comprimendo i passaggi, variando l’altezza dei vani, riproducendo fisicamente i meandri di un antico palazzo e, spiritualmente, la tormentata lotta dei personaggi contro i vincoli della colpa e della vergogna.
Al culmine del percorso espositivo, denudati delle stratificazioni materiche, Medea e Giasone ritrovano pienamente figura corporea, movimento e voce, nella video-installazione prodotta da La Casa dei Santi. I personaggi, come strappati ai quadri che fanno loro da sfondo, esposti alle luci crude dell’autocoscienza, affrontano le proprie diverse e inconciliabili ragioni da due schermi contrapposti, allo stesso tempo prigione e riparo di ciascuno dei due contendenti. L’arcaicità figurale della parola di Medea lotta contro la cruda logicità dei ragionamenti di Giasone, dando vita a un concerto vocale e di immagini in cui l’armonia è continuamente e tragicamente spezzata.
Disponibili in mostra il catalogo delle opere int rodotte da Lionello Puppi e il video in formato DVD.
Un evento artistico in cui Golin ha messo in azione diverse forme espressive (pittura-scultura, poesia, video-arte, recitazione) che collaborano in un insieme dinamico e di forti tensioni.
I protagon isti del mito, le loro ambientazioni arcane, emergono dalla densa matericità dei quadri di Golin come sculture, drammaticamente imprigionate in un reticolo di legami: la rete inestricabile delle colpe e della volontà di redenzione tramutate in segni. Medea e Giasone appaiono come emblemi di una lotta tra principi opposti di diversa qualità: maschile contro femminile, civiltà contro naturalità, dignità contro inganno. Una lotta che nei quadri di Golin, formalmente e visivamente, diviene una lotta dell’espressione contro la reticenza, della volontà di affermazione di sé contro il silenzio.
L’allestimento realizzato dallo Studio Gabbiani ritma lo spazio espositivo secondo una gradualità non solo narrativa e tematica, ma anche psicologica ed emozionale. La sequenza dei quadri, minuziosamente stabilita con l’autore, determina lo sviluppo degli spazi e dei percorsi dilatando e comprimendo i passaggi, variando l’altezza dei vani, riproducendo fisicamente i meandri di un antico palazzo e, spiritualmente, la tormentata lotta dei personaggi contro i vincoli della colpa e della vergogna.
Al culmine del percorso espositivo, denudati delle stratificazioni materiche, Medea e Giasone ritrovano pienamente figura corporea, movimento e voce, nella video-installazione prodotta da La Casa dei Santi. I personaggi, come strappati ai quadri che fanno loro da sfondo, esposti alle luci crude dell’autocoscienza, affrontano le proprie diverse e inconciliabili ragioni da due schermi contrapposti, allo stesso tempo prigione e riparo di ciascuno dei due contendenti. L’arcaicità figurale della parola di Medea lotta contro la cruda logicità dei ragionamenti di Giasone, dando vita a un concerto vocale e di immagini in cui l’armonia è continuamente e tragicamente spezzata.
Disponibili in mostra il catalogo delle opere int rodotte da Lionello Puppi e il video in formato DVD.
21
aprile 2007
Gian Antonio Golin – Medea dignità e inganno
Dal 21 aprile al 27 maggio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO DI SANT’APOLLONIA
Venezia, Castello, 4312, (Venezia)
Venezia, Castello, 4312, (Venezia)
Orario di apertura
10.00-18.00 dal martedì alla domenica
Vernissage
21 Aprile 2007, ore 18
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