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Roma: visioni di una capitale
Esposti numerosi artisti e di fama internazionale, che furono i testimoni e sono oggi gli eredi della storia di Roma, storia da raccontare attraverso le immagini, iconografia dell’anima bellissima, ma anche tormentata della Capitale
Comunicato stampa
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Esposti numerosi artisti e di fama internazionale, che furono i testimoni e sono oggi gli eredi della storia di Roma, storia da raccontare attraverso le immagini, iconografia dell’anima bellissima, ma anche tormentata della Capitale. Vedere Roma. Conoscere Roma. Senza soluzione di continuità i due atti si susseguono nel tempo. Nasce così la visione, a produrre un effetto di straniamento in cui lo spettatore perde le coordinate del tempo per trovarsi immerso in una dimensione cognitiva sublime, che ha la continuità dello sguardo, un grandangolo su un secolo di vita di Roma, e la discontinuità del linguaggio, che si evolve, tramuta, ripiega su se stesso, lanciandosi in voli peregrinosi e arditi.
Incontriamo, in ordine cronologico, un bello scorcio dei Fori di Giacomo Balla in cui già si manifestano in germe le prime istanze futuriste; le “Demolizioni di via Ripetta” del 1936 di Mario Mafai, esposto la prima volta nel 1937 alla Galleria la Cometa, riconosciuta dalla critica come una delle più significative del ciclo delle “demolizioni”, le vedute di Roma che raccontano le ferite inferte al tessuto urbano dagli sventramenti dei quartieri storici di quegli anni; le “Case con ponteggi” del 1938 di Cesarina Gualino, che di Roma racconta il volto nuovo, tra guerra e dopoguerra, con i palazzoni che si stagliano in primo piano, mentre in lontananza affiora il mondo antico; e uno scorcio del Colosseo di Mario Sironi, celebratore della romanità come il regime fascista la volle, monumentale e arcaicizzante. Saranno gli esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Giosetta Fioroni, eredi diretti della tradizione artistica romana, a dare negli anni ‘60 e ‘70 una nuova interpretazione di Roma, come appariva negli anni della contestazione e come ancora appare nella doppia lavagna di Simona Weller, “Saluti da Roma”, ispirata al gusto popolare delle cartoline ricordo.
Visione che diventa identificazione totale con la romanità al punto che il volto e il monumento sono parti intercambiabili nell’opera di Camilla Ancilotto, dove l’effige di Costantino si trasforma in lupa capitolina e nel ritratto di Francesco Totti.
A concludere la mostra la visione suggestiva e trasognata che Aurelio Bulzatti dà del nuovo complesso museale dell’Ara Pacis.
Incontriamo, in ordine cronologico, un bello scorcio dei Fori di Giacomo Balla in cui già si manifestano in germe le prime istanze futuriste; le “Demolizioni di via Ripetta” del 1936 di Mario Mafai, esposto la prima volta nel 1937 alla Galleria la Cometa, riconosciuta dalla critica come una delle più significative del ciclo delle “demolizioni”, le vedute di Roma che raccontano le ferite inferte al tessuto urbano dagli sventramenti dei quartieri storici di quegli anni; le “Case con ponteggi” del 1938 di Cesarina Gualino, che di Roma racconta il volto nuovo, tra guerra e dopoguerra, con i palazzoni che si stagliano in primo piano, mentre in lontananza affiora il mondo antico; e uno scorcio del Colosseo di Mario Sironi, celebratore della romanità come il regime fascista la volle, monumentale e arcaicizzante. Saranno gli esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Giosetta Fioroni, eredi diretti della tradizione artistica romana, a dare negli anni ‘60 e ‘70 una nuova interpretazione di Roma, come appariva negli anni della contestazione e come ancora appare nella doppia lavagna di Simona Weller, “Saluti da Roma”, ispirata al gusto popolare delle cartoline ricordo.
Visione che diventa identificazione totale con la romanità al punto che il volto e il monumento sono parti intercambiabili nell’opera di Camilla Ancilotto, dove l’effige di Costantino si trasforma in lupa capitolina e nel ritratto di Francesco Totti.
A concludere la mostra la visione suggestiva e trasognata che Aurelio Bulzatti dà del nuovo complesso museale dell’Ara Pacis.
20
aprile 2007
Roma: visioni di una capitale
Dal 20 aprile al 31 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CORTESE & LISANTI
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Orario di apertura
lunedì - sabato 10- 13 e 16,30- 19,30
Vernissage
20 Aprile 2007, ore 18-21
Autore
Curatore