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Ampelio Zappalorto
opere recenti
Comunicato stampa
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A sei anni dalla mostra fotografica tenutasi a Treviso sul tema dell'identità, la galleria l'Elefante ospita dal 14 aprile una nuova personale di Ampelio Zappalorto.
Conclusa una lunga fase di ricerca e sperimentazione dei nuovi media a Berlino - dove Zappalorto risiedeva negli anni '80 e '90 - l'artista rivisita da alcuni anni la tradizione quale culla dell'esperimento.
Il soggetto più frequente delle opere in mostra è la piccola figlia Andrea, ritratta quale alter ego dell'artista, il puer nel quale il senex si rispecchia, per cui l'intera esposizione potrebbe essere sfogliata come un autoritratto dell'artista.
Olii su tela di piccolo formato si compongono così a gruppi sulle pareti della galleria, affiancati da disegni e sculture in terracotta che riflettono i temi della melankholia e le relazioni che intercorrono tra il regno vegetale, animale, l'essere umano e il cosmo.
Innocenza e stupore infantile, brevi, magici imprevisti incontri nei boschi, dove la narrazione si fonde nel simbolo.
Nelle opere di Zappalorto, il fanciullo/artista è per lo più raffigurato in relazione con un animale, con un fiore, o un oggetto; un bastone, un ramo, una conchiglia o un teschio. Scartando volutamente l'aspetto psicologico del soggetto rappresentato, l'artista continua a concentrarsi sull' archetipo, così come negli anni precedenti, quando per mezzo della performance, del video, della fotografia, dell'installazione, della scultura e del cinema, investigava le profondità del doppio e le innumerevoli sfaccettature dell'io.
Cercando l'origine, Zappalorto agisce di sorpresa, mascherato, perciò indiviso e animato dalla volontà di ricostruire - sotto le sembianze dell'artista/bambino/mago - le basi di un in-dividuo inedito. La visione di Zappalorto oltrepassa l'obiettivo della realizzazione dell'opera d'arte in sè. La repentina, inattesa e sorprendente sostituzione dei mezzi espressivi ne fa di lui un clandestino, un sovversivo dell'ordine estetico, disorientando chi affronta l'autore in termini di stile, continuità e riconoscimento, affermando un categorico principio di libertà e inalienabilità creativa.
Joy Steinweg, Ruegen, marzo 2007.
AMPELIO ZAPPALORTO, 1956. Biografia essenziale
1974-82 Liceo artistico, Treviso/Accademia di Belle Arti, Venezia
1989 Realizzazione del grande dipinto (200mq) sul soffitto della sala spettatori del Teatro dell'Opera di Pforzheim, Stoccarda
1993 Borsa di studio annuale della Fondazione Statale Stiftung Kulturfonds di Berlino
1984-'96 Residenza a Berlino.
Attualmente vive e lavora a Feltre.
Mostre personali (selezione)
1985 Galerie Carlos Hulsch, Berlino
1990 Galerie Westernagen, Colonia
1999 Palazzo Ducale, Genova
2001, galleria l'Elefante, Treviso
2002, Artinprogress, Berlino
2005, Fondazione Palazzo Pretorio,Cittadella, Padova
2006 Galerie Fine Arts, CON.TRA, Berlino.
Galerie Krammig & Pepper, Berlino
2007 Galleria l'Elefante, Treviso
Mostre collettive (selezione)
1991 "Kunst, Europa", Museo d'Arte Moderna, Marburg
1993 "Deterritoriale" XLV Biennale di Venezia
1998 "Fotografia contemporanea in Germania" NGBK, Berlino
2000 "Fotoalchimie-la sperimentazione fotografica in Italia", Museo Pecci, Prato
2001 "Esercizi di stile", Palazzina delle Arti, La Spezia e Museo Civico di Senigallia
2003 "Generations" Galerie K & S, in collab.con Schloss Solitude e Kuenstlerhaus Bethanien, Berlino
2004 "Mixed media", Centro arte Contemporanea Bannata, Enna
"Indipendent Film Show", Fondazione Morra, Napoli
2005 "L'autoritratto", Fondazione Stiftung Starke, Berlino
Conclusa una lunga fase di ricerca e sperimentazione dei nuovi media a Berlino - dove Zappalorto risiedeva negli anni '80 e '90 - l'artista rivisita da alcuni anni la tradizione quale culla dell'esperimento.
Il soggetto più frequente delle opere in mostra è la piccola figlia Andrea, ritratta quale alter ego dell'artista, il puer nel quale il senex si rispecchia, per cui l'intera esposizione potrebbe essere sfogliata come un autoritratto dell'artista.
Olii su tela di piccolo formato si compongono così a gruppi sulle pareti della galleria, affiancati da disegni e sculture in terracotta che riflettono i temi della melankholia e le relazioni che intercorrono tra il regno vegetale, animale, l'essere umano e il cosmo.
Innocenza e stupore infantile, brevi, magici imprevisti incontri nei boschi, dove la narrazione si fonde nel simbolo.
Nelle opere di Zappalorto, il fanciullo/artista è per lo più raffigurato in relazione con un animale, con un fiore, o un oggetto; un bastone, un ramo, una conchiglia o un teschio. Scartando volutamente l'aspetto psicologico del soggetto rappresentato, l'artista continua a concentrarsi sull' archetipo, così come negli anni precedenti, quando per mezzo della performance, del video, della fotografia, dell'installazione, della scultura e del cinema, investigava le profondità del doppio e le innumerevoli sfaccettature dell'io.
Cercando l'origine, Zappalorto agisce di sorpresa, mascherato, perciò indiviso e animato dalla volontà di ricostruire - sotto le sembianze dell'artista/bambino/mago - le basi di un in-dividuo inedito. La visione di Zappalorto oltrepassa l'obiettivo della realizzazione dell'opera d'arte in sè. La repentina, inattesa e sorprendente sostituzione dei mezzi espressivi ne fa di lui un clandestino, un sovversivo dell'ordine estetico, disorientando chi affronta l'autore in termini di stile, continuità e riconoscimento, affermando un categorico principio di libertà e inalienabilità creativa.
Joy Steinweg, Ruegen, marzo 2007.
AMPELIO ZAPPALORTO, 1956. Biografia essenziale
1974-82 Liceo artistico, Treviso/Accademia di Belle Arti, Venezia
1989 Realizzazione del grande dipinto (200mq) sul soffitto della sala spettatori del Teatro dell'Opera di Pforzheim, Stoccarda
1993 Borsa di studio annuale della Fondazione Statale Stiftung Kulturfonds di Berlino
1984-'96 Residenza a Berlino.
Attualmente vive e lavora a Feltre.
Mostre personali (selezione)
1985 Galerie Carlos Hulsch, Berlino
1990 Galerie Westernagen, Colonia
1999 Palazzo Ducale, Genova
2001, galleria l'Elefante, Treviso
2002, Artinprogress, Berlino
2005, Fondazione Palazzo Pretorio,Cittadella, Padova
2006 Galerie Fine Arts, CON.TRA, Berlino.
Galerie Krammig & Pepper, Berlino
2007 Galleria l'Elefante, Treviso
Mostre collettive (selezione)
1991 "Kunst, Europa", Museo d'Arte Moderna, Marburg
1993 "Deterritoriale" XLV Biennale di Venezia
1998 "Fotografia contemporanea in Germania" NGBK, Berlino
2000 "Fotoalchimie-la sperimentazione fotografica in Italia", Museo Pecci, Prato
2001 "Esercizi di stile", Palazzina delle Arti, La Spezia e Museo Civico di Senigallia
2003 "Generations" Galerie K & S, in collab.con Schloss Solitude e Kuenstlerhaus Bethanien, Berlino
2004 "Mixed media", Centro arte Contemporanea Bannata, Enna
"Indipendent Film Show", Fondazione Morra, Napoli
2005 "L'autoritratto", Fondazione Stiftung Starke, Berlino
14
aprile 2007
Ampelio Zappalorto
Dal 14 aprile al 19 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento
Vernissage
14 Aprile 2007, ore 18
Autore