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Mino Maccari – La necessità della satira
A fianco dell’ormai tradizionale appuntamento ai Magazzini del Sale di Cervia, giunto alla sua quarta edizione, quest’anno si associa il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, spazio vocato da alcuni decenni alle arti figurative e, in particolare, alle tecniche dell’incisione
Comunicato stampa
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Con l'intento di estendere l'offerta di grandi eventi culturali sul territorio e di qualificare le opportunità di soggiorno nel periodo estivo, la CNA provinciale di Ravenna ha individuato quest'anno due momenti e due prestigiosi contenitori d'arte per una grande mostra dedicata all'opera di Mino Maccari.
A fianco dell'ormai tradizionale appuntamento ai Magazzini del Sale di Cervia, giunto alla sua quarta edizione, quest'anno si associa il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, spazio vocato da alcuni decenni alle arti figurative e, in particolare, alle tecniche dell'incisione.
Potendo contare anche su intese di collaborazione già collaudate dagli Uffici turistici delle due Amministrazioni, è stato avviato un progetto che intende investire sia la costa che l'entroterra del Ravennate con una manifestazione di originale spessore culturale legata ad un grande artista del Novecento italiano.
All'interno della vastissima produzione di Maccari (Siena 1898 - Roma 1989) sono stati individuati, presso importanti collezioni romane, alcune opere ad olio ancora inedite che hanno ispirato il titolo della mostra, parafrasando una celebre raccolta di Ugo Ojetti.
La disposizione delle due mostre vede collocato a Bagnacavallo il primo Maccari, quello del periodo tra le due guerre mondiali, legato alla rivista Il Selvaggio, che l'autore diresse per quasi vent'anni, facendone una delle principali officine culturali del suo tempo.
Saranno esposti qui disegni, incisioni, opere grafiche a tecnica mista, ma anche piccole tavole ad olio che meglio identificano il Maccari più noto ed apprezzato fino alla fine degli anni '40.
A Cervia, invece, saranno presentati soprattutto oli ed acquerelli degli anni '60 e '70, tra cui si segnala una tavola particolare, dipinta su entrambi i lati.
A margine dei due percorsi espositivi sarà visibile, sia a Cervia che a Bagnacavallo, un interessante programma audiovisivo di circa un'ora, realizzato sugli ultimi trent'anni di attività dell'autore, con interviste e servizi televisivi a lui dedicati, appositamente montati in occasione della scelta, caduta sull'artista toscano nel 2006, per l'Anno dell'Italia in Cina promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, allorché un'antologica di 140 opere di Maccari, intitolata Satira e Tenerezza ha goduto di ben quattro allestimenti in diverse città della Cina.
La mostra estiva promossa così dalla CNA provinciale, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, sarà accompagnata da un apposito catalogo contenente tutte le opere esposte sia a Cervia che a Bagnacavallo, oltre che da visite guidate lungo tutta l'estate 2007.
Breve biografia dell’autore
Mino Maccari (Siena, 1898 – Roma 1989) scrittore, disegnatore satirico, pittore, giornalista, editore del Novecento.
Nasce nel 1989 in una famiglia della piccola borghesia senese. Fin da piccolo estroverso e dotato di una vivace intelligenza visiva, è portato verso il disegno libero con il carboncino, ma il padre, professore di lettere, cerca in tutti i modi di indirizzarlo verso studi umanistici. Completati gli studi secondari si iscrive all’università. Interventista come molti giovani del suo tempo, partecipa a soli diciannove anni come ufficiale di artiglieria di campagna alla Grande Guerra.
Alla fine del conflitto riprende a Siena gli studi universitari e nel 1920 si laurea in giurisprudenza. Nel tempo libero si dedica alla sua vera passione: la pittura. Questo periodo molto tormentato del primo dopoguerra trova in Maccari terreno fertile per il suo carattere vivace, beffardo e polemico, che lo porta sia a partecipare agli scontri sociali nel paese, sia come personaggio non secondario alla Marcia su Roma del 1922.
Nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa della rivista Il Selvaggio, dove gli vengono pubblicate le sue prime incisioni. Dopo alcuni anni di convivenza tra lavoro al giornale e lo studio legale, agli inizi del 1926 lascia la professione forense per assumere la direzione del Selvaggio che terrà fino al 1942. Nel frattempo, negli anni che vanno dal 1927 al 1930, si fa conoscere al grande pubblico come pittore partecipando a varie mostre nazionali. Sempre nel 1930 Maccari lavora a Torino a La Stampa come caporedattore e ha come direttore lo scrittore Curzio Malaparte.
Per la sua opera pittorica ricca di evidenti accentuazioni cromatiche e pennellate veloci, il disegno violento unito al tratto vivo del segno grafico delle sue incisioni, viene riconosciuto dalla critica artista completo. Nel secondo dopoguerra continua ancora ad acquisire riconoscimenti, merito di un prolifico lavoro creativo a presentare alcune mostre personali, nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell’Accademia dei Lincei e riesce ad ottenere addirittura una mostra personale a New York alla Gallery 63.
Dopo una vita passata al centro dell’attenzione, organizzatore di roventi e contraddittori dibattiti sulla cultura del secolo scorso, con il suo ultimo sorriso beffardo e canzonatorio disegnato sul volto, muore senza grandi clamori, in silenzio, quasi 92enne a Roma nel 1989.
A fianco dell'ormai tradizionale appuntamento ai Magazzini del Sale di Cervia, giunto alla sua quarta edizione, quest'anno si associa il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, spazio vocato da alcuni decenni alle arti figurative e, in particolare, alle tecniche dell'incisione.
Potendo contare anche su intese di collaborazione già collaudate dagli Uffici turistici delle due Amministrazioni, è stato avviato un progetto che intende investire sia la costa che l'entroterra del Ravennate con una manifestazione di originale spessore culturale legata ad un grande artista del Novecento italiano.
All'interno della vastissima produzione di Maccari (Siena 1898 - Roma 1989) sono stati individuati, presso importanti collezioni romane, alcune opere ad olio ancora inedite che hanno ispirato il titolo della mostra, parafrasando una celebre raccolta di Ugo Ojetti.
La disposizione delle due mostre vede collocato a Bagnacavallo il primo Maccari, quello del periodo tra le due guerre mondiali, legato alla rivista Il Selvaggio, che l'autore diresse per quasi vent'anni, facendone una delle principali officine culturali del suo tempo.
Saranno esposti qui disegni, incisioni, opere grafiche a tecnica mista, ma anche piccole tavole ad olio che meglio identificano il Maccari più noto ed apprezzato fino alla fine degli anni '40.
A Cervia, invece, saranno presentati soprattutto oli ed acquerelli degli anni '60 e '70, tra cui si segnala una tavola particolare, dipinta su entrambi i lati.
A margine dei due percorsi espositivi sarà visibile, sia a Cervia che a Bagnacavallo, un interessante programma audiovisivo di circa un'ora, realizzato sugli ultimi trent'anni di attività dell'autore, con interviste e servizi televisivi a lui dedicati, appositamente montati in occasione della scelta, caduta sull'artista toscano nel 2006, per l'Anno dell'Italia in Cina promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, allorché un'antologica di 140 opere di Maccari, intitolata Satira e Tenerezza ha goduto di ben quattro allestimenti in diverse città della Cina.
La mostra estiva promossa così dalla CNA provinciale, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, sarà accompagnata da un apposito catalogo contenente tutte le opere esposte sia a Cervia che a Bagnacavallo, oltre che da visite guidate lungo tutta l'estate 2007.
Breve biografia dell’autore
Mino Maccari (Siena, 1898 – Roma 1989) scrittore, disegnatore satirico, pittore, giornalista, editore del Novecento.
Nasce nel 1989 in una famiglia della piccola borghesia senese. Fin da piccolo estroverso e dotato di una vivace intelligenza visiva, è portato verso il disegno libero con il carboncino, ma il padre, professore di lettere, cerca in tutti i modi di indirizzarlo verso studi umanistici. Completati gli studi secondari si iscrive all’università. Interventista come molti giovani del suo tempo, partecipa a soli diciannove anni come ufficiale di artiglieria di campagna alla Grande Guerra.
Alla fine del conflitto riprende a Siena gli studi universitari e nel 1920 si laurea in giurisprudenza. Nel tempo libero si dedica alla sua vera passione: la pittura. Questo periodo molto tormentato del primo dopoguerra trova in Maccari terreno fertile per il suo carattere vivace, beffardo e polemico, che lo porta sia a partecipare agli scontri sociali nel paese, sia come personaggio non secondario alla Marcia su Roma del 1922.
Nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa della rivista Il Selvaggio, dove gli vengono pubblicate le sue prime incisioni. Dopo alcuni anni di convivenza tra lavoro al giornale e lo studio legale, agli inizi del 1926 lascia la professione forense per assumere la direzione del Selvaggio che terrà fino al 1942. Nel frattempo, negli anni che vanno dal 1927 al 1930, si fa conoscere al grande pubblico come pittore partecipando a varie mostre nazionali. Sempre nel 1930 Maccari lavora a Torino a La Stampa come caporedattore e ha come direttore lo scrittore Curzio Malaparte.
Per la sua opera pittorica ricca di evidenti accentuazioni cromatiche e pennellate veloci, il disegno violento unito al tratto vivo del segno grafico delle sue incisioni, viene riconosciuto dalla critica artista completo. Nel secondo dopoguerra continua ancora ad acquisire riconoscimenti, merito di un prolifico lavoro creativo a presentare alcune mostre personali, nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell’Accademia dei Lincei e riesce ad ottenere addirittura una mostra personale a New York alla Gallery 63.
Dopo una vita passata al centro dell’attenzione, organizzatore di roventi e contraddittori dibattiti sulla cultura del secolo scorso, con il suo ultimo sorriso beffardo e canzonatorio disegnato sul volto, muore senza grandi clamori, in silenzio, quasi 92enne a Roma nel 1989.
24
giugno 2007
Mino Maccari – La necessità della satira
Dal 24 giugno al 19 agosto 2007
arte contemporanea
Location
ANTICHI MAGAZZINI DEL SALE – MUSEO DEL SALE
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Orario di apertura
tutti i giorni 20.30/23.00
Ufficio stampa
ALEPH
Autore